Luna piena 🌕 in ♉️ con eclissi parziale

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    In questo momento di restrizioni pratiche e non solo – perché è come ci fosse impedito di sognare a lungo termine ora che sentiamo la terra delle sicurezze franare – possiamo compiere il vero viaggio iniziatico e onesto dentro di noi provando a percepire che valore ci diamo… e soprattutto che valore diamo a ciò che sentiamo a tutti i costi di dover meritare? Negli ambiti che ora non sentiamo progredire e crescere, stiamo investendo davvero credendoci per primi o attendiamo solamente ci venga dato/riconosciuto il valore (economico, affettivo/di approvazione)?

    Se io voglio meritare amore da chi non stimo, sarà veramente possibile ottenerlo

    L’ombra dell‘Asse Toro ♉️– Scorpione ♏️ , è molto in collegamento allo stato di mancanza – e del non avere abbastanza – ma meno a quello dell’accorgersi consapevolmente che la risposta “manchevole” del mondo, è lo specchio del non essere riusciti davvero a investire energie in modo indifeso e totale.

    Focalizziamoci sui campi della nostra vita dove sentiamo di non avere abbastanza: Sento di non ricevere abbastanza amore. Sento di non ricevere abbastanza riconoscimento per il mio lavoro.
    Sento di non avere abbastanza per vivere. Sento di non avere abbastanza successo. Proviamo a convertire quello che abbiamo scelto con la frase “Sento di non meritarmi abbastanza ………….” e vedere se questo tema del merito e quindi del non tentare nemmeno, è collegato a qualcosa di antico. O se stiamo continuando a seminare e dare valore a qualcosa che in verità a livello profondo vorremmo invece distruggere, o di cui non ci fidiamo per nulla.

    L’abbondanza e la privazione ora sono i temi che a livello globale stanno muovendosi nelle nostre esistenze, ma iniziamo singolarmente a lavorare sulle nostre forme – pensiero, strutturate e stratificate nel tempo, perché questa fase di pulizia e “morte” del vecchio sistema, sia qualcosa che possa essere pulito nel profondo anche dentro noi stessi. Ricordiamoci senza temerlo, nella memoria antica della nostra vita, se queste frasi sul meritare qualcosa in più, o meritare il “superfluo” o addirittura “la ricchezza”, sia collegata a un concetto di colpa e se da allora.. ci viene normale “nutrirci” di cose che detestiamo e proprio per questo non possono fiorire.

    Lo stato di “morte” dei molti valori in questa società di passaggio dovrà essere per noi lo specchio su cui vedere le nostre ombre inconsce e poter trasformare ciò che per secoli abbiamo contribuito a costruire che ora non ci va più di alimentare.

    Buon Plenilunio a tutti voi,

    Anna Elisa
    www.sentieroastrologico.it

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    Eclissi lunare in toro : nascosto nel corpo
    A cura di Melissa Rhys

    Eclissi lunare a 27°14’ del Toro alle 9:59 del 19 novembre 2021

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    “You gotta resurrect the deep pain within you
    and give it a place to live that’s not within your body.
    Let it live in art. Let it live in writing. Let it live in music…
    Your body is not a coffin for pain to be buried in.”

    “Dovete resuscitare il dolore profondo che avete dentro
    e dargli un posto in cui vivere che non sia nel corpo.
    Fatelo vivere nell’arte. Fatelo vivere nella scrittura.
    Fatelo vivere nella musica…
    Il vostro corpo non è una bara in cui seppellire
    le vostre pene.”

    Ehime Ora, Ancestors said

    Da qualche anno le eclissi sono diventate la manna dei cacciatori di click bait e titoli a sensazione sul web e la prima del nuovo ciclo Toro/Scorpione non sfugge alla regola. Ma è davvero, come è stata pubblicizzata, la più lunga dalla metà del Quattrocento alla metà del prossimo Ventisettesimo secolo? Come spesso accade quando si va in cerca dell’eccezionale, l’affermazione è allo stesso tempo vera e falsa. Il 9 novembre del 2003 abbiamo assistito a un’eclissi lunare lunga giusto un minuto in più di quella ci aspetta. Ma si trattava di un’eclissi totale non di un’eclissi parziale, seppure di pochissimo, come quella attuale: il record, quindi, c’è ma non riguarda tutte le lunari, solo un tipo specifico*.

    La questione non è, come può sembrare a prima vista, solo astronomica, si riflette anche sull’interpretazione dal punto di vista astrologico. Di solito si dice che l’intensità (la percentuale di oscuramento della superficie della Luna o del Sole) e la durata indichino anche con quanta forza e per quanto tempo le eclissi influiranno sui temi natali sia dal punto di vista mondano che personale. Ma, come ricordava Charles Carter, astrologo eccellente e oggi quasi dimenticato, anche in questo caso stiamo raccontando solo parte della verità**.

