EREDITARIETÀ ASTRALE

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    EREDITARIETÀ ASTRALE



    CENNI STORICI
    tratto da Enzo Barillà RIFLESSIONI PSICOLOGICHE SULLE ULTIME SCOPERTE DI EREDITARIETÀ ASTRALE

    Gli studi sull'ereditarietà astrale, dal 1598, hanno fatto registrare un vigoroso balzo in avanti dagli esiti dell’ultima ricerca condotta da Ciro Discepolo e Luigi Miele su un campione vasto di date di nascita (75.000 casi esaminati).

    La metodologia seguita è stata ritenuta scientificamente corretta da docenti del Dipartimento di Statistica dell’Università di Napoli, sicché non si può nutrire alcun dubbio sull'attendibilità dei risultati delle indagini,: i figli nascono, più frequentemente della media, con l’ascendente uguale al segno solare di uno dei genitori.

    Se per eredità astrale definiamo il tramandarsi di elementi oroscopici similari fra membri della stessa famiglia, che imprimono ed allo stesso tempo segnalano tratti fisici e caratteriali comuni, non possiamo non rimanere sorpresi dall'acume e perspicacia di Keplero quando scrive al suo amico: «Osservo la somiglianza fra le due natività: tu hai una congiunzione fra Sole e Mercurio, come ce l’ha tuo figlio. Ambedue avete Mercurio dietro il Sole; tu hai il trigono di Saturno e Luna, mentre lui ha quasi un sestile; tu hai quasi un trigono di Saturno e Sole, come ce l’ha anche lui. Nel punto dove sta il tuo Saturno, si trovano il suo Sole e il suo Mercurio. Nel punto dove sta la tua
    Luna, si trova il suo Giove. Nel punto della tua Venere si trova la sua Cauda Draconis. La tua e la sua Venere sono in opposizione fra di loro. Tu hai Giove e Marte vicini, esattamente come ce l’ha lui. Nel punto dove sta il tuo Giove, si trova quasi precisamente il suo Marte. Inoltre mi ricordo che, per la maggior parte dei tuoi, la VII casa non è favorevole. Questo è anche il suo caso, perché Marte è vicino alla VII casa...» (1)

    Ciò che rappresenta un semplice convincimento, sia pure di uno scienziato come Keplero, diviene - soprattutto ad opera di grandi astrologi francesi come Choisnard - il tentativo di stabilire una legge di eredità astrale.

    Il nostro Aldo Lavagnini affermava, ancora nel 1937: «è interessante notare che l’oroscopo di un figlio si assomiglia più o meno a quello di uno o entrambi i genitori, e che tale somiglianza è più o meno marcata a seconda che è corrispondentemente marcata la somiglianza fisica coi genitori.» (2)

    Karl Erich Krafft da parte sua insisteva che «l’uomo non viene al mondo sotto un cielo qualsiasi, ma sotto un cielo che mostra una rassomiglianza assai spiccata col cielo di nascita di altri membri della sua famiglia. Ne consegue che il concepimento - legato con un certo margine alla data di nascita - non avviene in qualsiasi momento bensì ha luogo, fra le molteplici occasioni, in un momento tale che, da sette a dieci mesi dopo, il bambino viene al mondo sotto posizioni planetarie prescritte da quelle degli altri membri della famiglia.»

    Toccava all’intuizione di Sementowsky-Kurilo, solo nel 1955, fare rilevare che la determinazione dell’eredità astrale implicava «l’individuazione e l’apprezzamento nel suo giusto valore della massa ereditaria così indicata che contribuisce a plasmare il carattere fondamentale del soggetto e lo porta a riprodurre nel corso della propria vita su vari piani d’esistenza... gli essenziali motivi di certe esperienze decisive fatte nel passato dai suoi antenati.» (4)

