Epistemologia, medicina, astrologia

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  1. Giuseppe Galeota Al Rami
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    L'epistemologia è quella branca della filosofia che si occupa delle condizioni tramite le quali possiamo ottenere conoscenza scientifica e dei metodi per raggiungere tale conoscenza, come viene indicato infatti dall'etimologia del termine, derivante dall'unione delle parole greche episteme ("conoscenza certa", ossia "scienza") e logos (discorso). In un'accezione più ristretta, comunque, si identifica l’epistemologia con la filosofia della scienza, cioè quella disciplina che studia i fondamenti delle scienze stesse.

    Se noi vogliamo sapere se qualcosa è scienza o no, dobbiamo studiare epistemologia.
    Alcuni tra i più grandi epistemologi sono Popper, Kuhn, Feyerabend, Derrida.

    Lo studio dell'espistemologia può essere utile a supporto della propria materia. Non si può studiare per esempio medicina, o psicologia o astrologia se al contempo non sappiamo su cosa si basa la ricerca scientifica. Come pretendiamo di stabilire come ricercare il sapere astrologico se non sappiamo come si procede?

    Quindi l'epistemologia non è sempolice filosofia, ma è la base su cui si fonda la scienza stessa. Senza conoscenze in campo espistemologico non avremmo alcuna evoluzione del sapere e del metodo scientifico. D'altra parte, senza l'evoluzione del metodo scientifico non avremmo nemmeno nuove riflessioni epistemologiche.

    Propongo lo studio e la lettura di questi libri, per chi è intenzionato a studiare SERIAMENTE l'astrologia e qualsiasi altra disciplina, cosiddetta scientifica e non.

    1) LA MEDICINA NON E' UNA SCIENZA: www.amazon.it/medicina-scienza-Bre...e/dp/8860301718

    2) CONTRO IL METODO: www.amazon.it/Contro-metodo-Abbozz...ONTRO+IL+METODO

    3) PENSIERO E REALTA': www.amazon.it/Pensiero-realt%C3%A0...michael+dummett

    4) STORIA DELLA FILOSOFIA DELLA SCIENZA: www.amazon.it/Storia-della-filosof...della+filosofia

    5) LOGICA DELLA SCOPERTA SCIENTIFICA www.amazon.it/scoperta-scientifica...rta+scientifica

    6) SCIENZA E SCIENZE UMANE www.amazon.it/Scienza-Scienze-Uman...UMANE+DISCEPOLO

    Ve li consiglio perché li ho letti e studiati (tranne il primo).

    Edited by Giuseppe Galeota Al Rami - 7/3/2019, 08:03
     
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    Secondo me, tu sei un astrologo ricercatore .... fai ricerche, scavi e se non trovi conferme nei fatti, metti tutto in discussione. E questa cosa può irritare.

    Comunque grazie per i link.

    Edited by Fata Turchina - 5/3/2019, 19:33
     
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  3. Giuseppe Galeota Al Rami
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    CITAZIONE (Fata Turchina @ 5/3/2019, 19:01) 
    Secondo me, tu sei un astrologo ricercatore .... fai ricerche, scavi e se non trovi conferme nei fatti, metti tutto in discussione. E questa cosa può irritare.

    Certamente!
    È naturale che ogni astrologo abbia la necessità di difendere quello in cui crede.
    Però, io ho un'altra priorità che non è quella di difendere l'astrologia ma è quella di difendere il consultante.

    Voglio dire che noi astrologi abbiamo una grandissima responsabilità nei confronti dei nostri clienti e tutto quello che noi diciamo può essere preso in massima considerazione anche se io suggerisco sempre a tutti i miei consultanti di prendere la cosa per gioco.

    In realtà di gioco non si tratta perché la materia astrologica è molto seria e richiede studi veramente molto difficili e approfonditi.

    Siccome c'è questa grande responsabilità, c'è il dramma di dover comunicare al consultante quello che noi vediamo attraverso la lettura astrologica, può influire positivamente o negativamente sulla psicologia dell'individuo anche condizionandolo nelle sue scelte.

    Per questo, ho studiato molto la psicologia che sta alla base della consulenza astrologica ma soprattutto sono andato a osservare quali sono tutti quei fenomeni psicologici che influenzano l'osservazione dei fatti.

    Infatti, così come noi astrologo possiamo condizionare e influenzare il consultante, allo stesso modo possiamo condizionare e influenzare noi stessi vedendo qualcosa che non esiste.

