Storia arcane

Gioco di scrittura creativa

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  1. La Fee Verte
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    Buongiorno ragazzi. Ieri, mentre stavo lavorando (è un lavoro noioso e quindi ho tempo per pensare) mi è venuto in mente di utilizzare le carte come strumento per inventare delle storie :) Scrivere è una cosa che mi piace molto, e quindi ho pensato di unire queste due passioni, e se qualcuno tra di voi ha anche la passione per la scrittura potrebbe provarci. Secondo me è anche un ottimo modo per esercitare la propria creatività, che a volte è un po' bloccata. Le storie che inventiamo non devono certo essere perfette, né lineari, si fa per gioco. Unica cosa necessaria: lasciarsi andare e divertirsi :)

    Ecco la prima storia:

    IMG_20190504_085257

    Protagonista: Cavaliere di Coppe

    C'era una volta un giovane principe. Il regno in cui viveva era ricco e fiorente, si affacciava su un grande e meraviglioso lago.
    Il Re che governava il regno (Re di coppe) era molto saggio e giusto, e teneva molto affinché i suoi sudditi fossero ascoltati e aiutati nel momento del bisogno.
    Ma, purtroppo, c'era un problema

    Ostacolo iniziale: 4d

    Il regno si stava impoverendo, i raccolti erano stati molto scarsi, ed urgeva trovare una soluzione al più presto.

    Soluzione: 2d

    C'era una donna molto ricca nel confinante regno. Aveva grandi possedimenti, così grandi che andavano a perdita d'occhio.
    Così il principe pensò di partire in volta della sua casa e chiederle di dargli il necessario per sfamare il suo popolo in vista dell'inverno.
    Il Re era molto preoccupato, e anche un po' contrariato, ma sapeva bene che non poteva affrontare i mesi gelidi dell'inverno senza aiuti, e così si disse d'accordo. In capo a tre giorni, tutto fu pronto per la partenza, ed il principe partí con una scorta e cibo sufficiente.

    Ostacolo secondario: 9c

    Il primo giorno procedette bene e non ci fu alcun problema. Ma durante la notte, mentre si erano accampati, delle fatine dispettose fecero loro un incantesimo, e presto gli uomini si ritrovarono come ubriachi. Cominciarono a ballare e cantare selvaggiamente. Era come se avessero trangugiato coppe su coppe del più squisito dei vini, ed ora non erano più loro stessi. Fino al punto che uno degli uomini, visibilmente provato e non potendo vedere bene per via dell'oscurità, cadde nel ruscello che costeggiava il posto e affogó.
    Gli altri cavalieri non potettero aiutarlo in alcun modo e dovettero stare a guardare. La morte del loro amico li scosse e li risvegliò d'improvviso dall'incantesimo. Il principe capì che qualcuno doveva aver fatto loro uno scherzo, così propose ai cavalieri di andare avanti nel loro cammino e di riposarsi di giorno, magari in un posto più sicuro.
    Gli uomini ripresero la marcia, stanchi e scossi dal brutto incidente accaduto.
    Durante il cammino non accadde più nulla di brutto, ed i cavalieri e il principe arrivarono in sella ai loro cavalli al palazzo della rocca donna, che li ricevette ed accolse amichevolmente.
    Il principe la ringraziò per averli ricevuti e la pregò di aiutarli a superare l'inverno, che presto sarebbe arrivato (Cit. Got :D), e dare loro un po' dei suoi raccolti per sfamare il suo popolo.

    Cosa vuole in cambio lei: Amanti

    La donna guardò il principe. Era vedova da molto tempo e desiderava tanto avere dei figli. Quindi ragionó un po' sul da farsi. "Sono ancora giovane e piacente", si disse, "perciò perché non tentare".
    La donna disse al principe che avrebbe volentieri ceduto un po' dei suoi raccolti a lui ed al suo popolo, ma che non era una donna tale da far beneficenza e, chiaramente, si aspettava qualcosa in cambio.
    - Certo, mia signora. Sono uomo d'onore e la mia parola non manca mai. Chiedete pure e vi prometto che vi darò ciò che volete.
    La donna, allora, le disse che voleva che lui la sposasse e le desse dei bambini.
    Il principe ne fu molto colpito, non aveva certo pensato a qualcosa del genere! "Non che non sia bella", pensò, "tutt'altro. Ma chissà cosa ne penserà mio padre".
    Il principe arrossì sotto lo sguardo interessato della donna, e dopo qualche minuto balbettó qualcosa che poteva essere un "Sicuro!" come anche un "Non saprei".
    Tuttavia, il principe sapeva che avrebbe dovuto accettare, se voleva che il suo popolo sopravvivesse al freddo e agli stenti. Dunque, con voce più ferma, accettò la proposta della dama, che corse ad abbracciarlo e gli diede un sonoro bacio sulla guancia, di fronte ai cavalieri che intanto ridacchiarono.
    Il principe e la dama si prepararono, così, a tornare insieme al castello. Le provviste che la donna decise di donargli furono talmente tante che sarebbero bastate a sfamare il suo popolo per un decennio, e ne fu davvero felice.
    In capo a dieci giorni frenetici, la comitiva ripartì per il regno e, dopo qualche giorno di viaggio, furono festosamente accolti tra le mura. L'intero villaggio era in festa per il ritorno dell'amato principe e per la notizia che presto si sarebbe sposato.