    «da studi statistici risulta che nel tema natale spesso vengono indicati eventi che, nelle loro caratteristiche fondamentali, si sono ripetuti di generazione in generazione. Di tale fatto si possono rinvenire indizi decisivi soprattutto nei campi IV, 8 e 12. ... Nello stesso modo si possono scoprire “motivi ereditari” riguardo a vari piani della vita (posizione sociale, rapporti con il mondo esterno, circostanze ambientali etc.). Dal punto di vista astrologico esiste dunque qualche cosa come un “destino della stirpe” che, nel corso dei secoli, si presenta come “evento analogo” e foggia rispettivamente caratteristici tratti caratteriali o somatici.» (5)

    Le conclusioni a cui era giunto Sementowsky trovano puntuale riscontro in due opere di Jung: “L’importanza del padre nel destino dell’individuo” scritta originariamente nel 1909 ed ampiamente riveduta nel 1948; “Ricordi, sogni, riflessioni” apparsa postuma nel 1961.

    Nel primo lavoro il grande psicologo perviene alla conclusione che il padre, in quanto portatore di un archetipo, esercita un influsso sul figlio che tende a trasmettersi di generazione in generazione.

    Scrive Jung: «Se noi uomini normali esaminiamo bene la nostra vita, vediamo anche noi che una mano potente ci conduce infallibilmente verso certi eventi, e non sempre questa mano si può definire benevola. Spesso la chiamiamo mano di Dio o del diavolo, e con ciò inconsciamente esprimiamo bene un fattore psicologicamente molto importante, vale a dire il fatto che la coazione che dà forma alla vita della nostra psiche ha il carattere di una personalità autonoma o viene percepita come tale, cosicché da sempre ed ancor oggi l’uso linguistico corrente definisce la fonte di questi destini un demone, uno spirito buono o cattivo.» (6)

    E’ però nell'autobiografia, che egli stesso volle fosse pubblicata solo dopo la morte, che Jung esprime a chiare lettere il pensiero di sentirsi parte di un’unica grande catena di esistenze.
    «Mentre lavoravo a scolpire lastre di pietra, mi resi conto dei legami fatali che mi univano ai miei antenati. Ho la netta sensazione di essere sotto l’influenza di cose o problemi che furono lasciati incompiuti o senza risposta dai miei genitori, dai miei nonno, e anche dai miei più lontani antenati. Spesso sembra che vi sia in una famiglia un karma impersonale che passa dai genitori ai figli. Mi è sempre sembrato di dover rispondere a problemi che il destino aveva posto ai miei antenati, e che non avevano ancora avuto risposta; o di dovere portare a compimento, o anche soltanto continuare, cose che le età precedenti avevano lasciato incompiute.» (7)

    «Le nostre anime, come i nostri corpi, sono composte di elementi individuali che erano già presenti nella catena dei nostri antenati.»

    Ciro Discepolo e Luigi Miele hanno inequivocabilmente dimostrato, dal punto di vista astrologico - e con rigorosa conferma della scienza ufficiale - che l’ascendente del figlio rispecchia la massa ereditaria genitoriale, con prevalenza di quella paterna.

    La prevalenza dell’influsso paterno non era sfuggita a Freud e Jung.
    «Una particolarità che emerge dai lavori di Freud è la circostanza che il rapporto col padre sembra rivestire un’importanza particolare. ... Le indagini più recenti dimostrano la prevalenza, spesso per secoli, del carattere paterno in una famiglia.» (9)

    Ma che cosa rappresenta l’ascendente?

    Basterà rifarsi, tra tutti, al pensiero di Lavagnini e di Sementowsky.
    «Mentre l’ascendente indica la parte più esteriore ed appariscente dell’uomo (il fisico ed il carattere quale si manifesta), il Sole indica la parte più interiore, l’individualità, lo Spirito, il Cuore dell’uomo; ciò che si trova nella parte più interna del suo essere. Inoltre, mentre il segno ascendente indica la linea generale secondo cui si svolge la vita, il Sole sta a precisare il grado di successo che può raggiungersi, appunto in quella direzione indicata dai segni zodiacali.»(10)

