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ONICE NERA
Virtù e Chakra
Determinazione
1° Chakra
ONICE NERA
L'onice nera è una varietà di calcedonio, un cristallo di colore nero scuro e appartiene alla famiglia dei quarzi.
Essa nasce in masse compatte microcristalline e il suo colore può essere opaco o semi opaco e si forma in un ambiente filoniano-idrotermale a bassa temperature oppure in rocce sedimentarie.
L’onice di cui parleremo nell’articolo è l’onice silicea e non deve essere confusa con quella calcarea, oggi nota come alabastro.
L’Onice Silicea o Onice Nera è un minerale che accompagnato l’uomo fin dai primi passi sulla terra.
Ha composizione chimica SiO2 . n H2O, simile al calcedonio.
I giacimenti maggiori di questa pietra si trovano nel Sud America.
L’onice nera è definita “duale”, così come assorbe l'energia negativa, infatti, se tenuta troppo a lungo a contatto con il corpo, può far rimuginare sui vecchi traumi e dolori. Per lunghi periodi, infatti, è stata considerata la pietra della sfortuna, capace di attirare pensieri negativi e sconforto.
Nel corso dei secoli la sua energia è stata rivalutata ma non sono mai scomparse completamente le credenze sui suoi lati negativi. Per tale ragione, si dice che in lei convivono le due forze opposte ma necessarie e che più di ogni altra pietra essa è capace di donare un forte equilibrio.
I significati positivi, tuttavia, già esistevano: così come c’era chi la reputava capace di portare fortuna, c’erano altri che la ritenevano la pietra della sfortuna e si diceva che inquinasse la mente, portando tristezza e sbalzi d’umore, che fosse capace di attirare i demoni, separare le persone e attirare incubi.
Proprio per la sua grande, seppur duplice, energia veniva abbondantemente utilizzata anche dalle popolazioni del passato: spesso veniva incastonata come amuleto sulle spade, nelle armature e negli scudi perché veniva visto come un amuleto capace di proteggere il suo possessore in battaglia.
Numerosi esemplari di tale pietra sono stati ritrovati all’interno di tombe, probabilmente poiché veniva utilizzate anche durante le cerimonie e i rituali di sepoltura, dal momento che era considerata un simbolo di protezione.
La sua storia è molto antica ed è anche controversa.
Già in tempi lontani, infatti, l’onice nera era conosciuta e utilizzata in diversi modi.
I Romani utilizzavano l’onice per produrre spille, sigilli e pendenti su cui incidevano spesso il loro segno zodiacale. Questi gioielli così creati venivano utilizzati come talismani.
Essa veniva chiamata “la pietra delle streghe”, perché si credeva che avesse forti capacità magiche molto utili per le streghe o per chi praticasse l’arte della divinazione.
In alcune culture era disprezzata e temuta: si riteneva facesse circolare la bile nera nel corpo, in particolar modo in testa e che separasse gli amanti portando sventura, discordia e tristezza.
Nella Medicina Tradizionale Mediterranea, dal carattere prettamente astrologico, l’onice nera, detta anche “Spagyria”, sarebbe sacra a Saturno, il pianeta malefico per eccellenza e di conseguenza alla “bile nera”, ossia l’umore legato all’elemento Terra.
Nel medioevo, si utilizzava anche come protezione verso gli spiriti maligni, che si credeva affliggessero la vita di molte persone.
Una leggenda conosciuta afferma che l’intero universo si sia originato proprio da un piccolo frammento di onice nera e che adesso questa pietra funga da “casa” per gli dei dormienti. A riguardo c’è da dire che è la prima pietra ad esser nominata nella Bibbia, ove viene descritta nella Genesi come elemento di creazione.
Secondo un’altra leggenda, mentre la dea Venere riposava sulle rive del fiume Indo, Cupido le tagliò la punta delle unghie con la sua freccia. I pezzi d’unghia della Dea caddero nel fiume e quando arrivarono sul fondo furono trasformate in onice da parte delle Moire, le quali ritenevano che nulla di divino dovesse perire. Questa bella pietra, infatti, porta il nome di onice, cioè “Onyx”, che in greco antico, significa “unghia” o “artiglio”.
Un’altra usanza vuole che l’onice nera fosse usata per onorare la dea Ecate, Regina degli Inferi e veniva storicamente utilizzata per evocazioni demoniache, necromanzia e incubazione dei sogni.
