LUNA NUOVA IN VERGINE🌑 ♍️

Francesca Spades , Anna Elisa Albanese

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    LUNA NUOVA IN VERGINE E I SACRI SCIOGLIMENTI DELL’ANIMA


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    La Luna Nuova questo mese si affaccia nel territorio Astrologico della Vergine, nel quale già staziona Marte, in rapporto di trigono con Urano, signore delle rivoluzioni radicali, e si pone in opposizione a Nettuno. Dio delle profondità Marine. Degli scioglimenti che parlano la lingua delle vere espansioni di Coscienza perchè ultra terrene.

    Così l’assenza del luminare femminile lascerà affiorare, come fuochi fatui nell’oscurità, quei conflitti di cui Ares, Dio della guerra, è rappresentante. Quelle situazioni che interiormente portiamo avanti senza risolvere e senza guardare, che coinvolgono la nostra stabilità economica, le nostre scelte di sicurezza, le nostre fondamenta emotive, e che tuttavia ingessano il flusso delle alchimie richieste dall’esistenza. Le metamorfosi magiche che l’Anima ha in programma per noi quando dissolve qualcosa di ormai inutile malgrado il nostro apprezzamento.

    Appariranno magicamente nelle prossime giornate questioni che agitano il mostro della nostra paura più radicale. Della nostra insicurezza più nera. Questioni attorno a cui ruotano i nostri tira e molla esistenziali. Che animano i nostri scontri con chi ci è accanto e soffiano forte sul nostro senso di separazione.

    La rabbia d’altro canto è solo la voce dell’impotenza.

    Si alza impetuosa quando è messo in pericolo il nostro sistema di credenze interiori, quando le nostre sicurezze vengono minate e torchiate e la Vita vorrebbe portarci più in là di dove siamo. In un territorio che non vediamo e che ci fa sentire privi di controllo.

    E come sta tirando adesso la Vita per molti di noi!

    Tira così forte da aver assunto le forme di un mostro famelico e infame per milioni di persone che si trovano di fronte al brutale schema del ricatto.

    Questo è un momento in cui il mondo terreno marcia risoluto in una direzione completamente nuova. L’Umanità ha necessità di guadagnarsi finalmente un salto evolutivo a lungo rimandato. E nel farlo molte forme pensiero obsolete verranno eliminate come fossero erbe infestanti da strappare via. La Vita ora tira più forte che mai verso tutti i cambiamenti che la nostra Anima prima di incarnare in questo piano ha consapevolmente scelto di attivare. E’ questo il momento non un altro. Non avrà cura per le nostre incertezze. Non c’è più tempo per rimandare quello che ciascuno di noi è venuto a portare in manifestazione.

    Non c’è più tempo per le professioni che non sono più in linea, per essenza o modalità di svolgimento, con l’energia dell’Era dell’Acquario nella quale ci addentriamo con la rapidità dell’aria che la contraddistingue. Per questo così tanti posti di lavoro oggi subiscono il torchio infame del prendere o lasciare. Per questo a molti sembrerà d’essere messi con le spalle al muro. Si lo siete. Il ricatto è reale. E’ la Vita che vi chiede di essere altro con i mezzi che ciascuno di noi le ha lasciato.

    Non c’è più tempo per indugiare in quello che crea disagio alla parte più vera di chi siamo. Che si tratti di relazioni, amicizie, situazioni abitative o il modo in cui portiamo il pane sulla tavola.

    Non c’è più tempo per quello che ha esaurito funzione e scopo.
    La Vita può essere ammantata delle nostre proiezioni a piacimento e ora può sembrare un orrendo mostro, ma in verità è completamente neutrale e in stretto rapporto dialogico con la saggezza dell’Anima.

    E’ come un torrente impetuoso che ne raccoglie i segreti e li porta ad esistenza anche laddove la nostra personalità con le sue credenze e i suoi vuoti punterebbe i piedi senza crescere mai.

    Oggi si cresce volenti o meno.

    Oggi scioglimenti e distacchi non possono più aspettare e gli eventi si susseguono impietosi e senza guanti di velluto.

    La Vergine, in cui l’elemento Terra trova dignità, è l’archetipo della stabilità che zavorra. Del controllo che esclude l’incanto del divenire più di quel che si è tramite accadimenti non processabili dalla mente.

