PIETRA PAESINA

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    PIETRA PAESINA

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    Virtù e Chakra

    •Tenacia

    •2° Chakra



    PIETRA PAESINA


    La Pietra Paesina, conosciuta anche come “Diaspro Paesaggio” è una varietà di calcare “Alberese” e prende il suo nome proprio a causa del suo aspetto, il quale sembra rappresentare paesaggi astratti dalle forme svariate ed imprevedibili, fortificazioni, edifici in rovina e perfino scene naturali, come scogli, vulcani, montagne, insenature, mari in tempesta, che ricordano pitture impressioniste, astratte e informali.

    Queste forme, assolutamente naturali ma che sembrano apparentemente realizzate da un pittore, prendono origine da minuscole aree poligonali, trapezioidali o rettangolari, dalle più svariate tonalità, che variano dal giallo al bruno al grigio-azzurro e sono delimitate da piccole fratture chiamate “leptoclasi”.

    La sua colorazione grigio chiara è dovuta al calcare, quella rossastro-marrone agli ossidi di ferro, quella nera al manganese e quella azzurra all’argilla.

    L'effetto ottenuto è causato dall'azione delle acque meteoriche, che provoca l'ossidazione del ferro, e da una parziale sostituzione del manganese con il calcio.

    La calcite spatica riempie, infine, le piccolissime fratture della pietra che si sono create a causa del passaggio delle soluzioni ossidanti.

    La genesi di queste raffigurazioni è, tuttavia, ancora dibattuta: infatti, secondo alcuni studiosi le infiltrazioni avrebbero provocato le variazioni cromatiche, mentre, successive azioni meccaniche avrebbero determinato delle microfratture ed il conseguente scorrimento verticale dei piani avrebbe originato l'aspetto “ruiniforme”.

    Secondo altri, invece, queste microfratture, costituite appunto, come abbiamo appena spiegato, da calcite spatica, erano già presenti nel calcare e sarebbero proprio queste ultime che avrebbero determinato la geometria del disegno, condizionando la penetrazione delle infiltrazioni.

    In genere, il calcare viene interessato dalla colorazione principalmente nelle zone periferiche e le alterazioni cromatiche più intense, spesso, non raggiungono la parte interna che, con quelle sue tinte di varie sfumature grigio azzurrine, evoca meravigliose immagini di cieli e specchi d'acqua.

    Per sintetizzare, la Pietra Paesina è una roccia sedimentaria appartenente alla varietà di calcare marmoso e compatto, contenente sostanze argillose, con infiltrazioni di ossido di ferro (CaCO3) che si forma per metamorfosi del calcare.

    Proprio per i paesaggi con rovine che spesso vengono richiamati dalla sua superficie, essa viene chiamata anche “Ruin Marble” o “Calcare ruiniforme”.

    La Pietra Paesina è una varietà di marmo, dal quale eredita le caratteristiche mineralogiche ed esoteriche, molto diffusa nei giacimenti di marmo in Italia (soprattutto in tutto l’Appennino Settentrionale e in Toscana dove, a partire dal 1500 circa - più precisamente già dal 1588 -, nelle zone limitrofe a Firenze, veniva utilizzata dal mediceo “Opificio delle pietre dure” e proprio per tale ragione è conosciuta anche come “Pietra di Firenze”), Francia (dove era molto stimata dai Cardinali Richelieu e Mazzarino), Spagna, Grecia, Russia, Austria e Germania.

    Geologicamente si è originata circa 50 milioni di anni fa durante l’“Eocene-Paleocene” nell’“Era Cenozoica”, soprattutto sui fondali marini.

    Tuttavia, non esistono cave specifiche o luoghi precisi per la sua estrazione e i ritrovamenti sono casuali e, proprio per tale ragione, acquisisce particolare rarità.

    Esternamente, le pietre grezze non hanno alcuna particolare caratteristica che le differenzi da tutti gli altri "sassi" disseminati per la campagna, perciò soltanto aprendole con un taglio e' possibile far apparire i disegni custoditi ben nascosti al loro interno.

    E' una pietra aggraziata, pregevole e dalla forte personalità, che sarebbe capace di stimolare la fantasia e la meditazione e di infondere pace e serenità.

    Come il Marmo, appunto, la Pietra Paesina è sempre stata considerata una pietra in grado di fornire protezione, soprattutto per la casa.

    Sarebbe dotata di una forte energia ricettiva e aiuterebbe la sfera più personale e intima.

    Essa avrebbe, inoltre, effetti benefici sulla salute, se messa a contatto con il corpo, e migliorerebbe l'utilizzo e l’assimilazione del calcio da parte dell'organismo.



    LA PIETRA PAESINA, LA CRISTALLOTERAPIA E I BENEFICI SUL SECONDO CHAKRA



    La Pietra Paesina favorirebbe l'affermarsi di un'indole combattiva e tenace, aiutando a perseguire fino in fondo i propri scopi.

