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Il giorno della riunione
Durante la notte del 31 ottobre, la notte di Capodanno, per gli antichi Celti si beveva, si mangiava e si accendevano grandi falò, raccontando attorno alle fiamme vecchie storie di famiglia, ricordi di guerra, miti di eroi e gesta leggendarie. Era la notte di Samhain, il “tempo della riunione”.
Riunione tra esseri viventi che si riunivano per celebrare un altro anno da vivere insieme ed una riunione tra vivi e spiriti dei morti che quella notte tornavano per scaldarsi al tepore delle loro case e a ristorarsi con le vivande lasciate loro dagli amorevoli parenti.
Quel momento, sospeso nel tempo e nello spazio, era come un ponte su un crepaccio, dedicato alla speranza di un futuro sereno, di un'annata prospera e di un buon raccolto.
Ma si celebrava anche la vita che finiva per poi ricominciare nell'eterno ciclo delle stagioni, nella ruota eterna della rinascita e della morte.
Per i celti nella notte di Samhain si aprivano i canali di passaggio tra vivi e morti e un corteo di esseri altrimenti invisibili come Fate, Folletti e Streghe, andava liberamente in giro per l'aria della notte.
Era anche possibile per i vivi , volendo, scendere a visitare il mondo sotterraneo, l'unica condizione posta era quella di rimanere negli inferi fino al Samhain dell'anno successivo.
Era una notte magica, in cui si portavano ai cimiteri fasci di fiori e si accatastavano teschi in vicinanza delle tombe.
Per un certo tempo, infatti, i defunti appartenevano simultaneamente a questo mondo e a quell'altro, e si credeva che i teschi potessero predire il futuro ai vivi.
DA SAMHAIN A OGNISSANTI
Il Capodanno dei Celti si è trasformato col tempo nella festa di Ognissanti, tra il X e XI secolo d.C. per estirpare dai cuori e dalle menti della gente le antiche feste pagane che però, essendo decisamente più divertenti di quelle cristiane, stentavano a scomparire.
Vista l'impossibilità di estirpare alla radice, nonostante divieti, proibizioni e anatemi vari, le allegre bevute e i giochi divinatori di Samhain, i religiosi decisero di permettere la celebrazione della festa, a cui diedero però un significato cristiano.
Così Samhain subì la sorte di quasi tutte le festività precristiane e divenne la festa di tutti i Santi e di quelle anime dei defunti bisognose delle preghiere dei vivi per abbandonare il Purgatorio.
La festività mise radici in tutto il mondo cristiano, a cominciare dalla Francia, Inghilterra e Italia del Nord, paesi in cui le radici celtiche erano più forti e sentite.
FESTE DEL FUOCO
La festa di Samhain racchiude, in realtà, un doppio simbolismo, fa parte come l'altra festività celtica primaverile di Beltane, di una serie di festività precristiane che vengono definite dagli studiosi “Feste del Fuoco”.
Erano festività celebrate in primavera o in autunno, secondo le antiche suddivisioni del calendario agricolo e pastorale in cui si scandivano i solstizi, gli equinozi e i cambi di stagione.
La notte del 31 ottobre e quella del 1° maggio, la notte di San Giovanni, la notte di Natale e quella di Pasqua erano tutte costellate dai fuochi dei grandi falò accesi sulle colline, nelle campagne o nelle piazze dei paesi.
Coincidevano tutte, nell'economia dei lavori agricoli, con importanti scadenze nei lavori dei campi o nella cura del bestiame, ed erano tutte caratterizzate dall'attribuzione di un certo carattere magico.
Al passaggio di un tempo terreno corrispondeva infatti un momento di passaggio anche nel mondo ultraterreno.
In particolare, Samhain è legata ad un momento particolare della ruota delle stagioni: l'autunno cede il passo all'inverno, l'ultima vegetazione scompare e sotto la terra spoglia rimangono solo i semi, portatori della speranza di vita e del futuro.
Niente di più naturale quindi che questo periodo dell'anno fosse istintivamente associato con la celebrazione dei defunti.
Tradizione cristiana a parte, tutte le celebrazioni che discendono in qualche modo dall'antico Capodanno celtico hanno conservato un carattere allegro e gioioso: Halloween, el dia de los muertos e tutte le usanze popolari legate al giorno di Ognissanti e a quello dei defunti.
SAN MARTINO
Nel mondo cattolico le tradizioni relative al Capodanno celtico si sono riversate, per molti anni, nelle tradizioni popolari legate al giorno di San Martino.
Infatti nel giorno di San Martino, fino a non moltissimi anni fa, ricominciava l'attività dei tribunali, delle scuole e dei parlamenti. Si tenevano le elezioni municipali, si pagavano affitti , rendite e locazioni. Tanto che ancora oggi in alcune regioni si dice ancora “Far San Martino” come sinonimo di “traslocare”.
Era giorno di precetto anche per la Chiesa cattolica, festeggiato con fiere, sagre, fuochi e banchetti inaffiati da vino novello che si usava cominciare, appunto, in quell'occasione,
I Celti festeggiavano in realtà nei primi dieci giorni del mese di novembre il periodo in cui i semi giacciono negli inferi e da cui risorgeranno vittoriosi in primavera sotto forma di piantine.
HALLOWEEN
Halloween è la contrazione dall'inglese di All Hallows Eve (il giorno di tutti i Santi) che è la moderna discendente del Capodanno celtico.
Perduta ogni connotazione di carattere religioso o simbolico, però, è rimasta soltanto una specie di carnevale del mondo di lingua inglese. Una festa dedicata ai bambini, in cui si decorano le case e i davanzali delle finestre con grandi zucche vuotate e poste sopra una candela accesa dopo essere state intagliate con bocca e occhiacci paurosi. A chi apre la porta si domanda: “Trick or treat?”, “dolcetto o scherzetto?”, e si ritorna a casa propria, in genere, con un piccolo bottino di monetine e di dolci. Esiste anche un aspetto più “adulto” di Halloween, legato indissolubilmente alla divinazione, e più in generale alla magia. La festa è celebrata un po' dappertutto, ormai, come “notte delle streghe” ed è diventata occasione di balli in maschera, feste a sfondo esoterico e via dicendo.
Le celebrazioni più originali e fastose si tengono nella cittadina di Salem, nello stato americano del Massachusetts. Salem, famosa in tutto il mondo a causa di uno storico processo per stregoneria che alla fine del Seicento coinvolse praticamente i due terzi degli abitanti del paese, è rimasta la “città delle streghe” nella memoria collettiva di mezzo mondo.
Tratto da un articolo di F.Marino
Edited by °Mirana° - 16/10/2013, 18:38
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