    «Oggi senz'altro e a buona ragione prevale l’opinione che nell'ascendente vede l’indicatore della costituzione fisica nonché quello del carattere e del temperamento fondamentale... Ma oltre alle caratteristiche fisiche dell’uomo, ai suoi modi visibili di comportamento, questo campo riflette pure le principali tendenze e predisposizioni, il modo di affrontare la vita, di atteggiarsi verso il mondo esterno... Il primo campo ha infine un significato di fattore ereditario in quanto rispecchia le caratteristiche - soprattutto quelle fisiche - dei genitori...» (11)

    Confermano Discepolo e Miele che le tendenze destiniche o, il che fa lo stesso, gli archetipi si tramandano nello stesso nucleo famigliare, condizionando il comportamento del singolo fino a quando questi non ne diviene consapevole.

    «Essi non sanno quello che fanno, e, poiché sottostiamo alla coazione, non sanno che la trasmettono ai figli e con ciò li rendono schiavi e dei genitori e dell’inconscio in generale.»

    Ma - si obbietterà - ora che abbiamo individuato, con l’aiuto della legge di eredità astrale, le forze profonde operanti dentro di noi (13) dobbiamo considerarci ineluttabilmente soggiogati ad esse?
    La risposta ce la indica ancora una volta Jung quando afferma che l’inconsapevolezza è il peccatum originale (14).

    Ma la consapevolezza non può andare disgiunta dall'idea di libero arbitrio, poiché se l’uomo fosse totalmente condizionato (dagli istinti o archetipi, o coazioni a ripetere, come pure dalle leggi del cosmo) non avrebbe senso parlare di libertà.

    Vorrei citare due frammenti dei “Pensieri” di Blaise Pascal: «la grandezza dell’uomo è grande in ciò che egli si riconosce miserabile. Un albero non si riconosce miserabile» (fr. 397); «l’uomo non è che una canna, la più debole della natura; ma è una canna pensante» (fr. 347).

    In quanto pensante, si rivela più forte di qualsiasi forza della natura, inconsapevole di sé stessa.

    Ancora Jung sulla consapevolezza del significato della coscienza umana e del suo posto nella Creazione.
    «Quod natura relinquit imperfectum, ars perfecit. Ciò che la natura ha lasciato imperfetto, lo compie l’arte, dicono gli alchimisti. Soltanto io, l’uomo, con un invisibile atto di creazione, ho dato al mondo il compimento, l’esistenza obiettiva. Abitualmente attribuiamo quest’atto solo al Creatore, senza considerare che così vediamo la vita come una macchina calcolata fin nei più piccoli dettagli che, assieme alla psiche umana, procede senza senso, ubbidendo a regole previste e preordinate. In tale squallida fantasia d’orologiaio non c’è posto per un dramma tra uomo, mondo e Dio; non c’è alcun “nuovo giorno” che porti a “nuovi lidi”, ma solo la monotonia di processi calcolati. ... La coscienza umana ha creato l’esistenza obiettiva e il significato, e così l’uomo ha trovato il suo posto indispensabile nel grande processo dell’essere.»(15)

    Concludendo, al determinismo l’uomo può opporre, pur nell'ambito dei suoi condizionamenti, l’autodeterminazione, malgrado la finitezza di quest’ultima.

    «Dal punto di vista teologico è un credito fiducioso che Dio accorda all'uomo perché possa essere non solo spettatore ma attore della sua vita, non solo oggetto ma soggetto del suo destino, partecipe responsabile dell’opera creatrice di Dio». (16)