    Per esempio, nel mio libro di prossima pubblicazione espongo alcuni esperimenti che ho condotto e che servono proprio a dimostrare come sia difficile abbandonare ciò che non funziona anche se ne abbiamo avuto prova.

    Naturalmente, questo lavoro non è rivolto agli astrologi che già si sono formati, ma è rivolto agli astrologi che si vorranno formare, a quegli astrologi che vogliono cominciare a studiare l'astrologia e che non hanno alcun tipo di preferenza.

    Ora, qualsiasi tipo di astrologo che legge un post astrologico di un altro collega, può irritarsi. Per esempio può innervosirsi quel astrologo che legge che bisogna aggiungere anche ofiuco allo studio dell'astrologia, oppure potrebbe irritarsi quell astrologo che pratica l'astrologia in modo karmico e odia la scienza, potrebbe innervosirsi l'astrologo che non crede nelle previsioni ma vuole fare la psicoterapia al suo cliente, può irritarsi l'astrologo quando vede che ci sono colleghi che vogliono fare la psicoterapia al cliente, e insomma, esistono mille astrologie differenti e tutte possono irritare qualcuno per forza.

    Io non leggo più ciò che scrivono gli altri e proseguo per la mia strada e spero che chi mi legge abbia il piacere di leggermi e se non gli piace ciò che scrivo non me ne frega assolutamente nulla. Se agli altri non piace ciò che scrivo hanno tutto il diritto, come a me non piace ciò che scrivono gli altri.

    Però, è chiaro che la ricerca deve andare avanti e se si fa astrologia a livello alto, è necessario che prima o poi ognuno avrà le proprie idee e presenterà una nuova astrologia.

    Voglio dire, ieri c'erano discepolo, la morpurgo, ancor prima c'era Rudhyar; oggi potrei esserci io, o potrebbe esserci Lidia Fassio, o Luciano Drusetta, o tal dei tali, pinco pallino, etc. etc.
    Potrebbe esserci chiunque altro dato che l'astrologia è una disciplina molto viva molto amata e molto studiata e anche evoluta da nuovi autori.

    Ora, ci potrebbero essere gli irriducibili sostenitori della vecchia tradizione o i sostenitori di nuovi studi.

    Io propongo la mia astrologia con i miei metodi le mie osservazioni e le mie riflessioni e so benissimo che possono irritare qualcuno come giusto che sia. Anche a me possono irritare le cose che scrivono gli altri. Per questo non le leggo nemmeno e se non mi piacciono non sto a fare polemiche.

    In un gruppo di astrologia, scrissi un articolo in cui dicevo che i Transiti non funzionano sempre e la moderatrice di quel sito, irritata notevolmente da questa mia frase mi ha prima cancellato il post e poi mi ha espulso.

    Si tratta di una persona che ama moltissimo la sua astrologia ma non ama molto il confronto con gli altri e non ama che altri possono avere idee diverse dalla sua.

    Cosa fare? Ci vuole solo tanta pazienza e buon senso e soprattutto secondo me bisogna evitare qualsiasi tipo di confronto con qualsiasi collega o simpatizzante.

    :-)
     
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    Hai la terza piena?

    Per quanto riguarda i transiti, Giuseppe Galeota Al Rami, vorrei dire solo una cosa: per esempio, io in vari casi ho riscontrato che quando T Saturno si congiunge all'ic, le donne rimangono incinte. Se tu mi dici che non è così. Io rimango della mia idea, ma allo stesso tempo mi fai riflettere.

    Poi, tu dici che Giove di transito che passa sulla Venere radix in aspetto armonico non porta un nuovo amore. Non sono d'accordo. Quando T Giove era in congiunzione alla mia Venere radix, ho conosciuto il mio futuro marito.
     
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  5. Giuseppe Galeota Al Rami
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    Una rondine non fa primavera. Non si può valutare il funzionamento di un aspetto in base alla propria esperienza ma bisogna valutare l'aspetto sulla base di centinaia e centinaia e centinaia di casi. Solo così si può dimostrare quanto è determinante un determinato aspetto in generale. Una volta su cento Giove su Venere può portare un amore ma solo una volta su cento mentre negli altri 99 casi no.
     
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    Grazie Professore,
    Mi rattrista leggere che lei ha deciso di non leggere altri autori, ma forse é stata una piccola esagerazione; io trovo interessante queste infinite dispute nelle pseudo-scienze che avvalorano certi muti accordi, ciononostante, al di là della terminologia, cosa é scienza e cosa non lo è, io con lei convengo in parte, é son d'accordo che l'episteme é la chiave di volta nella sua determinazione, é in a. nol par il sudetto esser palese, secondo me e secondo la comunità s., di contra vi é ciò in medicina, trionfo imperituro delle Scienze e di quel antico accordo che fa comunità in un sol pensiero, se vogliamo fornire di epicitá il momento.