    Se le eclissi, rispetto alle normali lunazioni, nella metafora di Carter sono un colpo sferrato con forza inusuale, non conta solo ciò che colpisce ma che cosa viene colpito, quando e con quanta precisione. Un pugno che si abbatte sulla pietra non lascerà traccia, non sarà così per una coltellata inferta nella carne in un punto vulnerabile: un pianeta solido nel radix reagirà in maniera diversa da uno più problematico. L’eclissi poi accade sempre in un tempo specifico, non è isolata dai transiti del momento: un pianeta debole sostenuto da transiti favorevoli può affrontare la prova meglio di uno forte già sotto pressione. Per entrambi comunque c’è una soglia da varcare.

    Le immagini di quel colpo mi sono tornate alla mente di fronte alla carta dell’eclissi di novembre. Certo, ci sono Luna, Sole e Giove legati da un quadrato a T da cui dipende il modo in cui affronteremo un futuro radicalmente diverso da quello che immaginavamo prima del 2020: Giove in Acquario è il pianeta focale ma è governato da Saturno. Eccoli allora, pronti a rubare la scena, la pietra, il coltello e non il pugno, il martello dell’eclissi in Toro: Saturno, Marte e Urano stretti in un altro quadrato a T. Qui però è Saturno il pianeta focale. E con Venere, signora della Luna, in Capricorno, gli spetta anche il ruolo di ultimo arbitro dell’eclissi. Dipende da lui che il coltello di Marte da arma si trasformi in bisturi per guarire e che il martello di Urano non si limiti a demolire ma scelga di costruire.

    In una carta carica di tensione non mancano aspetti che la temperano e le offrono varchi e vie di fuga a metà strada tra Terra e Acqua. Venere è in trigono partile a Urano tra Capricorno e Toro; Mercurio, coinvolto dalla congiunzione con Sole e Marte in entrambi i quadrati a T, è in trigono a Nettuno in Pesci; Plutone in Capricorno soprattutto è in trigono al Sole e sestile alla Luna.

    Infine, c’è il sestile di Saturno a Chirone, l’unica scintilla di Fuoco della carta: Marte, Mercurio e il Sole in Scorpione rivelano con implacabile onestà un dolore che è stato coperto da difese mentali e murato dalla memoria nel corpo. Ora c’è la possibilità di dargli una voce e un posto che non sia dentro di noi: il lato vuoto di entrambi i quadrati a T è in Leone, il segno dell’espressione creativa individuale. Tocca a Saturno aprire volontariamente la porta di pietra che sigilla quella sofferenza prima che l’eclissi e Urano l’abbattano con esiti imprevedibili.

    Astrologia in linea





    LUNA PIENA IN TORO. MOLLATE IL LABIRINTO. AMATEVI.

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    La Luna Piena del mese in Toro è di decisioni e rivoluzioni.

    Accompagnata da un’eclissi, in connessione stretta con Urano, Signore del vento impetuoso di cambiamento, stagliata contro Mercurio e Marte in Scorpione, la piena Lunare ci metterà di fronte a un bivio scomodo: quello fra felicità e sicurezza, di Freudiana memoria.

    E proprio il padre dell’inconscio sosteneva infatti che la causa di larga parte della sventura umana riposa sull’incapacità di sacrificare la seconda per abbracciare la prima, come fosse congenitamente programmato l’uomo per evitare di diventare quel che davvero autenticamente è in favore di vesti ed identità imposti dall’esterno. Scelti da famiglia, società, aspettative proprie ed altrui, ancora più spesso scelti dai bisogni.

    Alias paure.

    Radicate in noi stessi e nel clan familiare scelto per incarnare.

    Spesso noi tutti diventiamo teatro di secolari spauracchi familiari senza nemmeno averne coscienza, li portiamo avanti come dogmi perchè non siamo abituati a metterli in discussione, perchè nessuno l’ha mai fatto prima. Perchè sfuggono agli occhi della nostra consapevolezza, come ci suggerisce l’eclissi. Che è buio e simbolicamente difetto di coscienza per noi umani.

    E in effetti dove regna la paura difetta l’amore.

    E dove difetta l’amore mancano speranza, fiducia, chiarezza.

    Tutto ci sembra confuso e incomprensibile adesso.

    E il Cielo attuale invece mette un chiaro accento sui lati materiali dell’esistenza a livello collettivo. Il lavoro, il denaro, il sentirsi confermati e sostenuti negli aspetti più materici dell’esistenza, il sentirsi certi. Perchè questo è il territorio archetipico del Toro. Al contempo segnala che la genesi di certe questioni è da ricercare nello schema del gruppo umano di riferimento, perchè il Toro è un archetipo di coralità, quella in cui veniamo al mondo, da cui riceviamo DNA e la possibilità di esistere su questo piano. Il clan familiare, i suoi usi e costumi, le sue convinzioni, passate nel nostro pensiero profondo come per osmosi negli anni. E ora lo stare e il prosperare, come imparati dai nostri genitori, vengono gettati nel mare oscuro dell’incertezza, nulla è più dato. Urano infatti pretende che la concezione con cui generazioni di umani sul nostro piano si sono procurati cibo e vita cambi radicalmente, perchè è costata troppo dolore, e il dolore non ha a che a fare con la nostra vera natura, che è Spirito e potenza, al più può rappresentare un grimaldello evolutivo, una leva che aziona i nostri risvegli.