Secondo un’antica tradizione, infine, indossando l’onice la notte, si era in grado di parlare con lo spirito di un amico morto attraverso il sogno.
In Cina, tutt’ora, essa è considerata una delle pietre porta sfortuna per eccellenza, esattamente come in Persia viene da sempre utilizzata contro il malocchio: come tutte le pietre nere, infatti, essa assorbe l’energia negativa per trasformarla in energia positiva.
L’ONICE NERA, LA CRISTALLOTERAPIA E I BENEFICI SUL PRIMO CHAKRA
Attraverso le epoche, l’oscura bellezza di questa pietra, ha suscitato reazioni contrastanti e altrettanto contrastanti sono e sono stati i suoi usi nella cristalloterapia, ove le sue proprietà sono molto apprezzate e nella quale viene usata soprattutto per equilibrare Muladhara, il primo chakra.
Per tale ragione, proprio come l’ematite, può essere utilizzata nella tecnica del radicamento oppure durante la meditazione camminata.
L’onice nera può essere considerata una pietra “difensiva”, il cui effetto principale consentirebbe d’innalzare una barriera contro gli avvenimenti e le energie negative che vorrebbero raggiungerci dall’esterno. Questa capacità fa sì che si possano perseguire i propri obiettivi personali in modo tranquillo e senza interferenze.
Essa è soprannominata anche “pietra dell’udito”, perché possiede la capacità di migliorare la percezione sonora e viene utilizzata nella cristalloterapia proprio per lenire gli effetti di molti disturbi uditivi.
Oltre a questo particolare dono, l’onice nera aiuterebbe a rinforzare il sistema immunitario nonché a reagire contro le infezioni che si possono presentare in molteplici parti del corpo.
La pietra può essere utilizzata anche in altri contesti.
Essa avrebbe la capacità di regolare i fluidi corporei e di aiutare a espellere le sostanze di scarto, migliorando, invece, l’assorbimento dei nutrienti importanti.
Collegata al primo chakra, l’onice nera è considerata una pietra utile per rafforzare tutta la struttura fisica del corpo, in particolar modo le ossa.
A livello spirituale, per prima cosa, emerge la capacità di proteggere da forze negative provenienti dall’esterno, tuttavia questo non è l’unico effetto positivo; infatti, essendo una pietra legata al primo chakra, consente di facilitare il cammino personale alla ricerca del senso della vita e del proprio ruolo nell’universo.
Instaura un forte senso di sicurezza nel portatore che gli permette di rimanere con i piedi saldi per terra nelle situazioni più difficoltose.
Con l’onice nera vi è una maggiore connessione con le energie elettromagnetiche della Terra.
Essa può essere usata per stimolare i sensi, utile per esempio per chi si dedica alla lettura dei tarocchi e alle consulenze spirituali e aiuterebbe a vedere alcuni frammenti delle proprie vite passate, grazie alla sua connessione con i mondi sotterranei e alla sua capacità di protezione e incremento dei poteri psichici.
L’utilizzo di questo cristallo fa sì che si possa entrare facilmente in sintonia con altre persone pur mantenendo un alto grado di sicurezza e fiducia in se stessi, poiché aiuterebbe a valutare bene la bontà delle affermazioni provenienti dall’esterno, garantendo una mente sempre lucida e libera dai dubbi.
Questa guadagnata chiarezza mentale è utile anche per comprendere sé stessi, per conoscersi e accrescere, di conseguenza, la propria autostima.
Essa dona grande forza e permette ai bisogni e alle sensazioni del corpo di emergere, riuscendo ad affinare la concentrazione e a spingere chi la usa verso l’auto-realizzazione.
Può essere usata, tenendola a contatto, per imparare a riconoscere quali sono le vecchie abitudini che impediscono di progredire, insegnandoci anche che alcune cose e relazioni devono essere lasciate andare.
L’onice potrebbe essere una valida fonte di supporto anche durante tutta la fase di negazione, che si potrebbe verificare per una perdita scelta o imposta, come per tutti i processi necessari per superare un lutto, un abbandono o comunque un distacco.
Anche dal punto di vista emozionale questa pietra potrebbe mostrare effetti interessanti.
