Beltane

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    BELTANE LA FESTA CELTICA DEL MAGGIO

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    La primavera era per gli uomini antichi la stagione degli accoppiamenti rituali, delle nozze sacre in cui il Principio maschile e quello femminile si mescolavano per propiziare la fertilità. Per i Celti la Primavera aveva inizio a Imbolc, la festa che si trova a metà tra il Solstizio d'Inverno e l'Equinozio di Marzo, e con la festa di Beltane aveva inizio l'Estate! continua
    BEL E BELISAMA
    Beltane significa letteralmente “fuoco di Bel”: è la festa del dio Bel o Beleno – Belino, Belano dio solare e luminoso, divinità venerata in Irlanda e nella Gallia. Il suo culto probabilmente risale all’epoca del megalitismo ed è una delle divinità più antiche, dio pastore, guaritore e protettore delle acque termali. Una divinità pan-celtica associata sia al fuoco che all'acqua, il dio della Rinascita.

    Bel, dio luminoso, per te
    alti brillano i fuochi
    per te, che reggi forza
    vitale e trovi risposte
    anche quando rimangono
    le domande prigioniere
    strette in spirali
    di intenzione. Rimuoverai
    se lo vuoi il dolore
    dai corpi stremati:
    è il tuo potere onda
    benigna. Si erigano
    per Bel lapidi votive:
    là sciameremo in cerca
    di rifugio quando si oscuri
    il cielo profanato.


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    Un bassorilievo di Aquileia attribuito a Belenos, ne raffigura il volto con i capelli e la barba a simulare i raggi del sole, ma dalla testa vediamo spuntare due ali e sotto alla barba si annodano due serpenti. E' lui l'Apollo venerato dai Galli simile eppure così diverso dall'Apollo greco:

    i Galli vedono in Apollo, divinità legata al chiarore della luce e alla trasparenza delle acque, un dio guaritore, dalle grandi capacità curative.
    A lui è dedicata la grande festa del primo maggio, durante la quale i Galli accendono grandi fuochi per dare il benvenuto all'estate, ma anche per cacciare le malattie e purificare il bestiame. Ad Apollo sono sacri i cavalli, animali tradizionalmente legati al culto del carro solare. .. Un'infinità di templi sono stati dedicati a questi «Apolli» in tutta la Gallia, e per la maggior parte si trovano in prossimità delle fonti e delle sorgenti termali. Alcuni di questi templi sono molto grandi e vi convengono pellegrini da tutte le Gallie. In questi luoghi Apollo è adorato con una gran quantità di nomi e di epiteti, e spesso è affiancato da una dea consorte con la quale forma una coppia divina. I pellegrini recano ad Apollo immagini raffiguranti le parti del corpo malate, per le quali sperano in una rapida guarigione.

    LA FESTA DEL FUOCO

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    La festa di Beltane è chiamata in Irlanda la "na Beal tina" ossia il "giorno del fuoco di Beal", il falò è un incantesimo solare che rappresenta e assiste il sole, è il sole che risplende in tutta la sua forza: gli animali passavano tra dei grandi fuochi per essere purificati e benedetti, così si preservavano dalle malattie e si proteggevano dagli scherzi del Piccolo Popolo. Anche le giovani coppie saltavano attraverso il fuoco e auspici si traevano dalle braci incandescenti. E' in occasione di questa festa o forse in quella del solstizio d'estate che Giulio Cesare racconta di aver visto grandi figure di vimini bruciare con dentro delle vittime umane sacrificali (uomo di vimini, the wicker man).

    Strabone, Geographica IV, 4, 198, 5 .. costruivano colossi di paglia e di legno, dove buttavano bestiame, animali selvatici ed esseri umani, che venivano arsi insieme.

    Anche l'acqua riceveva maggior potere dal sole di Beltane. Si facevano pellegrinaggio alle sorgenti sacre e con l’acqua della sorgente si aspergevano i campi per favorire la pioggia.
    Il primo maggio non valeva la regola dell'ospitalità e se un vicino o un estraneo (avrebbe potuto essere una fata) chiedeva del fuoco, o del burro o anche una tazza d'acqua veniva guardato con sospetto perché di certo aveva cattive intenzioni. Per questo i pozzi erano sorvegliati dai contadini per tutta la notte della Vigilia. In Irlanda l'acqua del pozzo e il fuoco del focolare non erano mai chiesti o dati alla vigilia del Maggio, la prima acqua presa dal pozzo dal legittimo proprietario nel giorno di Maggio portava fortuna, protezione e guarigione. Se era rubata invece si portava via anche la buona sorte.
    Ci si rotolava nell’erba per trarre beneficio dalla rugiada di maggio, nella convinzione che facesse bene alla pelle le ragazze la raccoglievano in un barattolo di vetro per usarla come tonico di bellezza.