    Il Mito spesso narra storie di eroine che non hanno saputo accogliere la dissoluzione di uno status e sono andate incontro a eventi dirompenti al limite dell’inaccettabile, perchè nulla quanto un flusso energetico bloccato genera malattia e sventura.

    Il cambiamento non è altro che il Sacro che avanza.

    Uno scalino guadagnato all’uscita dell’identificazione con la personalità.

    Scilla per esempio, era figlia di mortali secondo il mito, o forse di una mortale e di un Dio marino minore detto Forcide. Di certo la sua natura addizionata ad un pizzico di sangue Divino l’aveva resa meravigliosa. Una giovane di cui presto iniziarono ad invaghirsi in molti. Fra i tanti Glauco fu irretito dalla sua snella figura verginea, dai suoi capelli di seta, dai suoi occhi di stella. Glauco, racconta il mito, aveva subito sulla sua pelle una trasformazione indimenticabile. Un tempo era solo un umile e mortale pescatore, ma si era reso conto che alcuni pesci nelle sue ceste tornavano alla vita se avevano ingerito una speciale erba. Per questo l’aveva fatto a sua volta e si era trasformato in un essere per metà marino con branchie e squame. Era stato accolto terrorizzato e smarrito da Teti e Oceano nelle profondità del mare che ne avevano fatto un figlio adottivo, e da questi addestrato ai poteri e alle arti di un vero Dio. Dunque Glauco ne sapeva qualcosa del dover rinunciare a una forma fisica conosciuta e rassicurante per accogliere un corpo ignoto e potente.

    Scilla invece non ne voleva sapere di abbandonare il suo status di fanciulla. Respingeva ogni spasimante senza appello e la medesima sorte toccò a Glauco, per quanto forte e potente. Il quale non accettò punto il rifiuto e ricorse agli espedienti magici di una che con le questioni amorose sapeva il fatto suo: la potente strega Circe. Voleva un filtro che sciogliesse il rigido cuore di Scilla, ma le cose andarono in modo diverso. Circe si infatuò follemente di Glauco, come se la passione che lo avvinceva fosse una malattia contagiosa, eppure si rese conto subito e amaramente di non aver speranza di essere ricambiata. Allora volle la distruzione della donna che irretiva il giovane Dio. E il piano fu privo di qualunque pietà. Versò nell’acqua della spiaggia in cui Scilla era solita bagnarsi un veleno letale e inarrestabile. Un filtro odioso che trasformò le graziose forme della ragazza in quelle di un mostro enorme e orrido, che al posto dei fianchi sfoggiava teste di cani feroci e latranti.

    Glauco fuggì via spaventato.

    Scilla invece divenne nota come uno degli esseri più funesti e sanguinari del mondo antico.

    L’incapacità di sciogliersi dall’identificazione con se stessa, il sacro flusso della vita rifiutato, ha fatto di lei un mostro folle di rabbia, capace di ingoiare equipaggi interi. La malattia del resto, tematica cara archetipicamente a Nettuno, affonda sempre le radici nei veti che poniamo al divenire.

    Se Scilla avesse accettato l’amore, se avesse accettato di lasciare la vita di ragazza in ragione di quella di moglie e madre, se avesse abbracciato il flusso degli avvenimenti, Glauco le avrebbe offerto l’espansione dolce verso la dimensione Divina che con ogni probabilità le apparteneva per destino. Scilla era destinata a superare i confini della propria mortalità. Il suo arbitrio, proprio come quello di ogni umano, avrebbe potuto affermare e dare forma al come e al quando della trasmutazione.

    Ma l’ostinazione ha lasciato che la chiamata verso il Divino calcasse una strada più dura e dolorosa.

    Di certo Scilla divenne comunque in un essere ieratico e potentissimo. Una regina di terrore per ogni navigante.

    Dove conducono allora le nostre battaglie innescate contro scioglimenti ineluttabili?

    Dove portano i no furenti che assegniamo alla Vita quando le carte in tavola vogliono cambiare e devono?

    Abbiamo davvero il potere di bloccarle o il nostro potere risiede piuttosto nell’accettarle per come si posizioneranno, secondo la loro intrinseca corrente?