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    NOTE

    1) Die Astrologie des Johannes Kepler, pag. 210
    2) Quello che dicono gli astri, pag. 8
    3) Traité d’astro-biologie, pag. 22
    4) Astrologia. Trattato completo teorico pratico, pag. 120. Il corsivo è mio.
    5) Astrologie und Psychologie, pag. 49, 50
    6) L’importanza del padre nel destino dell’individuo. Sta in Opere, vol. IV pag. 336
    7) Ricordi, sogni, riflessioni, pag. 281
    8) idem, pag. 284
    9) L’importanza del padre nel destino dell’individuo, pag. 325, 326
    10) Op. cit., pag. 53, 54
    11) Trattato, pag. 173 12) L’importanza del padre nel destino dell’individuo, pag. 338
    13) “La psicoanalisi ci rivela che un dinamismo interiore spinge la psiche a realizzare il proprio destino; l’uomo si indirizza d’istinto verso ciò che è in lui sotto forma di immagini o di simboli. In tal modo, il suo «divenire» non dipende in misura così marcata, come si reputa in genere, dalle circostanze esterne.” André Barbault, Dalla Psicanalisi all’Astrologia, pag. 42, 43
    14) L’importanza del padre nel destino dell’individuo, pag. 338
    15) Ricordi, sogni, riflessioni, pag. 306
    16) Paolo Valori, Il libero arbitrio, pag. 158




    rGRaWWS




    ASTRALITÀ DELLA PARENTELA
    di André Barbault tratto dal n° 141 de l'astrologue (inverno 2003) e tradotto da Clara Negri per Ricerca ’90 n° 55 - ottobre 2003; fonte Ciro Discepolo

    E’ lecito asserire che il “padre” di quel che, dopo di lui, verrà definita, come formula che gli riguarda l’ “eredità astrale”, è stato Paul Choisnard.
    Nel 1900 che Choisnard pubblica il suo primo libro: Influenza astrale, ediz. Chacornac, composto da una serie di articoli pubblicati già da due anni in numerose riviste. Il capitolo IV, di 14 pagine, era interamente consacrato all'atavismo astrale.

    "È nel 1900 che scrissi le mie prime osservazioni su questa nuova questione dell’eredità astrale; il mio obiettivo principale, allora, era di mostrare, con esempi significativi, le somiglianze curiose fra molti cieli di nascita coi genitori. Quando consegnai il mio nuovo studio sull'eredità (Chacornac 1903) numerosi esempi mi avevano già indotto a concludere che “la nascita normale tende ad avvenire non sotto un cielo qualunque ma sotto un cielo con una certa analogia con quello dei genitori”, cosa che dimostrava a priori un legame fra l’ereditarietà e il cielo di nascita, cioè una “influenza astrale” (o almeno espressa dagli astri) reale per l’uomo."

    Choisnard arriva allo studio delle configurazioni che contribuiscono alle somiglianze astro-ereditarie che egli paragona alle somiglianze fisiche dei volti che si osservano coi genitori.

    E d'altronde s’impone spesso un colpo d’occhio fisiognomico degli oroscopi: la similitudine dei tratti comuni dei temi astrali fra parenti ha un’atmosfera familiare. Spesso si tratta di replica parziale; Choisnard arriva a dire: Debbo anche aggiungere che non solo le somiglianze (astro-ereditarie) sono ancora più notevoli di quelle dei visi umani ma che esse hanno il vantaggio di possedere una nota più precisa riguardo al valore dimostrativo degli elementi di dettaglio. Per colui che ha familiarità con gli aspetti di nascita essi arrivano a prendere, per la coordinazione dei loro elementi variabili, una chiarissima fisionomia ancora più caratteristica della somiglianza del viso.

    L'Influenza astrale è l’insieme di tre fattori che entrano in gioco: posizioni zodiacali, posizioni nelle Case e Aspetti.

    Esempi riscontrati nella casistica:
    - la Luna allo stesso luogo dello zodiaco, elemento parzialmente indicatore di eredità assieme a facoltà innata;
    - la posizione del Sole ;
    - sovrapposizioni (stessi Ascendenti, Sole, Mercurio, Venere,...);
    - ripetizione di aspetti eguali e legami planetari (es. trigono di Mercurio a una congiunzione Luna-Marte).

    Man mano che passano gli anni, il nostro iniziatore nutre sempre più il suo dossier, fino a concludere:

    La Legge dell’eredità astrale: Nella disposizione degli astri nei cieli di nascita, le somiglianze sono più frequenti fra genitori che fra individui senza legami di parentela, ciò che spinge nuovamente a dire che la natura spinge a far nascere il neonato sotto un cielo con una certa analogia con quello dei genitori.