    Senza il nulla togliere al quanto é ivi importante lo studio del ragionamento, e lungi da me imputar battaglia a chi ivi volle richieder moneta, non é affar mio l'altrui portafogli.
     
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  7. Giuseppe Galeota Al Rami
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    No, attenzione forse sono stato frainteso e sicuramente mi sono espresso male.
    Voglio dire che non leggo i commenti degli utenti che rispondono alle domande sui siti proprio perché non ho alcuna necessità di confermare o smentire qualcuno.
    È chiaro invece che posso leggere e studiare i testi di altri colleghi per confrontarli con la mia formazione e per trarre eventualmente insegnamento o meno. Così come spero che anche altri colleghi leggano ciò che scrivo io.

    La mia chiusura è al confronto diretto perché il confronto offre soltanto dispute inutili.
    Infatti, come lei ha osservato, se io mi pronuncio a favore o contro una determinata nozione astrologica, automaticamente qualcuno si sente autorizzato a confermare o smentire ciò che affermo quando in realtà ognuno dovrebbe badare esclusivamente al proprio orticello lasciando perdere ciò che dice il collega perché altrimenti si finisce per cadere in dispute senza fine.

    A quel punto io sono obbligato a citare in causa il discorso del metodo perché se qualcuno mi dice che io ho torto, allora voglio anche una dimostrazione del fatto che io abbia torto; e siccome nessuno può darmi questa dimostrazione tranne che la propria esperienza, allora ribadisco il fatto dell'autoreferenzialità in astrologia ed è per questo che consiglio lo studio dell' epistemologia.

    Relativamente al discorso di ciò che è scienza o non scienza, noi sappiamo che tutto può essere rivisto e scardinato e rivalutato proprio alla luce dei nuovi paradigmi che di volta in volta vengono scardinati dalle scoperte e dalle nuove osservazioni. Tuttavia ha senso attenersi seppur provvisoriamente a quella che è la conoscenza delle cose e dei fatti che possiamo ottenere attraverso la riflessione epistemologica.

    Secondo tali riflessioni, la medicina non è una scienza esatta e altre discipline cosiddette scientifiche, in realtà non lo sono affatto.

    Possiamo essere d'accordo o possiamo essere in disaccordo con ciò, ma siccome non siamo epistemologi, io adotterei un atteggiamento più cauto e più umile attenendoci a quelle che sono le indicazioni che ci danno i professionisti.

    Si tratta di un discorso di buon senso, di umiltà e anche di adeguarsi alle conoscenze di cui disponiamo attualmente.


    Ma forse non ho capito bene qual è la sua critica relativamente ai motivi per cui lei non condivide parzialmente la mia posizione.
    Però almeno è un piacere immenso disquisire con lei, perché c'è sempre l'occasione di apprendere reciprocamente attraverso toni educati, rispettosi e di alta levatura culturale.
     
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    Asinus asinum fricat, fessus fessam non fricat.
     
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    CITAZIONE (Giuseppe Galeota Al Rami @ 6/3/2019, 10:00) 
    Una rondine non fa primavera. Non si può valutare il funzionamento di un aspetto in base alla propria esperienza ma bisogna valutare l'aspetto sulla base di centinaia e centinaia e centinaia di casi. Solo così si può dimostrare quanto è determinante un determinato aspetto in generale. Una volta su cento Giove su Venere può portare un amore ma solo una volta su cento mentre negli altri 99 casi no.

    Anche questo è vero.
     
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    QUOTE (Giuseppe Galeota Al Rami @ 6/3/2019, 11:49) 
    Si tratta di un discorso di buon senso, di umiltà e anche di adeguarsi alle conoscenze di cui disponiamo attualmente.


    Ma forse non ho capito bene qual è la sua critica relativamente ai motivi per cui lei non condivide parzialmente la mia posizione.
    Però almeno è un piacere immenso disquisire con lei, perché c'è sempre l'occasione di apprendere reciprocamente attraverso toni educati, rispettosi e di alta levatura culturale.

    Grazie per la risposta, a cui non posso che non mostrare riconoscenza e apprezzamento per la sua questione di principio, il rispetto sempre in primo piano, purtroppo non tutti si adeguano a queste buone maniere e la discussione retrocede o viene chiusa.
    É vero, anche la scienza e la medicina discutono ampiamente, non c'è consensus su TUTTO, ma su alcune cose di maestosa importanza sì. Scritto ciò, non vale la pena intercorrere crociata circa la terminologia, é vero, ma in a. l'episteme dove sta?
     
