A Chiavari l’oroscopo più antico al mondo ?

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  1. pierlalla
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    Poichè abito a pachi Km da Chiavari sono venuto a conoscenza della scoperta di una necropoli risalente a migliaia di anni fa.
    In questa necropoli sono state scoperte ,in alcune tombe femminili , delle placche che sono state studiate .
    Poichè si tratta di "Una necropoli al femminile" e le placche siano ste usate dalle donne anche per verificare il loro ciclo mensile ,penso che questo documento ci stia bene in questo forum nel quale la presenza del gentil sesso è consitente

    La maggior parte delle placche è in pessime condizioni, ma in una d’argento si vede lo “zodiaco”, lo Scorpione, il Sagittario, la Luna, Venere, Mercurio, il Sole, Marte, Giove, oltre all’Idra ed ad altri astri e costellazioni. Si è azzardata la ricostruzione astrale. Il cielo rappresentato sembrerebbe quello del giorno 11 Ottobre del 887 a.C., probabile data natale della defunta. Sarebbe l’oroscopo più antico esistente al mondo ed è rappresentativo di conoscenze caldaiche.

    Una necropoli al femminile, ove le placche caratterizzano le tombe più ricche.

    La necropoli chiavarese, specie nella sua parte più ricca ed antica[1], è costituita in gran parte da tombe femminili, con un rapporto del 78% di donne e del 22 % di uomini. Una placca perlata[2], di bronzo o d’argento, è stata ritrovata in quasi tutte le tombe femminili più ricche[3]. Si pensava che queste placche avessero funzioni ornamentali[4], invece in una ricerca[5], tuttora in corso, si è notato che potrebbero essere state usate come strumenti astronomici ed astrologici e potrebbero riportare anche l’oroscopo con il tema natale della defunta. Rappresentando una sorta di foto o di DNA della persona ed un suo strumento di lavoro, era logico che la placca seguisse la defunta sulla pira e nella tomba.

    Il punto nodale della ricerca era stata la funzione delle placche perlate.

    In questa ricerca su chi fossero, che religione e che cultura avessero, dove vivessero gli antichi abitatori della laguna che si estendeva nella piana del Rupinaro, è emersa una serie numerosa di “ curiose coincidenze” che suggerivano, sulla base di valutazioni storiche e culturali, la presenza di un centro mantico[6] di cultura caldaica. Il titolo della ricerca faceva riferimento appunto ad ipotetiche “guardiane del cielo”, che sulla base di conoscenze astrologiche avanzatissime ponessero in contatto gli uomini con le divinità, con una cultura molto affine a quella rilevata da qualche autore nell’area spezzina.

    Le curiose coincidenze

    Assumendo la ricostruzione fatta dal Lamboglia, ma variando il numero delle “perle” ed aumentandole da venticinque a ventotto[7], come peraltro appariva nelle fotografie riportate dallo stesso Lamboglia a lato della sua ricostruzione, si rilevava che la placca si sarebbe potuta prestare ad essere usata come strumento astrologico-astronomico e corrispondeva in qualche modo alla descrizione dello “gnomon” nel Mul-Apin, un manuale babilonese di astronomia.
    Avrebbe potuto, fra l’altro, essere usata:
    1- come calendario, per identificare il mese ed il giorno del mese, anche alla latitudine di Chiavari.
    2- come meridiana, per avere l’ora con l’ombra del sole e come orologio notturno per trovare l’ora con l’ombra della luna.
    3- per rilevare la posizione degli astri nello zodiaco per fare l’oroscopo e per fare previsioni astrologiche, sostituendo, in sostanza, le odierne “effemeridi[8]”.
    4- per determinare la linea equinoziale, la latitudine e l’altezza degli astri sull’orizzonte.
    Si e' cercato di ricostruire graficamente lo strumento in modo sperimentale.
    Si è scoperto che tale ricostruzione si sovrapponeva quasi esattamente al disegno riportato sulla copertina di un “Manuale di astrologia oraria”, ovvero al un disegno del XVI secolo, conservato ad Istanbul, indicato come la “mappa dell’universo”[9] ( che sembrerebbe essere astrologicamente il tema natale della fondazione di Bagdad[10] ). Tale fatto aveva dato nuovo impulso alla ricerca ed aveva suggerito di fotografare tutte le placche ed ingrandirne ogni particolare.