    Per contro, Michel Gauquelin sconfessa deplorevolmente la questione.
    In Influenza degli astri (1955), si era espresso due volte in modo infelice sullo stesso argomento: riguardo a Choisnard e riguardo all’”eredità della posizione dei parenti stretti”: Conclusione: anche qui, malgrado le affermazioni dell’autore, non esiste alcuna eredità della posizione solare fra parenti stretti. Tanto meno per la Luna. E riguardo a Krafft, sempre a proposito del suo “esempio d’eredità d’uno specifico segno”: Ecco tutto quel che riguardava l’eredità astrale. Conclusione: in quanto al materiale presentato da Krafft non esiste assolutamente alcuna prova d’una influenza degli astri. È provato, per contro, che non esiste alcuna relazione “astrobiologica” in questo campo.

    Dopo Gli uomini e gli astri (1960) M. Gauquelin pubblicò, nel 1966, (Présence Planete) L’eredità planetaria.
    Egli presentava una statistica dello stesso tipo della precedente, arrivando questa volta a 16037 comparazioni su 32074 nascite di genitori e figli.
    E ne ottenne il risultato seguente: un padre o una madre nato/alla levata o alla culminazione di un pianeta tende ad avere una discendenza che
    presenta la stessa indicazione astrale. Questo fenomeno di trasmissione si osserva indifferentemente in ogni figlio, maschio o femmina, maggiore o minore, e passa in intensità dal semplice al doppio quando i due genitori presentato una comune angolarità planetaria.


    Una riduzione andava fatta.
    Gauquelin ha comparato i risultati ottenuti sul gruppo di nascite naturali con quelle del gruppo di nascite pilotate, avvenute in cliniche dove i parti avvengono su appuntamento e alle ore preferite. Risultato sorprendente: le correlazioni di astralità simili di genitori e figli, notevolissime in quelle del primo gruppo, cadono nel secondo!

    Un terzo bilancio interessante ha riguardato la classificazione di 16000 nascite di bambini per compararli con l’agitazione del magnetismo
    terrestre
    : 16000 giorni di nascita testati in funzione della percentuale di quest’ultima, constatando che la correlazione di eredità osservata è più accentuata nei giorni magneticamente perturbati che nei giorni calmi.


    Altro risultato comparativo ottenuto da Michel e Françoise Gauquelin, prima quando un solo genitore ha un pianeta angolare (linea punteggiata), e poi quando il padre e la madre hanno la stessa angolarità (linea intera).

    I risultati sono impressionanti: non vi è alcun dubbio, qui, che una segnatura di tipo temperamentale ha tendenza a trasmettersi da genitore a figlio.

    Resta l’ultima domanda da farsi: l’assenza degli altri astri, muti, assenti, come se non esistessero. Il Sole innanzitutto, che deve forse la sua eclisse col fatto di fondersi col segno. Mercurio, Arlecchino equilibrista il cui marinare la scuola dipende forse dalla sua mutevolezza. E i transaturnini, più impersonali.

    I Gauquelin fanno egualmente notare che uno scarto dell’effetto tra una generazione e l’altra, può essere la conseguenza d’una migliore preparazione della madre al parto naturale oppure dovuta ai medicinali impiegati per stimolare o rilasciare il muscolo uterino.

    Viene infine l’interpretazione finale di tutti questi dati. Ne L’eredità planetaria, Gauquelin arriva alla seguente conclusione: L’astro influenza la nascita imprimendo il suo carattere al bambino? No, l’effetto planetario scatena semplicemente la nascita a un dato momento, in funzione di una sensibilità genetica che il neonato erediterebbe dai suoi genitori. L’Influenza astrale che ne risulta durante la crisi della nascita non è che un testimonio del temperamento del bambino.