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  11. Giuseppe Galeota Al Rami
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    In astrologia non abbiamo la pretesa della scientificità però abbiamo almeno la pretesa del metodo.

    In astrologia possiamo mirare a un approccio di tipo fideistico, come si fa nel 99% dei casi oppure andando a verificare passo per passo ogni nozione, naturalmente per confrontare i risultati con l'idea del destino e delle libero arbitrio, del probabilismo e del determinismo.

    Io in astrologia vedo un atteggiamento completamente opposto, cioè scegliere l'astrologia che più si confà ai propri paradigmi ai propri pregiudizi alle proprie convinzioni.

    Invece io parto dal presupposto che attraverso la sperimentazione noi possiamo modificare le nostre convinzioni A proposito della realtà, a proposito dell'astrologia stessa, a proposito del destino, a proposito del libero arbitrio.

    Invece io vedo un semplice aderire fideistico e dogmatico che spinge a persuadersi del fatto che l'astrologia sia una disciplina ultraterrena, mistica, assoluta. Religione.

    Ma anche volendo Aderire a una visione più Mistica e spirituale della materia, io ritengo sia fondamentale anche avere uno sguardo rivolto alla scienza, perché generalmente l'astrologo mistico, finisce per commettere una serie di errori logici del tipo che la scienza non può spiegare tutto e così facendo Omette di comprendere Quali sono i limiti della Scienza stessa. Dunque, attraverso un pregiudizio di questo tipo, è chiaro che l'astrologo non si interrogherà minimamente a proposito del metodo e farà esclusivamente affidamento alle proprie osservazioni come unico metro di giudizio per valutare l'astrologia.

    Non si renderà mai conto dei propri limiti e dei limiti della materia. Questa cosa io l'ho constatata da oltre 20 anni fa.

    Per esempio ricordo che tanti anni fa sui gruppi di Facebook io cercavo di spiegare agli utenti che certi argomenti, rappresentano soltanto delle fallacie logiche e che quindi sono insostenibili; mi veniva contestato che quella era soltanto la mia opinione è che dovevo rispettare anche le idee degli altri. In pratica non avevano capito assolutamente niente del fatto che un conto sono le idee e un conto sono le direttive per valutare la fondatezza delle idee stesse, che si studiano attraverso la logica formale, quelle stesse che permettono di riconoscere la differenza tra deduzione induzione e abduzione, tra ipotesi, legge, teoria, paradigma, eccetera eccetera.

    Invece io noto che è tutto alla carlona. Cioè, non c'è assolutamente alcuna riflessione di tipo epistemologico, nessuna riflessione sul metodo, ma soltanto la propria soggettività. Siccome il mio è un monologo che praticamente non può essere ascoltato da chi non ha mai studiato certe cose, è inutile qualsiasi tipo di confronto. L'unica risposta che potrò ottenere, non è quella di essere una persona che ha studiato, ma di essere arrogante. E praticamente io nuoto attorno a me l'aridità più totale relativamente al bisogno di confrontarsi in maniera più rigorosa. Quindi propongo le mie idee solo a chi si sta ancora formando, Perché il mio intento è quello di istruire alla riflessione e non alla semplice verifica, perché la verifica è subordinata a tutta una serie di bias.
     
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  12. Giuseppe Galeota Al Rami
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    CITAZIONE (Lúthien_ @ 6/3/2019, 12:10) 
    Asinus asinum fricat, fessus fessam non fricat.

    Doctrinae cultis nemo spernit nisi stultis.

    Le spiegazioni sono importanti! Non si finisce mai di imparare per questo occorre rimanere sempre umili...

    Tratto da:
    www.ladige.it/blogs/editoriali/2018...-scienza-esatta



    La medicina non è una scienza esatta. La medicina non è e non potrà mai diventare una scienza esatta e ogni pretesa di esattezza e infallibilità dev’essere accantonata quando si riflette senza pregiudizi sulle potenzialità e i limiti della medicina.

    Sebbene nel corso della storia la tendenza ad attribuire alla medicina un carattere prettamente scientifico si ripresenti con una certa frequenza, si può considerare ormai acquisita, per lo meno nella comunità scientifica, la tesi della non riducibilità della medicina alle cosiddette «scienze esatte», quali la matematica e la fisica, o a quelle più nuove dell’informatica e della telematica.