    LA FESTA DELLA FERTILITA'

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    Un rituale celtico che doveva essere tipico a Beltane era quello della Caccia d'Amore, in cui la Regina del Maggio ossia la Dea Fanciulla, dea della Primavera incoronata dal biancospino e il Re del Maggio, l'Uomo Verde, il signore del Bosco Sacro, si univano per rinnovare la vita e la fertilità della Terra; in epoca medievale e per i paesi anglosassoni essi vennero rappresentati da Lady Marian e Robin Hood (Greenwood marriage). Nelle ballate celtiche è sempre a Maggio che le fanciulle sentono il richiamo del corno dell'elfo o si avventurano nei boschi per cogliere rose!!

    La consuetudine è documentata ancora nella Scozia settecentesca, e nel Medioevo non era insolito assistere a questo rituale: i ragazzi vestiti di verde come elfi dei boschi si avventuravano nel greenwood ossia il bosco sacro, suonando un corno di modo che le ragazze potessero trovarli: fare sesso nella notte di Beltane aiutava i campi ad essere fertili e quindi era di buon auspicio per il raccolto futuro. I nati da questa unione erano i merry-begot, i benvoluti, perché figli degli dei e nessuno del villaggio osava fare loro del male.

    La tradizione di nominare la regina del Maggio è perdurata fino a tutto l'Ottocento e in più in generale si eleggeva la Coppia Sacra che apriva la processione della questua primaverile con il ramo del Maggio. Nel Monferrato la coppia era rappresentata simbolicamente dagli "sposini" ovvero due ragazzi di sesso opposto di 12 anni circa vestiti da sposi.

    IL PALO DI MAGGIO

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    dipinto di Phoebe Wahl


    L'alternativa "allegorica" alla caccia d'amore era invece la danza intorno al Palo del Maggio: un rito della fertilità in chiave arborea (le ghirlande infilate su un palo, sono un'evidente allusione alla sessualità e quindi alla fecondità della vegetazione) che è rimasto nelle tradizioni rituali del mondo contadino si può dire fino ai nostri giorni.

    CREDENZE E RITUALI


    Tra le tante credenze e i rituali del 1° maggio è curiosa questa divinatoria: uscire prima dell'alba e prendere la prima lumaca che si trova. Mettere la lumaca su un piatto cosparso di farina e lasciare una foglia di cavolo: nella sua deambulazione la lumaca scriverà il nome del futuro sposo!

    Le erbe raccolte prima del sorgere del sole nel giorno del Maggio hanno migliori proprietà curative specialmente per curare le verruche. Quando la produzione del burro era un procedimento casalingo effettuato con la zangola, il primo burro prodotto con il latte del 1° maggio era considerato il migliore per preparare unguenti e pomate.

    Un'altra usanza della vigilia era quella di sferzarsi con le ortiche e i bambini potevano andare in giro correndo con un mazzo di ortiche per colpire i compagni o i malcapitati passanti; il loro compito era quello di raccogliere i germogli delle ortiche da riportare a casa per la dispensa della cucina.

    LE RICETTE

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    In omaggio al risveglio della natura il primo maggio si mangiano cibi verdi: pane con prezzemolo, insalate e frittate di erbette, spinaci, piselli, finocchi, mele verdi accompagnati da uno spumeggiante sidro di mele.
    IL PANE DI BELTANE:
    Dalle testimonianze riportate da JamesFrazer in merito ai Fuochi di Beltane apprendiamo che ancora nel Settecento in Scozia era d'uso preparare un bonnach bea-tine ossia il Bannock di Beltane una specie di pane piatto a base di farina d'avena e cotto sulla pietra. La caratteristica di questo pane non lievitato è la sua facilità di preparazioneperchè è cotto sulla pietra (ovvero su una piastra in ghisa): nel tempo si è finito con l'aggiungere un po' di lievito (o bicarbonato) e strutto (o olio). In Italia la piadina romagnola fatta con la farina di grano e stesa sottile con il mattarello è l'equivalente del Bannock scozzese.

    Sempre con lo stesso nome di Bannock vengono chiamate anche delle focaccine dolci fatte lievitare e arricchite con zucchero e uva sultanina, molto probabilmente sono le antenate degli scones! (continua)

    L'ORTICA IN TAVOLA

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    Nota erba depurativa e disintossicante fin dall'antichità, l'ortica era utilizzata nella preparazione delle zuppe nel mese di Maggio. Nell'antica Roma l’ortica era un afrodisiaco comune. I suoi semi venivano usati per tutti i filtri d’amore. I monaci medievali conoscevano le proprietà curative dell'ortica per lenire i dolori reumatici. I germogli di maggio (le foglie più tenere) si preparano in insalata leggermente scottati (la cottura elimina l'acido formico e urticante), mescolati con gli spinaci (perché no anche questi selvatici) in frittata o zuppa, o nel solito risotto (iniziando come base con un soffritto-stufatura di cipolle o porri e qualche manciata di foglie d'ortica tagliate a striscioline.

    Festival di Beltane ad Edimburgo:



    Fonti: http://ontanomagico.altervista.org/beltane...del-maggio.html

    Preghiera al Dio Bel di Fryda Rota

    https://beltane.org/about/about-beltane/

    immagine e ricetta Bannock: www.google.com/amp/s/gathervictori...for-imbolc/amp/
     
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