    Choisnard ha opinato in tal senso: Il bambino non ha quel dato carattere perché è nato in quel dato momento perché ha, o avrà, quel dato
    carattere proveniente dalla sua eredità (…). Si nasce soprattutto sotto quel determinato cielo perché si ha già quello specifico carattere ereditario. Secondo la mia specifica formula: non si è come si nasce, ma si nasce come si è, cosa che non può non far nascere un altro benedetto problema!

    In finale, Choisnard e Gauquelin si fondono: L’unione sessuale tra l’uomo e la donna ha le sue leggi armoniche. I rapporti d’influenza astrale tra il concepimento e la nascita un tempo già furono discussi da Tolomeo e numerosi altri astrologi, forse senza prove, ma non senza verosimiglianza.
    La “gestazione magnetica” funziona probabilmente di concerto con la gestazione fisica; e la natura tende a far nascere il neonato, se possiamo dire, in un ambiente di vibrazioni astromagnetiche più conformi all'attrazione ereditaria che proviene in modo diretto dalla madre, in modo indiretto dal padre.


    Lo sappiamo sin troppo bene, né il Sole né lo zodiaco hanno trovato favore agli occhi dell’ impietoso macchinario statistico dei Gauquelin.

    La prima grande ricerca, che ha colpito l’opinione dei nostri avversari, proviene da E. Huntington, professore all’Università di Yale: Season of Bright (New York 1938).

    Sono circa 300mila nascite che lui ha testato su una sessantina di categorie di persone.
    Risultato:
    - 14774 ingegneri hanno un minimo di nascite attorno al mese di maggio e un massimo in agosto-settembre.
    - Allo stesso modo 5364 industriali, 6876 medici, 7038 sacerdoti che hanno lo stesso deficit attorno a maggio, hanno un massimo in febbraio-marzo.
    - La triplicità Acqua non risponde a 2050 ufficiali di marina,
    - la triplicità Aria non risponde ai 5486 aviatori, piloti dell’aria ma, quantomeno, l’Aquario viene in testa con questi ultimi.

    Un’inchiesta di Recent Advances, che raccoglie 24267 casi del mondo musicale, fa chiaramente prevalere una predominanza significativa Aquario-Pesci.

    Un’altra voluminosa ricerca, che raccoglie più di 2 milioni di nascite, fatta da A. Smithers, dell’Università di Manchester, il cui rendiconto è stato pubblicato su The guardian dal 19 al 22 marzo 1984 (The Zodiac Test) ha dato alcuni risultati, però contestati da Skeptical Inquirer nel 1985.
    In breve, lo zodiaco è ancora un bazar statistico, sia per l’astrologo che per l’avversario.


    Accade sempre che, condannato a questo pretorio statistico, lo zodiaco ritorni in forza, in modo inatteso e trasversale, grazie al risultato ottenuto da Ciro Discepolo. Poiché, s’intenda bene, se esiste una tendenza affinché il genitore trasferisca il suo segno solare all'Ascendente della progenie, non veicoliamo a vuoto; per forza, il contenuto di questo segno in comune è carico di significati, quelli d’un valore ereditario che si trasmette. Eccoci quindi all'inizio di una nuova storia del sapere astrologico.

    Nel contempo, dopo non essere stato che un abominevole buco nero, il maestro Sole ritorna.
    Senza di lui niente di decisivo era possibile.
    Ora, ecco che Sua Maestà punta all'orizzonte astrologico sotto la pressione dell’immensa popolazione francese, come ci svela Didier Castille.
    E la sua considerazione è di notevole importanza.
    Essa riguarda contemporaneamente l’accoppiamento, il concepimento, il matrimonio e i figli.
    Riguardate quella stretta cresta delle congiunzioni solari da cui si allontanano le due pendenze discendenti lungo le quali si distendono sempre di più i fatti matrimoniali, le unioni coniugali da un lato e, dall'altro, il parto degli sposi, la loro progenie.
    Siamo a una svolta decisiva, il doppio risultato solare - imeneo e generazione – che si presenta come un verdetto inesorabile che da questo momento rende irrevocabile la causa astrologica!
    E, su tale scala, sarebbe ridicolo negarlo.
    Per noi Mercurio è, infine, anche lui della partita…
    Una bella illustrazione di questo insieme solare coppia-figli ci viene data, nel cuore della genealogia borbonica, dal Re Sole (che porta ancor meglio il titolo). Che si giudichi: i suoi genitori, Luigi XIII e Anna d’Austria sono del 27 e del 22 settembre; i loro figli Luigi e Filippo, del 5 e del 21 settembre; e il maggiore, divenuto Luigi il Grande, non è che a 16 giorni dal 21 settembre, anniversario di Maria Teresa d’Austria.