    Aiuterebbe a superare gli stati d'ansia e potenzierebbe l'autostima e la fiducia in sé stessi, apporterebbe energia vitale ed aiuterebbe a combattere il timore della solitudine.

    Proteggerebbe dalle malattie e rafforzerebbe il sistema immunitario.

    Sarebbe molto utile per riequilibrare il secondo chakra.

    Essa è nota anche come “Pietra Educatrice” o “Diaspro Paesaggio”, questo perché permetterebbe di comprendere il proprio ruolo principale nonché la propria funzione sociale intrinseca e più profonda di portare gioia e sostegno agli altri esseri viventi con cui si entra in contatto durante il proprio percorso di vita.

    Avrebbe forti qualità in grado di agevolare il radicamento.

    Il Diaspro Paesaggio permetterebbe di comprendere a fondo la propria interiorità e di mantenere un atteggiamento realistico durante la propria evoluzione personale spirituale e di introspezione.

    Si tratta di una pietra che richiederebbe tempo per radicare e infondere effettivamente e concretamente, a tutti coloro che la utilizzano, le sue qualità positive in ogni situazione, ed aiuterebbe, proprio per tale ragione, l'incremento della pazienza e della temperanza per il fatto che la sua azione non risulterebbe così immediata.

    Oltre a mantenere tutte le qualità generali di un qualunque diaspro, il Diaspro Paesaggio sarebbe anche in grado di contribuire a porre rimedio a una circostanza ingiusta e a migliorare il proprio senso di autodisciplina e di autocontrollo.

    La pietra sarebbe utile anche per il recupero dei messaggi nascosti che hanno formato il proprio passato e che hanno contribuito alla propria evoluzione.

    È una favolosa pietra di armonia e proporzione che sarebbe in grado di donare la creatività e la comprensione di altre culture lontano dai rigidi schemi mentali.

    A livello fisico, potrebbe essere di beneficio nello stimolare il corretto funzionamento del sistema immunitario, in particolare per i disturbi dei reni, del fegato, della cistifellea, dell’intestino e della pelle.

    Il costante uso di questa pietra, inoltre, intensificherebbe e svilupperebbe il senso dell'olfatto.

    Le sue proprietà sono associate, inoltre, alla scoperta spirituale e al viaggio sciamanico.

    Se utilizzata durante una seduta di meditazione, sarebbe una valida alleata nel migliorare la visualizzazione creativa.

    Sarebbe consigliato tenere sempre con sè questa pietra, specie per operatori olistici, medium, canalizzatori e guaritori, soprattutto nei casi in cui si desideri svolgere un lavoro molto spirituale, restando allo stesso tempo ancorati saldamente e collegati alle energie sempre stabilizzanti della terra.

    A livello spirituale e mentale, favorirebbe l’affermarsi di un’indole combattiva e tenace, aiutando il soggetto che la utilizza a perseguire totalmente i propri scopi e obiettivi.

    Aiuterebbe, come già abbiamo accennato, a superare gli stati d’ansia, potenziando l’autostima e la fiducia in se stessi e apportando energia vitale.

    Sarebbe la pietra ideale per combattere il timore della solitudine.

    Svilupperebbe l’empatia e apporterebbe amore, comprensione, pazienza, altruismo e tenacia.

    Per purificare la pietra, l’ideale sarebbe posizionarla sotto l’acqua corrente e successivamente asciugarla con un panno di cotone.

    È possibile utilizzare anche un detergente delicato, ma bisogna ricordarsi di sciacquarla bene dopo il lavaggio.

    Assolutamente da evitare, con la Pietra Paesina, è la pulizia con il sale o con soluzioni saline in generale.

    Per la sua purificazione, è possibile inoltre usare i metodi un po’ più complessi della “Fumigazione”, dell’ “argilla ventilata” o , quello già abbondantemente richiamato per le pietre precedenti, del Reiki.

    Per ricaricare la pietra si può ricorrere sia all’esposizione dei raggi solari che a quella della luce lunare.



    CURIOSITA’



    Il poeta Pablo Neruda, durante il suo esilio in Europa si recò a Firenze nel 1951, e alla Pietra Paesina dedicò una poesia:



    "Macchie arancione………d'ossido
    vene verdi sopra la pace calcarea
    che la schiuma batte con le sue chiavi o l'alba con la sua rosa,
    son così queste pietre:
    nessuno sa se uscirono dal mare o al mare tornano,
    qualcosa le sorprese mentre vivevano,
    nell'immobilità si spensero e costruirono una città morta.

    Una città senza grida, senza cucine,
    un solenne recinto……..di purezza,
    forme pure cadute in un disordine senza resurrezioni,
    in una moltitudine che perse lo sguardo in un grigio monastero
    condannato alla verità nuda dei suoi dei


    www.shani.online/it/blog/2019-06/pietra-paesina

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