In presenza di emozioni forti aiuterebbe a ripristinare l’equilibrio, controllando soprattutto ansie e paure che sconvolgono mente e corpo, riuscirebbe a creare un forte collegamento con la terra e l’ambiente circostante che, unito alla lucidità mentale, assicurerebbe fermezza anche nelle situazioni più caotiche dal punto di vista emotivo, consentendo di trovare una soluzione in modo semplice e deciso.
L’onice sarebbe una sorta di contenitore dei ricordi fisici di coloro che la indossano, per tale ragione è bene non indossarla a lungo, proprio per evitare di tenere sempre a contatto i propri traumi.
Contatti brevi con la pietra, invece, aiuterebbero a liberarsi del dolore, dei traumi e dei vecchi sentimenti che ancora feriscono.
L’onice nera lavora, come abbiamo anticipato, sul chakra della radice, il primo chakra.
Grazie al primo chakra è possibile mantenersi in equilibrio e ottenere un senso di sicurezza personale e di indipendenza necessaria per vivere con tranquillità la vita.
Alcuni utilizzi che possono essere fatti di questa pietra possono essere i seguenti:
1. Tenere nel palmo della mano un cristallo di onice nera durante la meditazione può aiutare a visualizzare il percorso giusto verso il proprio obiettivo passo dopo passo, oltre a garantire una radicata sensazione di sicurezza e di forza interiore.
2. Posizionare una pietra in alcune stanze, possibilmente un cristallo di dimensioni medio-grandi, può consentire di usufruire dell’effetto scudo che protegge da flussi di energia negativi, impedendone l’entrata nelle nostre case. Per questo obiettivo in particolare si consiglia il posizionamento vicino a finestre, porte o altre aperture.
3. Per usufruire degli effetti benefici che la pietra emana in relazione all’apparato uditivo, è sufficiente poggiarla nei pressi dell’orecchio per diversi minuti, da ripetere giornalmente finché è presente il disturbo.
4. Indossando un gioiello in onice nera potrebbe essere più semplice trovare un equilibrio nelle situazioni di tutti i giorni, evitando forti sbalzi di umore o confusione mentale dovuta a un ingente numero di pensieri o dubbi che possono compromettere il potere decisionale. Inoltre, verrebbero assorbite tutte le negatività che ci circondano o che provengono da noi stessi.
5. Un ulteriore metodo di utilizzo consigliato, prevederebbe il posizionamento di un cristallo negli ambienti dove generalmente si ricevono ospiti o si passa molto tempo in compagnia di altre persone. Così facendo, non solo si stimolerà l’intesa con gli altri, ma si migliorerà anche la propria capacità di riconoscere e distinguere le intenzioni negative da quelle positive, evitando brutte sorprese.
Sia per pulire, sia per purificare, la nostra pietra, possiamo passare l’onice nera sotto l’acqua corrente. Possiamo metterla a purificare a contatto con la terra, avendo però cura di avvolgerla in un tessuto in fibra naturale.
Per caricarla invece è bene metterla all’aria aperta di giorno, senza però che entri in contatto con il sole diretto.
Come già anticipato nel precedente articolo, caricare e purificare le pietre non sono azioni necessarie, ma può risultare un rituale utile per voi, così da stabilire una maggior connessione con la pietra.
L’onice nera, così come l’ossidiana nera, permette di lavorare sulle vite passate, così da captarne almeno piccoli frammenti che possono aiutare a comprendere meglio quella attuale. Può essere usata, invece, in combinazione con la morganite, per assorbire le paure e per poter utilizzare l’onice nera per un periodo un po’ più prolungato, grazie proprio alla morganite, che ne tempera gli aspetti negativi.
Senza dubbio, è una pietra che porta ad uno stato di introspezione costringendo chi la utilizza ad affrontare le proprie ombre e demoni interiori. È una pietra che mette alla prova e se si sarà in grado di affrontare queste prove, si riuscirà ad avere la padronanza di se stessi nonché un’alleata fedele in tale pietra.
Riassumendo, quindi, sul piano emotivo è una pietra altamente calmante, capace di portare a un senso di stabilità e sicurezza, dissipando l’ansia e in grado di separarci da abitudini, persone e stili di vita che è necessario eliminare; a livello fisico, agisce sul sistema nervoso, sulle orecchie, sull’udito, sul sistema immunitario, sui denti e sulle ossa, risultando essere un valido aiuto anche per la regolazione dei fluidi
www.shani.online/it/blog/2019-06/onice-nera
Edited by Mina* - 8/11/2019, 13:06
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