    Siate coscienti nella fase strepitosa che aprirà questo Novilunio delle crociate condotte per non dire Si all’esistenza.

    Perchè ci fa paura essere più di quel che siamo.

    Perchè è difficile arrendersi all’evidenza della semplicità.

    IL Divino è semplice.

    Più semplice di tutti i nostri SE e MA.

    Lasciate che sia.

    Con Amore e Servizio

    Francesca Spades

    https://astrologiakarmicaperanimeconfuse.c...enti-dellanima/
     
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    IL TEMPO DELLE BOLLE DI SAPONE – NOVILUNIO IN VERGINE, 7 SETTEMBRE 2021


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    Les très riches heures du Duc de Berry


    Tempo di Luna Nuova in Vergine. Osserviamo insieme questa immagine di uno degli antichi calendari lunari: in alto vediamo il simbolo della Vergine e della Bilancia, in cui in questo periodo dell’anno si trovano la maggior parte dei pianeti veloci: quest’anno Sole Luna e Marte sono in Vergine, Mercurio e Venere in Bilancia, e in basso le coltivazioni dei campi della stagione e l’atmosfera intorno al feudo. Quando si seguivano i cicli della natura in maniera naturale, fine agosto/ settembre era il tempo usato per conservare tutto ciò che l’abbondanza dell’estate aveva creato; conserve di marmellate, sughi e passate di pomodori, ultimi raggi caldi del sole da immagazzinare per l’inverno. I giorni che ci insegnano a organizzare e pianificare con quello che si ha a disposizione e a trarne frutto dalla sua strutturazione e suddivisione. C’è dentro di noi ancora la spinta naturale nel farlo, come quando compravamo gli astucci ordinati prima della scuola, se non viviamo troppo identificati nei ritmi artificiali delle metropoli. Ci troviamo in questo difficile e delicato periodo di grande catalogazione e suddivisione a livello globale, seppur totalmente differente e meno piacevole delle gomme, le marmellate e le penne biro da riordinare. La storia va avanti, ma l’animo umano quando ha paura, tende a controllare e forzare strutturazioni troppo rigide e bloccanti dove trova resistenza e diversità d’essere. Prende allora il sopravvento l’ossessione per il tema di salute/malattia e il suo tentativo di controllare e rendere asettico e pulito (tema molto caro al simbolo Vergine nella parte ombra), sforando in eccessi che invadono altri campi come aree economiche e politiche (temi più Bilancini). Non perdiamo il nostro centro in questo momento. Non lasciamo che la disgregazione prenda il sopravvento e ci divida.

    In questo Novilunio iniziamo di nuovo un mese lunare che arriverà al suo picco di Luna Piena il 21 settembre fino alla conclusione di Luna Calante il 5 ottobre e la successiva lunazione. Considero questo periodo, visto anche la quantità di pianeti retrogradi – Giove, Saturno, Urano, Nettuno e Plutone – a cui seguirà Mercurio in Bilancia retrogrado prima parte di ottobre – un periodo di lenta trasmigrazione di stati confusionali disgregati, a cui forse potrà seguire un nuovo assetto.

    In questo Novilunio Marte in Vergine sarà in Trigono esatto con Plutone e opposto a Nettuno nei Pesci e Sole e Luna congiunti ci offrono un bel Trigono con Urano. Questo sembra aiutarci nella perseveranza e forza in obbiettivi concreti e non campati per aria. Ogni nostra azione ora però, se non mossa da alte intenzioni, sarà destinata a essere distruttiva e castrante, la volontà che non si muove allineata alla Coscienza più grande, incontra solo sacrificio e rinuncia. Marte è in opposizione a Nettuno allo stesso tempo, ci fa sentire bloccati in obbiettivi a breve termine e ci chiede di contattare altre risorse non visibili alla coscienza – la spiritualità è qualcosa di poco comunicabile che si attiva nei momenti più difficili della nostra esistenza –

    Siamo in un tempo davvero delicato, ma possiamo vedere già dei semi di cambiamento sottile, anche nel nostro imparare a lasciare andare con più serenità pacificata illusioni, rapporti e sentendoci – alcuni di noi molto – come bolle sospese nel vuoto, che dovranno trovare la propria diversa terra d’approdo.