    Oltre ad essere strumenti astrologici, potevano essere qualcosa di più?
    Potevano contenere oroscopi?

    Queste placche, se avessero contenuto l’oroscopo, sarebbero state nella tomba per i cultori della astrologia l’equivalente di una fotografia del morto o meglio del suo DNA.
    Con la cortese collaborazione della Sovrintendenza di Chiavari[11], si sono esaminate e fotografate [12] numerose[13] placche[14].
    E’ subito risultato chiaro come quelle in bronzo fossero molto deteriorate. Lo stato della superficie non poteva non lasciare molti sospetti[15] sul fatto che eventuali segni fossero generati dalla corrosione e solo per coincidenza fossero simili a segni astrali. Risultava confermato che la grande maggioranza delle piastre aveva ventotto “perle”, ovvero ventotto “lune”. Delle due placche di argento esaminate, di una esisteva solo un piccolo pezzo, relativo alla “cordonatura”, ma perfettamente conservato e lavorato con estrema precisione, dove si intravede un possibile simbolo[16].
    E’ l’esame delle fotografie della seconda placca[17], che ha consentito il ritrovamento di elementi interessanti. Il ricorrere delle coincidenze lascia ragionevolmente il posto alla convinzione della presenza di segni zodiacali ed astrali.

    La placca perlata d’argento della tomba T46:
    è su questa che si sono concentrate le ricerche.




    Ingrandendo le fotografie si vede lo “zodiaco”; si vedono in giusta reciproca posizione lo Scorpione, il Sagittario e si intravedono la Vergine ed il Toro, oltre alla Luna, Venere, Mercurio, il Sole, Marte, Giove Belo e costellazioni come l’Idra.

    Lo Zodiaco
    Per una “lettura” di una parte significativa della foto della placca si riproducono al tratto alcune parti, anche visibile a confronto.


    Si noti che l’Idra[18] ha la coda presso Scorpione e che nella giusta posizione zodiacale, dopo lo Scorpione, si vede il Sagittario. Questi due segni zodiacali ingranditi appaiono con una certa chiarezza.



    In particolare lo Scorpione si vede realizzato probabilmente con un punzone circolare ed il Sagittario appare indicato con una freccia con sovrapposta una zeta, come ancora si usa oggi.

    A sessanta gradi a destra dello Scorpione si intravede una figura stilizzata, proprio sopra la testa dell’Idra, che potrebbe essere il simbolo della Vergine. Si intravede anche in giusta posizione il Toro.
    L’identificazione di due segni zodiacali consecutivi e, con qualche incertezza, di altre due segni, la Vergine ed il Toro in giusta posizione e di una costellazione congruente come posizione con questi segni zodiacali, mi ha fatto azzardare l’ipotesi, tutta da verificare, della possibile ricostruzione dell’intero zodiaco rappresentato.Vi e’ subito da precisare che siamo di fronte ad una divisione zodiacale di tipo antico[19], probabilmente risalente al primo periodo della divisione zodiacale in dodici parti uguali[20], realizzata con un ingegnoso disegno a croce con doppie ramificazioni e con una “cordonatura” con tre file di punti: un modo ingegnoso e semplice per dividere l’angolo giro[21] mesopotamico di 360gradi in partizioni 30gradi. La divisione a croce corrisponde probabilmente alle quattro stagioni. Gli angoli interni di ogni doppia ramificazione[22],collegati con il centro della placca, insistono su un angolo al centro della placca di 60gradi e contengono due segni zodiacali. Due “cordonature” esterne, sempre con tre file di punti, racchiudono le ventotto “lune”[23].
    La ricerca dei “pianeti” allora conosciuti dai caldei
    Si trattava di identificare, nello zodiaco rappresentato dalla placca, i “pianeti” ciascuno nel “suo giusto” cielo[24] e nella dovuta sequenza delle sette divinità mesopotamiche[25].
    La Luna sembra identificata con un punzone su una “luna” della corona esterna, nel “primo cielo”, tra Capricorno ed Acquario. Venere, se rappresentata come stella[26], nel “cielo” successivo, è in Bilancia. Mercurio, se rappresentato con un punto ed un tridente, nel “cielo successivo, è in Vergine.
    Il Sole, rappresentato come un corpo centrale con quattro lobi[27], è in Bilancia.
    L’identificazione dei “pianeti” ha seguito per la Luna, Venere, Mercurio, il Sole, per analogia, la mappa dell’universo del XV secolo di cui si è detto. Ho ricercato su cerchi successivi verso il centro e concentrici, la Luna, Venere, Mercurio ed il Sole.
    Lo schema logico della “Mappa dell’universo”, ovvero dei “cieli” concentrici verso l’interno, dopo il Sole non dava risultati. Non trovavo Marte, Giove e Saturno.
    Il ritrovamento, nuovamente verso l’esterno, di un “punzone”, di circa un millimetro e mezzo di diametro, con disegnato all’interno un guerriero con lo scudo in posizione di combattimento, e, nel cielo successivo, sempre verso l’esterno, di un “punzone” di analogo diametro, con stilizzato il simbolo fallico, ha ragionevolmente suggerito che questi fossero Marte e Giove Belo; entrambe sono in Capricorno.

