Iconografia Astrologica nelle Opere d'arte

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    Caravaggio: Giove, Nettuno e Plutone

    giove_nettu_plutone_caravaggio_N



    Che si sappia, Caravaggio ha eseguito un solo dipinto su muro, e lo ha fatto nel 1597 su commissione del suo protettore, il cardinale Del Monte, presso una piccola stanza nel casino di Villa Ludovisi a Roma. Si dice che per dipingere quest’opera in modo naturale e rispettando la prospettiva, Caravaggio si sia ritratto nelle tre figure osservandosi in uno specchio (i volti degli dei assomigliano infatti ai suoi autoritratti). I genitali di Plutone furono coperti nell’800 e scoperti solo nel 1990 grazie al restauro.

    Il tema del dipinto é la rappresentazione di tre divinità, Giove, Nettuno e Plutone, ciò probabilmente per rappresentare 3 elementi: Giove - Aria, Nettuno - 'Acqua, Plutone - Terra. Certamente vi sono simbologie chimiche e alchemiche (arti nelle quali il cardinale si dilettava) ma, nella parte centrale del dipinto, possiamo osservare le costellazioni dei Pesci, dell’Ariete, del Toro e dei Gemelli insieme a due sfere, una più grossa e bianca, l’altra più piccola e scura. Che cosa rappresentano?

    In quell’epoca era abitudine dipingere oroscopi in occasione di eventi importanti (come nella Sacrestia di Sal Lorenzo a Firenze) o relativi ai momenti di nascita del committente.

    Il cardinale Francesco Maria del Monte era nato a Venezia il 5 luglio del 1549. Il suo Sole era dunque in Cancro, ecco la sfera grande e luminosa che osserviamo sul lato del globo che guarda verso Plutone e Nettuno. La sfera più piccola e scura collocata nel segno del Toro è invece Giove, divinità che viene qui raffigurata al centro del piccolo globo. Per i religiosi come del Monte, Giove era particolarmente importante in quanto significatore naturale degli uomini di Chiesa e dei teologi.

    Difficile spiegare invece perché si sia voluto raffigurare il segno dei Pesci e quello dell’Ariete che, al momento della nascita del cardinale, non ospitavano pianeti. Le spiegazioni di tipo astrologico possono essere molteplici: possibile che il cardinale avesse l’ascendente in Pesci (cosa che non possiamo verificare non conoscendo la sua ora di nascita) oppure che si sia voluto affiancare il segno dei Pesci alla figura di Giove, pianeta/divinità che governa questo segno.

    http://astrologando.marieclaire.it/oroscop...e_plutone..html

    Edited by °Mirana° - 3/9/2013, 20:19
     
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    Il Leone Moleca

    LeoneMoleca54_m



    “Moleca” in dialetto veneziano significa granchio. Questo nome viene dato al Leone, simbolo della città perchè, come potete vedere dall’immagine, le penne delle ali del Leone detto “in moleca” assomigliano alle zampe e alle chele del granchio. Questa era l’iconografia più diffusa nella città lagunare in età gotica, proprio per il carattere “anfibio” del leone così rappresentato che (come Venezia) sembra emergere dalle acque e rinviare alla purezza di Venezia, nata dal mare e libera dalle ingerenze politiche delle vicine potenze territoriali.

    Venezia (le cui data di fondazione non è chiara) nasce come piccolo borgo sul mare, una lontana provincia dell’impero bizantino, impero che all’epoca (stiamo parlando del quinto e sesto secolo dC), era al suo massimo splendore.

    Dunque una città d’acqua (come il Cancro) che serviva da ponte per i commerci verso l’Europa del nord grazie al suo strategico porto (ecco il senso del servizio del Cancro). Il patrono della città era un santo bizantino, San Teodoro, uomo che rifiutò le armi (caduta di Marte del Cancro). Insomma tutto farebbe pensare ad una città appartenente al segno del Cancro.

    Ma ad un certo punto, la città muta il suo carattere e diviene, essa stessa, una importante potenza staccandosi definitivamente da Costantinopoli. Poi, nell’anno 828, alcuni mercanti veneziani trafugano li corpo di San Marco Evangelista da Alessandria, città caduta sotto il dominio dell’islam, e lo portano a Venezia che lo adotterà come nuovo Patrono.

    Il simbolo del Vangelo di Marco è il Leone, animale che, da quel momento, rappresenterà Venezia e il suo potere. Venezia diventa insomma una città Leone, regina dell’Adriatico, potenza indiscussa e protagonista del suo tempo.

    http://astrologando.marieclaire.it/oroscop...o_o_leone_.html

    Edited by °Mirana° - 3/9/2013, 20:18
     
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    I Gemelli e la tartaruga

    148_m



    Narra la leggenda che Ermes (il latino Mercurio) era il figlio di Zeus e di Maia (da cui il nome del mese, maggio, che vede l’inizio della stagione dei Gemelli), ovvero la più bella delle Pleiadi.
    Mercurio, ancora neonato, uscì dalla grotta in cui era nato (nella tradizione, le divinità spesso nascono in grotte come é accaduto a Cristo) e incontrò una tartaruga a cui tolse il guscio e applicò sette corde fabbricando così una Lira dal bellissimo suono. Diede poi lo strumento a Orfeo che, grazie ad esso, poteva incantare gli animali e persino le rocce.
    Come sapete, Mercurio é il governatore dei Gemelli. Grazie a questa sua invenzione, egli ha messo in pratica qualcosa di divino (la musica) usando oggetti materiali e sette corde come i sette pianeti. La stella principale della Lira è Vega che indica la capacità di replicare qualcosa di divino su questa terra.
    Nell’immagine: la rappresentazione dei Gemelli e della tartaruga eseguita su di un vaso antichissimo risalente al Neolitico (10.000 / 8000 a C).