    Almeno fino a quando il fulcro principale dell’indagine medica resterà la clinica, cioè un’attività complessa, non riconducibile a un procedimento standardizzato su base matematica, sarà inevitabile che la medicina conservi una fondamentale ambivalenza divisa tra una base scientifica rigorosa e lo sviluppo di un’attività decisamente condizionata da una pluralità di variabili soggettive.

    Il sogno più grande della medicina è quello di diventare da scienza empirica scienza esatta, ma non lo sarà mai perché è una pratica basata sicuramente su scienze, ma che opera in un mondo di valori. In altri termini possiamo definirla una tecnica dotata di un proprio sapere conoscitivo e valutativo, e che differisce dagli altri saperi perché il suo oggetto di studio in realtà è un soggetto, ed è l’uomo.

    Contrariamente a quanto possiamo pensare non si può raggiungere la certezza di una diagnosi e al tempo stesso non possiamo aspettarci che una terapia risolva completamente e senza complicazioni un problema di salute. Nessun test diagnostico è perfetto e nessun trattamento è parimenti efficace in tutti i pazienti.

    Tratto da: www.oggitreviso.it/medicina-è-una-scienza-73578

    Ma se volessimo speculare dal punto di vista filosofico, possiamo affermare che la medicina sia una scienza? Dalla risposta a questa domanda ne deriva anche una precisa concezione della medicina e dei suoi compiti/limiti. La maggior parte delle persone risponderà che sì, la medicina è una scienza. Di questo sono convinte non solo le persone “comuni”, ma anche molti addetti ai lavori; di conseguenza, che la medicina sia una scienza è spesso enfatizzata anche dai mass-media, televisioni o giornali che siano.



    Così non è:

    “La medicina non è una scienza, è una pratica basata su scienze e che opera in un mondo di valori. È, in altri termini, una tecnica – nel senso ippocratico di techne – dotata di un suo proprio sapere, conoscitivo e valutativo, e che differisce dalle altre tecniche perché il suo oggetto è un soggetto: l’uomo.”

    (Giorgio Cosmacini, Il mestiere di medico, Raffaello Cortina Editore, 2000, p XI)



    In questa frase ogni parola è selezionata e soppesata accuratamente. Innanzitutto ci troviamo di fronte ad una disillusione: la medicina non è una scienza. La medicina è una pratica basata su scienze, è una professione che si esercita basandosi sui risultati ottenuti da studi scientifici. Essa non è di per sé una scienza, ma applica le conoscenze scientifiche all’oggetto di studio, cioè l’uomo. Tuttavia esiste un’altra complicazione: non è una mera applicazione delle conoscenze scientifiche, ma è una professione immersa in un mondo di valori, cui la stessa medicina s’ispira e che deve rispettare, nel bene, in primis, del paziente.
     
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    Certamente, ma dire "non lo sarà mai" é una previsione pessimista leopardiana. Mi spiego meglio: ad oggi il progresso medico é orientato anche verso cure personalizzate ed abbiamo assistito molto recentemente, e quindi ci troviamo di fronte a parecchi anni di conferme o smentite, al primo intervento di chirugia genetica pre natale, certo mettiamo da una parte il valore etico di tale pratica, non sappiamo di certo gli sviluppi futuri di difficilissima previsione, ma se per scienza esatta intendiamo la perfezione stoica, ahimé d'accordo risiede solo nella matematica e fisica, chimica e biochimica vicinissime tangenti, siamo lontani dall'unificazione delle 4 forze fondamentali dell'universo, però bisogna capire che la medicina garantisce piccolissimi margini di errore, in diagnosi semplici e perfette, insomma i farmaci sono tripudio della techné e di riflesso della scienza. L'insiemistica nasconde certo insidie e lo sappiamo grazie a Bertrand Russell, premio nobel.
     
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  14. Giuseppe Galeota Al Rami
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    Beh, su questo fronte io non posso espormi ed esprimermi perché appunto non ho competenze. Un conto è la conoscenza epistemologica e un conto è fare previsioni sul futuro della scienza.
    Io preferisco mantenere una posizione conformista e affidarmi a ciò che leggo, perché non ho gli strumenti per valutare con maggiore cognizione di causa.
     
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    Per me, secondo me, il futuro della scienza e la c. epistemlgc sono due cose correlativissime, e anch'io mi espongo con fragil passo, l'incertezza regna sovrana, viviamo tempi difficili di disinformazione e se la gente mal'interpreta siamo noi i responsabili di si fatto feroce inganno, ahinoi innocenti se non nelle nostre intenzioni il sî più nobile intento null potrà contro le orde zombie allo squillar di ultima tromba.
     
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