    Ostacolo finale: Bagatto

    Ma tra la folla non tutti festeggiavano. Nascosto da un cappuccio, un giovane uomo guardava da lontano la coppia avanzare sui loro cavalli. Con un ghigno malefico, la figura incappucciata si allontanó.
    Nei giorni seguenti, i preparativi per le nozze furono portati avanti molto velocemente e presto giunse l'ultimo giorno prima del fatidico sì.
    Quando sorse il Sole, un urlo risuonó nell'intero castello. Tutti i servitori ed il principe ne furono allarmati e corsero verso la stanza della promessa sposa, da cui l'urlo sembrò provenire. Il principe cercò di aprire la porta, ma era chiusa dall'interno.
    - Aprite, per favore, aprite! Che cosa succede?
    Da dietro la porta provenivano dei singhiozzi.
    - No, no, andate via, lasciatemi sola, rispose la dama.
    - Vi prego, principessa, aprite. Vogliamo solo essere sicuri che stiate bene, cercò di rassicurarla una servetta.
    La principessa singhiozzó ancora.
    - Va bene, ora aprirò la porta. Ma il principe non mi deve vedere, potrà entrare solo la ragazza.
    Il principe, confuso, preoccupato e anche un po' ferito, guardò la giovane servetta, e a malincuore acconsentì. La porta fu aperta e la ragazza sgattaioló subito dentro la stanza per poi richiudere a chiave il tutto.
    Le tende coprivano le finestre e la stanza era tutta in penombra. La servetta cercò intorno con lo sguardo, cercando di vedere dove fosse la sua signora. In un cantuccio, scosso dai singhiozzi, c'era un fagotto di vestiti che si muoveva.
    - Mia signora..., disse la servetta sottovoce, temendo quasi che la sua stessa voce potesse farla fuggire via terrorizzata.
    - Non posso più sposarmi, non posso più farmi vedere dal principe, singhiozzó lei, disperata, coprendosi dalla testa ai piedi con un mantello.
    - Ma no, perché dite così, principessa? Vi prego, uscite di lì, fatemi vedere.
    Dopo qualche momento d'incertezza, la dama fece uscire dal mantello solo il suo piedino.
    - Guardate! Guardate com'è brutto.
    Il piede della donna era ricoperto di pustole verdognole e gonfie.
    - Ce le ho ovunque, sono orrenda. Non posso uscire così, il principe non potrà mai sposare una cosa orribile come me!
    La servetta fu molto colpita dalla vista del piede, non sapeva proprio spiegarselo. Ma ebbe l'idea di proporre alla principessa di chiamare il medico di corte, che presto fu ricevuto. Il capannello di servitori ed il principe lo guardarono con malcelato odio, non capendo perché lui potesse entrare e loro no. Il principe perché era preoccupato, i servitori per il semplice gusto di poter spettegolare un po' ai danni di una giovane e bella dama.
    Quando il dottore vide la principessa, sgranó gli occhi.
    - Fattura!, esclamò, con il cappello che quasi gli cadde dalla testa.
    La principessa riprese a piangere disperata. "Non mi sposerò mai!!!", si lamentò tra le lacrime.
    Ma la servetta, ancora lei, ebbe pronta la soluzione.
    "Principessa, dobbiamo trovare chi le ha fatto questo, è l'unico modo per fargli ritrarre la fattura. Ma, per trovarlo, si deve dire ai servitori ciò che è successo. Loro sanno tutto ciò che riguarda il regno, sono gli unici che possono aiutarci a trovare il colpevole".