    Questo tipo di accostamento mi aveva personalmente incuriosito da lungo tempo.
    Ho già detto di non essere rimasto insensibile al fatto che l’Aquario è contemporaneamente il segno di mia madre e del mio Ascendente (legge scoperta da Ciro Discepolo e Luigi Miele, NdR), senza sapere se bisognava fermarsi.
    Da allora, ho constatato che mia figlia, Anna, ha il Sole alla fine del Capricorno congiunto al Sole di mia madre, che mia nipote, Martina, ha il suo in Aquario, così come i suoi due fratelli, di cui Roberto il suo su quello di sua nonna; inoltre la mia nipotina Yanou, ha il Sole Aquario sul mio Ascendente
    (e, in maniera più larga, una congiunzione Sole-Giove che ho anch’io)…

    Oggi so che queste similitudini hanno il linguaggio astrologico d’una evidente traslazione ereditaria.

    In effetti, se è stato raggiunto un traguardo significativo, tale limite annuncia anche una nuova partenza poiché tutto comincia davvero a far parlare finalmente la consanguineità, restituendo, attraverso le similitudini ataviche, le saghe astrologiche familiari.

    Ognuno ha il suo albero astro-genealogico!

    Mi ricordo d'altronde di aver mille volte dichiarato che quando una configurazione del proprio oroscopo si riscontra in uno o nei due oroscopi dei genitori, essa ha più importanza, più peso in rapporto alle altre che non presentano questa ripetizione.

    Qui i cancerini sembrano essere in prima linea: Discepolo, Castille… lo stesso Robert Guiran, sensibili alla pulsione di filiazione avvertita nel più profondo di se stessi.
    In Cronache di una vita annunciata (L’Astrologue 107) quest’ultimo spiega come si vive una “genitura”: al momento preciso della nascita il tema astrale s’inserisce istantaneamente nell'essere avvolgendosi attorno al suo programma genetico secondo un mutuo e incancellabile accoppiamento.

    E ritorna sull'argomento nel n° 126 tormentato dall'inevitabile filiazione del tema di nascita in eredità.
    Dalla parentela genetica alla parentela spirituale e alla sua misteriosa eredità transgenerazionale non vi è che un passo.
    Come se non vi fossero frontiere tra il fisico e il morale.


    Ernest Hentgest aggiunge: …Credo che alla nascita dei bambini, soprattutto dei primogeniti (straordinario, no?) i pianeti, l’Ascendente e il Medio Cielo si trovino molto spesso allo stesso luogo dello zodiaco, o in quadratura o in opposizione ai luoghi di nascita del padre e soprattutto a quelli della madre; credo anche che si riproducano gli stessi aspetti, per quanto possibile, nei 14 giorni successivi alla nascita, tenendo conto della velocità degli astri.

    Anche Gérard Simon, 1979, fa allusione due volte a questa scoperta dell’eredità astrale di keplero: Alla conclusione della gravidanza la facoltà vitale della madre è incitata a scatenare il parto quando gli aspetti che si stanno formando rassomigliano a quelli che si sono impressi in lei dalla nascita, o ancora (per la legge dell’attrazione dei simili) a quelle del padre. Ecco perché gli oroscopi dei figli tanto spesso presentano analogie con quelli dei genitori, ed è proficuo approfondire l’analisi d’un oroscopo con l’aiuto dell’eredità astrale.

