Mazzi di Tarocchi ed Energie

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    Tempo fa qualcuno mi disse: "Ogni volta che mescoli un mazzo di Tarocchi, una strega o un mago ritornano a vivere."
    E' una frase suggestiva, ma oltre a questo denuncia un certo approccio all'uso dello strumento in sé.

    Premessa
    Come tutti sappiamo, le carte dei Tarocchi sono un coagula di simboli atti ad aprire l'intuito di chi le guarda alla conoscenza universale.
    Tuttavia, negli ultimi decenni, il numero di occultisti, artisti, e autori che hanno rimesso mano al mazzo dei Tarocchi è cresciuto esponenzialmente.
    Il risultato è una miriade di mazzi diversi: alcuni di questi sono cloni di lavori già esistenti cui viene modificato il contesto o l'estetica, altri invece apportano sistemi e simbologie nuove.
    L'approccio a mazzi diversi può essere sempre il medesimo o cambiare moltissimo.
    C'è chi usa mazzi differenti per differenti scopi, o domande, o tecniche di lettura.
    Perché?

    I mazzi di Tarocchi e le Energie
    Le risposte di solito sono due:
    - Perché un determinato mazzo stimola il nostro intuito in un certo modo o lo apre a certi livelli anziché ad altri. Ma siamo noi a fare tutto il lavoro per raggiungere quella conoscenza universale di cui sopra. E' sempre e solo la nostra energia.
    - Perché ogni mazzo ha una propria personalità, artistica e magica. Il nostro intuito si tende verso la conoscenza universale, ma è affiancato dall'energia di chi ha creato i Tarocchi che stiamo usando in quel momento.

    Come ci relazioniamo ai Tarocchi
    Questi sono due atteggiamenti completamente diversi. Non solo per quanto riguarda la questione specifica, ma l'approccio ai Tarocchi stessi non solo intesi come mazzo di carte.
    Io ho una mia attitudine e mi sono fatta una mia idea al riguardo. Sarei interessata a capire quali sono le vostre.
     
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    Il mio approccio verso i Tarocchi è poco “divinatorio”. Non sono una persona analitica e non riesco ad estrapolare molti dettagli dalle stese riguardanti le nostre attività mondane. Ho un rapporto diverso e ne faccio uso diverso da quello che viene postato sul forum. ...Anche se partecipo alle discussioni sul forum e ci provo a divinare come fate voi, in realtà non fa proprio per me. Lo faccio per esercizio mentale e per gioco.
    Personalmente, su di me, li uso in modo più semplice. Quasi sempre mi limito a pescare una “carta consiglio” e medito su quella per affrontare il problema o quesito. Piuttosto che chiedere “come andrà?” “Cosa dirà, cosa farà?” ecc. preferisco capire le energie che circondano la questione e come agire.
    Uso diversi Mazzi per diversi scopi. Uno per comunicare con gli antenati e i miei cari defunti. Uno per il lavoro introspettivo/ Shadow work. Ed il Rider Waite per cose più mondane (tipo ritrovare un oggetto o sapere dov’è uno dei miei gatti o famigliari. 😅)
    Quando vengo “forzata” dalle amiche ansiose a fare troppe stese divinatorie, finisco sempre col entrare in crisi con la Cartomanzia, come se avessi un rifiuto interiore, un rapporto di amore e odio con i Tarocchi.
     
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    Io ho un rapporto molto stretto con i miei mazzi di carte, tendo ad usare sempre gli stessi, a seconda del tipo di domanda scelgo il mazzo più adatto alla situazione e al tipo di risposte che mi aspetto. A volte però, quando li uso eccessivamente ottengo risposte confuse, è come se il mazzo fosse paragonabile a quegli oggetti che tutti conosciamo e abbiamo visto da qualche parte, mi riferisco a quelle bocce di vetro trasparente, che, capovolgendole, simulano la caduta della neve. Se attendi che tutti i fiocchi (che io paragono agli eventi) si depositino sul fondo otterrai risposte dense di significato, se non attendi il tempo necessario e continui a scuotere la boccia (che corrisponde ad un uso troppo frequente del mazzo sulle stesse questioni) impedisci la sedimentazione degli eventi e ottieni risposte "diluite" poco significative. Ho notato però che cambiando mazzo è diverso...quando ciò accade, o attendo qualche settimana prima di fare altre stese con lo stesso mazzo oppure ne uso un altro.
    Non so se sono riuscita a farmi comprendere, ma è qualcosa difficile da spiegare e non ho trovato un esempio migliore di questo.
     
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    Concordo in pieno con perladimare Ho riscontrato anch’io questa cosa che quando si “stressano” i Tarocchi con troppe domande tendono a non rispondere più...
     
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    Endora sono d'accordo sul fatto che i forum e la possibilità di leggere e contribuire alle stese degli altri, sia utile come allenamento. I Tarocchi sono anche una lingua. E le lingue muoiono se non le si parla.
    Quanto alla divinazione, non la assocerei necessariamente alle questioni mondane. Chiedere un consiglio di meditazione è già di per sé pratica divinatoria.

    perladimare Concordo che sia meglio non essere esosi nei confronti dei Tarocchi. Ed evitare di divinare ripetutamente su una stessa questione è sempre consigliato. A parte questo, esistono vari modi per ricaricare i mazzi, in base all'ordine delle proprie credenze. E se di credenze siamo sprovviste, nulla ci vieta di inventarcene uno: ad esempio, lasciarli riposare una notte in un luogo a noi caro; riordinarli dedicando un momento ad osservare ogni carta; ecc.
     
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    Ho un mazzo personale, tra i tanti che possiedo, che uso ogni giorno per la stesa astrologica.
    Non mi trovo molto in sintonia con quanto scritto in precedenza e non ho mai capito bene il confine tra divinazione e lettura delle lame.
    Sicuramente, fare una lettura su una carta o più carte apre il fianco all'immaginazione specialmente quando si assegnano valenze fantasiose ed artistiche alle lame stesse.

    Non so se ho contribuito alla discussione in qualche modo.
     
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    Pierleonardo in realtà la domanda riguardava il perché si usa un determinato mazzo anziché un altro per la tale o talaltra pratica, se si attribuisce al mazzo un'energia sua che diventa parte integrante nel processo intuitivo/meditativo/di ricerca, o se si lavora sempre e solo con la propria e il mazzo è solo e unicamente un oggetto materiale.

    E' difficile capire su cosa esattamente non ti trovi d'accordo perché in precedenza sono state dette diverse cose, e cose diverse.

    Divinazione, come divinare, viene da divinus: divinità o ciò che le è proprio. Che sia Dio o D'Io, che sia la Grande Madre o il Sé superiore, Metatron o il proprio intuito, il senso per quanto mi riguarda non cambia poi molto.
     
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    Il mazzo è un mezzo per fare delle letture, se cambio il mazzo è come cambiassi la lingua della lettura.

    Viceversa un mazzo utilizzato come una serie di mandala potrebbe esprimere una sua energia, credo, ma questo non è l'utilizzo che né faccio (delle lame, intendo).
     
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7 replies since 2/8/2021, 07:45   206 views
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