    Ma non può risolvere ogni giorno di un’incarnazione e non deve.

    E quanta sofferenza si unisce invece a quel che facciamo per vivere? Quanto ci pesa? Quanti sono incastrati in lavori e professioni mai stati in linea con la propria irripetibile nota interiore? Quanti rispondono solo alla paura di non avere a sufficienza andando a lavorare ogni giorno?

    Quanto dolore la questione del campare trascina con sé ogni giorno su questo pianeta?

    Le forze cosmiche non sono nemiche, ma rappresentano energie evolutive.

    E’ arrivato il momento del cambiamento di certi paradigmi.

    Il mondo che verrà e di cui siamo pionieri è un mondo di autenticità. Non potrà esistere nel cuore dell’Era dell’Acquario, in cui già transitiamo da decenni ormai, una professione che costi dolore e senso di frustrazione all’uomo.

    Per questo tutto sta vacillando, per questo non andrebbe trattenuto. Per questo si tratta di una chance enorme.

    Per questo occorrerebbe mollare e lasciare che tutto cada, che tutto vada in pezzi, che Ade, signore dell’oscurità fagociti nel suo mondo di tenebra quello che deve andarsene.

    Per questo occorrerebbe oggi avere l’intuizione che il mito spesso ci consegna con preziose simbologie.

    Prendete Dedalo, il costruttore del famoso labirinto di Minotauro. Lui e suo figlio Icaro trascorsero anni alla corte Cretese per edificare un gioiello di architettura che sollevasse il Re Minosse dal fardello di un figlio mostruoso e assetato di sangue, metà uomo e metà toro. Il labirinto schermava con la sua bellezza l’esistenza dell’ essere bestiale così a dovere che Minosse non lasciava tornare a casa gli artefici del progetto e depositari del suo segreto. Così quando Teseo, grande eroe, giunse sull’isola e riuscì contro ogni pronostico a non perdersi nel labirinto e ad ammazzare il mostro, Dedalo e suo figlio non avrebbero avuto più motivo di restare a corte. Tuttavia Minosse, furioso per essere stato sfidato e vinto da Teseo, li fece prigionieri chiudendoli nel loro stesso gioiello edilizio.

    L’opera grandiosa da essi progettata divenne così la loro gabbia, la materia che essi avevano saputo così sapientemente trattare divenne nemica e doloroso esilio.

    E Dedalo seppe che andava abbandonata.

    Che quando la materia grava sull’anima c’è bisogno di tagliare e volare via.

    Lo fece materialmente. Progettò ali di piume e cera per sé e suo figlio.

    Si sollevo in aria e volò via, superando gli stessi muri progettati in anni di duro lavoro.

    Dedalo supera se stesso idealmente nelle pagine del mito.

    E’ capace di non restare schiacciato dall’attaccamento a chi è stato, alle convinzioni che lo hanno portato a collaborare con un despota che invece di ringraziarlo lo punisce.

    Come sarebbe richiesto ora a noi.

    Superare noi stessi. Saper mettere ali così grandi da poterci librare in aria e mollare il dolore e la pesantezza a terra.

    Lasciando giù tirannide e pretese senza senso.

    Lasciando giù un mondo che ha deciso di collassare nella paura e nella divisione.

    Quello che si fa difficile tanto da sembrarci una discesa agli inferi è di fatto Inferno. Restarci è una scelta precisa e personale.

    Il Cielo preme perché si fabbrichino ali di piume e leggerezza. Perché si sappia accettare di non avere terra sotto i piedi come fu per Dedalo ed Icaro, accettando che il volo, ignoto ma salvifico, ci porti lontano dal dispotismo.

    Ormai neanche figurato nelle nostre esistenze.

    Non amate il vostro personale labirinto. Mollatelo.

    Non restate negli schemi materiali dei vostri padri.

    Non vi fate vincere dall’idea che senza quel che fate per vivere ora non ci sarà soluzione.

    La soluzione c’è sempre, per vederla occorre il coraggio di pensare che le cose possano prendere una direzione che non vediamo e su cui non abbiamo controllo.

    Il controllo è paura.

    La paura nega l’Amore.

    L’amore è tutto quel che necessita all’uomo per vivere.

    L’Amore.

    Volate via.

    Amatevi.

    E con amore e servizio vi auguro splendide ali di leggerezza.

    Francesca Spades

    Edited by Mina* - 19/11/2021, 10:20
     
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