    In verità, le primizie della teoria dell’eredità astrale sono state date da Tolomeo stesso, dal momento che egli postula una somiglianza di condizioni celesti fra i due momenti del concepimento e della nascita.
    Ecco quel che dice, in Tolomeo, Il libro unico dell’astrologia secondo la traduzione di Pascal Charvet (Nil edizioni): E se può sembrare che il cielo che tutto comprende non contribuisca in niente affinché il neonato abbia questa o quella qualità al momento della nascita, esso contribuisce sicuramente a far nascere il neonato con una configurazione celeste appropriata poiché, una volta essendosi formato il feto in tutte le sue parti, la natura provochi l’uscita dal ventre della madre nelle condizioni di tipo analoghe a quelle che modellarono il bambino nel dettaglio del momento iniziale. È dunque ragionevole pensare che la configurazione degli astri al momento della nascita sia indicativa di determinate caratteristiche, non che essa ne sia assolutamente l’agente creatore, ma per una necessità legata alla natura, essa è molto simile a questo potere creatore.
     
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    É un bellissimo articolo, grazie Urania!
    Avevo letto delle ricerche dei coniugi Gaquelin: si parlava della posizione di pianeti congiunti all'Ac o al Mc nel tema natale, che vengono tramandati ai propri figli. Da mia madre ho ereditato credo la posizione di Marte, che per lei sorge sull'Ac e per me culmina al Mc.

    Tuttavia:
    CITAZIONE
    Il nostro Aldo Lavagnini affermava, ancora nel 1937: «è interessante notare che l’oroscopo di un figlio si assomiglia più o meno a quello di uno o entrambi i genitori, e che tale somiglianza è più o meno marcata a seconda che è corrispondentemente marcata la somiglianza fisica coi genitori.» (2)

    Io sono identico spiccicato a mio padre e ci sono due tratti in comune nei nostri temi, che trovo davvero curiosi: lui é un Acquario, ha Saturno in questo segno vicino al Sole e nelle nostre carte comparate il mio Saturno congiunge al grado il suo Sole. L'altro aspetto riguarda l'ottava casa, che per entrambi ha la cuspide in un segno di fuoco e accoglie Venere.
     
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    Si, Lemon! Anche il mio TN è la sintesi dei temi dei miei e dei transiti al concepimento! ;)
     
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    sono d'accordo con Lemon..articolo molto bello..:)

    io somiglio a mio padre...in verità alla mia nonna paterna, della quale porto il nome ma che non ho mai conosciuto.

    Poi sono ascendente Sagittario (segno zodiacale di papà) e ho la Luna in Capricorno (segno zodiacale di mamma). Per il resto, confrontando i Temi dei miei genitori, non vedo grandi similitudini con il mio, se non l' IC nei Pesci..sia per me che per papà. Ma penso che ascendente e Luna siano già sufficienti per determinare l'ereditarietà astrale..;)
     
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    Controlla i pianeti nei segni e anche gli aspetti, gli assi interessati da opposizioni nei temi dei tuoi... a volte subiscono delle "rotazioni" rispetto a quelle dei genitori, per effetto, mi pare di aver capito, dei transiti al concepimento e dei pianeti nel tema dell'altro genitore... ;)
     
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    ma il tema del concepimento come si fa?

    dal giorno della nascita...40 settimane indietro?? ma io sono nata in anticipo di almeno 15 giorni..mamma ebbe la gestosi con problemi di liquido amniotico e le si ruppero le acque molto prima. Infatti quando sono nata ero minuscola, manco 3kg!! :D

    dovevo essere Cancro...non Gemelli!quindi del mio tema del concepimento non posso essere sicurissima..mio padre figuriamoci se ricorda la data esatta in cui mamma avrebbe dovuto partorire...-.-

    controllerò il resto..;) :mini-graphics-smileys-148637.gi
     
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    detta così, potresti aggiungere alla data di nascita 15 giorni e andare indietro di 40 settimane. Poi guarda le lune... com'era la luna alla data di nascita?
    e poi guarda i transiti della data che presumi sui temi dei tuoi... ;)
     
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6 replies since 7/11/2013, 14:28   2181 views
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