    - Quindi dovrei dire a tutti che sono ricoperta di pustole???, quasi urlò lei, in preda ad una crisi di nervi. Era un duro colpo per la sua bellezza e la sua vanità. Ma la servetta fu chiara, non c'era altro modo.
    E fu proprio un bene che la convinse, perché i servitori, dopo i primi pettegolezzi a scherno della fanciulla, che furono d'obbligo, decisero che però era una donnina simpatica e si misero di buona lena a consultarsi fra loro, scambiarsi informazioni. E non ci misero molto ad inquadrare il colpevole nella figura incappucciata presente alla processione di cavalieri, il giorno in cui lei arrivò al castello.
    Così, dopo appena qualche ora, un giovane alto e dai capelli biondi fu portato al cospetto del Re, del principe e della dama, che si era coperta dalla testa ai piedi ed indossava una maschera per evitare che il principe la vedesse e non la volesse più sposare.
    Il principe spiegò lui i capi d'accusa, gli disse che ciò che aveva fatto era passabile di alto tradimento verso la corona ed il regno tutto, e che quindi sarebbe stato mandato nelle celle e lasciato lì a marcire.
    - Che cosa dite a vostra discolpa?, gli chiese poi.
    Il giovane lo guardò con odio.
    - Dico che non ci devo andare io, nelle celle, ma il Re. È lui che mi ha costretto a farlo, non è giusto che ne paghi io le conseguenze!
    Il principe rimase incredulo, poi guardò il padre. L'uomo aveva un'inconfondibile espressione colpevole sul viso.
    -Padre, voi? Siete stato davvero voi?
    L'uomo cominciò a tremare.
    - Mi dispiace ma... Io non sapevo come fare. Ti avevo già promesso in sposo ad un'altra fanciulla, una vera principessa, una nobile, non come questa qui, disse indicando la giovane dama sedutagli accanto, che lo guardava ora con orrore.
    - Non sapevo come cavarmi d'impaccio, volevo solo che lei se ne andasse così da poter procedere con le nozze vere!, continuó lui.
    Il giovane principe, a malincuore, dovette dare l'ordine di arrestarlo e portarlo nelle celle. In quanto al giovane mago, si scoprí che il Re era riuscito a convincerlo minacciando la sua famiglia di cacciarli dal Regno, e questo significava la morte in vista del freddo, senza un riparo, né cibo.
    Così gli venne promesso che non sarebbe successo nulla, né a lui né alla sua famiglia, e fu scortato di nuovo a casa, al sicuro.
    In quanto alla principessa, il matrimonio dovette essere rimandato di qualche giorno, il tempo necessario affinché le pustole scomparissero.
    Il giorno delle nozze, rimasero solo delle piccole cicatrici, appena visibili. Ma il principe le disse che la trovava ancora più bella così, e glielo dimostrò baciandola teneramente.
    Finalmente convolarono a giuste nozze, e l'intero regno era in festa. Non ci misero molto ad avere il primo figlio, il primo di tanti.

    Fine

    Spero che vi sia piaciuta :D Sicuramente a me è piaciuto molto scriverla, ed i tarocchi mi sono stati molto utili. Inutile dire, per chi vuole cimentarsi, che non c'è un limite di carte e potete sbizzarrirvi
     
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    Uhhh ma che bella idea 😍 dopo la leggo con calma
     
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    La Fee... sei stupenda. Io con mercurio congiunto a Voldemort... Se scrivo tre righe è tanto.
     
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  4. La Fee Verte
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    Ma grazie, Morghi :wub: :hugs:
    Vorrà dire che tu leggerai le storie e ci darai i tuoi pareri 😊

    Anche se, secondo me, con Mercurio congiunto a Voldemort potrebbero nascere storie cupe, misteriose e affascinanti 😍
     
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    Ma Saturno lo rende poco prolisso. Al massimo una, due novelle... 😂
     
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  6. La Fee Verte
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    :D M'immagino già dei gialli con delitti efferati :tincenerisco: :voodoodoll:
     
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    La tua stessa idea la ebbe il mio amato italo Calvino quando scrisse il castello dei destini incrociati, uno dei miei libri preferiti! Lo consiglio a tutti ❤
     
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  9. La Fee Verte
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    Ma dai! Pensa che non l'ho mai letto, adesso sono curiosa :) Immaginavo questa idea non fosse nuova, in realtà, perché i Tarocchi ispirano molto delle storie

    Edited by La Fee Verte - 4/5/2019, 17:49
     
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    CITAZIONE (La Fee Verte @ 4/5/2019, 17:42) 
    Ma dai! Pensa che non l'ho mai letto, adesso sono curiosa :) Immaginavo questa idea non fosse nuova, in realtà, perché i Tarocchi ispirano molto delle storie

    Leggilo ti piacerà sicuramente!

    IMG_20190504_193343
     
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  12. La Fee Verte
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    Che bello, Mezza, grazie :hugs: Devo riuscire a trovarlo in qualche biblioteca, ogni tanto ce li hanno dei libri in italiano

    Oppure lo cerco su qualche sito e lo compro direttamente
     
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    Cara La Fee Verte Eccoti il link http://libri.yolasite.com/resources/Italo&...0incrociati.pdf
    Calvino utilizzò i Tarocchi Visconti (che ho appena comprato ✌🏼)
     
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  14. La Fee Verte
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    Grazie mille Annie :) :*
     
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    La Fee Verte ho ritrovato la discussione di cui parlavi, molto interessante. Dovrei provare a continuare un racconto che ho lasciato nel dimenticatoio, magari con i tarocchi. Quanto a Calvino avete incuriosito anche me!
     
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17 replies since 4/5/2019, 08:04   227 views
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