    http://astrologando.marieclaire.it/oroscop...tartaruga..html

    Edited by °Mirana° - 3/9/2013, 20:24
     
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    Caravaggio e l'uomo Acquario

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    Sette opere di Misericordia (1607) - Pio Monte della Misericordia, Napoli



    A coloro che hanno una buona conoscenza dell’iconografia zodiacale, non sfuggirà la grande somiglianza che un personaggio nell’opera “Sette opere di misericordia” ha con l’uomo dell’Acquario.

    Infatti, per rappresentare il comandamento evangelico “date da bere agli assetati”, Caravaggio raffigura, nell’angolo in basso a sinistra del quadro, Sansone mentre regge una brocca: secondo la Bibbia (Libro dei Giudici), Sansone ebbe sete e pregò Dio di dargli da bere. Allora Dio fece sgorgare da una roccia dell’acqua con la quale Sansone si dissetò e riprese vigore.
    E nel mito del segno, l’uomo dell’Acquario regge una brocca e guarda verso l’alto mentre l’Aquila divina giunge improvvisamente per rapirlo e portarlo in cielo; nel quadro, Caravaggio sembra voler riprendere questa iconografia ritraendo un uomo che appare folgorato dalla visione - anch’essa divina - di Maria e degli angeli (esseri alati proprio come l’aquila).
    L’uomo dell’Acquario è l’uomo che ha avuto sete di Dio e che ha saputo liberarsi (versando l’acqua nel fiume della vita) dei desideri e delle passioni terrene. Così ora é pronto a salite in cielo e a riunirsi a Dio.


    http://astrologando.marieclaire.it/oroscop...9acquario..html

    Edited by °Mirana° - 3/9/2013, 20:28
     
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    IL RACCONTO DEL MINOTAURO: IL TORO E L’ANIMA.
    Minotauro28_m


    Racconta la leggenda che il dio Poseidone, arrabbiato perché Minosse non gli sacrificò il toro più bello, fece innamorare la di lui moglie Parsifae (personificazione della Luna il cui nome, Parsifae, significa colei che illumina ogni cosa) proprio del bellissimo toro bianco che non venne sacrificato. Per potersi unire ad esso, Parsifae escogitò un orribile piano: fece costruire da Dedalo una sagoma di legno a forma di vacca e si chiuse in essa per potersi accoppiare al toro. Dall’unione nacque il mostruoso Minotauro, personaggio mitologico con il corpo di uomo ma la testa di toro, un essere molto feroce perché la sua mente era dominata dall'istinto animale avendo egli un cervello di toro.
    Ma ogni mito é solo una strana storia raccontata a metà se non cerchiamo una interpretazione.
    Parsifae è l’anima (abbiamo già visto Elle, Europa e Troia nei panni dell’anima e delle personificazioni lunari) che, per potersi incarnare, deve unirsi alla materia (il Toro) attraverso un’azione che ripugna, ovvero la nascita, l’unione tra spirito e corpo materiale. Ricordiamo che il segno del Toro (e la sua costellazione di Orione), simboleggia sempre la materia.
    Ma se, come in questo caso, l’anima è soggiogata dalla materia (ricordiamo che Parsifae è innamorata del Toro, ne è dominata per volere divino) allora nascerà una persona guidata dagli istinti, dalle pulsioni terrene, un essere destinato a rimanere intrappolato nel labirinto delle passioni. E destinato a divorare i 7 giovani che gli vengono dati in pasto, ovvero a sprecare le opportunità che i 7 pianeti possono darci.

    http://astrologando.marieclaire.it/oroscop...%99anima._.html
     
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    DIONISO E I TITANI: IL RACCONTO DELLO ZODIACO.

    Dioniso11_m

    Racconta la leggenda che quando nacque Dioniso, Hera, gelosissima moglie di Zeus, incaricò 12 Titani di uccidere il piccolo dio. I 12 figuri si avventarono su Dioniso e iniziarono a sbranarlo, ma durante l’orrendo pasto giunse Giove che li incenerì con i suoi fulmini.
    Dalla fuliggine dei Titani Giove creò poi gli esseri umani, ovvero esseri fatti di materia ma che posseggono una componente divina (ciò che fu mangiato dai Titani).
    Lo zodiaco è la rappresentazione dei 12 modi in cui l’anima – ovvero la nostra componente divina – viene al mondo: ogni Titano è diverso dall’altro ma, ognuno di essi, ha mangiato una parte della divinità e ora, con la sua cenere, da vita agli uomini.

    Cristo, durante l’ultima cena, ordinò ai 12 discepoli di mangiare il Suo corpo e, inoltre, il nome Dioniso significa “figlio di Dio

    http://astrologando.marieclaire.it/oroscop..._zodiaco._.html
     
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