    E se non fossimo noi le bolle di sapone…. ? Ci siamo sentiti così fragili e impotenti da dimenticare la nostra vera forza e ora regna la confusione più assoluta – lotta tra razionale e irrazionale, mente e illusione – La verità e le molteplici verità, forse tra molti anni ci saranno chiare, non adesso. Stiamo ancorati alla tera e ritroviamo il nostro ritmo, contattiamo i veri bisogni del corpo. Su qualsiasi piano essi siano, è possibile per ognuno di noi, prenderci cura di noi stessi per come sentiamo sia giusto, senza perdere mai la fiducia.

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    Il tempo della Luna Nuova in Vergine è il tempo dell’Ordinario, a cui noi impareremo a dare lo stesso valore del tempo Straordinario.

    Stiamo parlando di quel tempo reputato dalla nostra coscienza, come la zona di passaggio tra un prima e un dopo, tra un “Tra una settimana ho a una festa e mancano troppi giorni”, “Mi laureo tra un mese e nel frattempo mi sento ferma!”. Il tempo che intercorre tra “una nostra impresa” e l’altra, il riposo tra le grandi guerre e le gioie eclatanti della vita. Il tempo che noi pensiamo sia solo un “tra” una cosa e l’altra che dovrà venire. Come lo viviamo questo tempo? Riusciamo a essere lì o lo reputiamo ”tempo morto”?

    Cosa vuol dire tempo “straordinario”? Le emozioni dell’innamoramento irrompono nel tempo ordinario della nostra vita; quella strada fatta tutti i giorni, quando si è innamorati è meravigliosa. Associamo per il linguaggio astrologico, il tempo della terra e del reale al simbolo Vergine e lo straordinario e il “non tempo”, viene associato al segno dei Pesci. Noi li viviamo sempre entrambi, perché il tempo lineare è un’acquisizione della mente che ha bisogno di collocare la sua identità in una storia consequenziale, mentre l’altro, è il tempo del cuore, si ama anche quando la persona non c’è più, proprio perché siamo in un altro tempo, quello del ricordo. Quando siamo felici e il tempo vola, quando siamo nell’attesa, il tempo non passa mai. Siamo noi dunque a decidere come sentire e percepire il nostro tempo.

    Ora quello che potrete fare e provare a ricongiungere questi due emisferi della coscienza, e vivere il tempo considerato “ordinario”, che passa dalle azioni quotidiane, come se steste invece combattendo l’impresa più bella della vostra vita, tenendo la stessa presenza energetica del tempo “straordinario”.

    Sacralizzate ogni vostra azione.

    Si pensa spesso che certe cose nella nostra vita accadano di colpo o per strani colpi di fortuna, o del contrario fato avverso, ma non è così. I preparativi degli apici della nostra vita, sono stati seminati molto prima, ed è nelle zone di disattenzione che compiamo i più grossi basamenti alle imprese successive.

    E’ nella ricarica energetica che si compie di notte quando non siamo coscienti, quando siamo in “un altro tempo” che poniamo le basi e la forza per agire poi nella nostra giornata. E’ nei sogni notturni che si svela la verità che non troviamo di giorno. Troviamo il nostro spazio eroico nel fare una lavatrice, pagare una bolletta, o nel fare lo stesso tragitto al mattino, accorgiamoci di quanto siamo distratti e invece di quanto mondo abbiamo lì intorno a noi che non scorgiamo perché stiamo correndo o perché la nostra testa è altrove.

    Questo tempo non è fermo, stiamo raccogliendo, tessendo, frazionando, archiviando, quello che dobbiamo tenere e quello che dovremo lasciare. Ci sentiremo forzati a fare scelte che non vorremmo fare, o a capitolare in altre aree in cui eravamo certi di non finire mai, ma dentro rimaniamo saldi. Non ci stiamo tradendo, è solo un passaggio. Il vecchio mondo va in pezzi? Teniamoci stretti, non perdiamo la lucidità il saper vedere ancora la bellezza. Tutto il resto si aggiusterà (forse), e se non lo dovesse fare, noi avremo le nostre conserve di sogni preparate con cura in questo tempo di gestazione e alcune rinunce, che potranno brillare nei nuovi cieli che ci attendono.

    Buon settembre a tutti voi

    Anna Elisa Albanese Sentiero astrologico
     
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