    Dalla ricostruzione risulta Luna in Capricorno,Venere in Bilancia, Mercurio in Vergine, Sole in Bilancia, Marte in Capricorno, Giove in Capricorno come si vede nello schizzo sottoriportato.

    Quando c’era un siffatto cielo?
    Si è ricercato un cielo simile a quello “indicato” dalla placca[28]; inutile dire che poteva capitare che in uno o due millenni non si realizzasse mai un cielo simile. Invece è stato calcolato che un cielo simile esisteva intorno al giorno 13 Ottobre dell’anno 887 a.C.[29].Con un ulteriore approfondimento, grazie a più complessi calcoli[30] , si è potuto indicare il cielo delle ore 17 del giorno 11 Ottobre del 887 a.C. come quello piu’ corrispondente.[31] Probabile data natale della defunta seppellita nella tomba 64 della necropoli chiavarese. Sarebbe l’oroscopo più antico al mondo.[32]
    Dove è stata progettata questa placca?
    Dal rapporto[33] fra il raggio della “cordonatura” interna alle “lune ed il raggio del piccolo cerchio intorno al foro centrale, si può trarre una latitudine di progetto. Questa placca risulterebbe essere stata progettata sotto il 37esimo parallelo.[34]
    Cosa succedeva in quegli anni?
    Gli avvenimenti storici che si sono succeduti in quegli anni possono essere molto significativi. Gli Assiri[35], che abitavano nella parte Nord a Levante del Tigri e dell’Eufrate, sotto Ashurnasirpal II, salito al potere nel 883 a.C. finirono col conquistare Bit –Adini, la capitale del più importante stato aramaico della parte Nord di Ponente dello stesso bacino.
    Che la sepolta a Chiavari fosse dovuta fuggire di fronte all’incalzare degli Assiri, noti per la loro spietatezza? Alle sue spalle c’erano i valichi che portavano al mediterraneo, alla salvezza.
    Tutto cio’ comunque almeno oltre duecento anni prima che i greci apprendessero dai caldei le fondamenta dell’astrologia[36].
    Sorgono naturali mille domande?
    Sorgono naturali mille domande. Le più banali, quale carattere si delinea da una simile configurazione astrale? Come facevano a realizzare delle “miniature” come quelle presenti sulla placca senza una lente di ingrandimento? Mille altre curiosità. Sono spontanee altre ben più significative. Si aprono per esempio interrogativi sul ruolo sumerico[37] nella cultura occidentale, sull’ipotesi che quello chiavarese fosse un fatto isolato o esistesse un rapporto organico con il mondo caldaico-sumerico che ha influenzato tutta la Liguria orientale, la val di Vara, lo spezzino[38], la val Trebbia[39] e che si e’ trascinato fino all’arrivo di San Colombano. Nasce l’interrogativo più inquietante su quale fosse il rapporto tra i riti dionisiaci-orfici, il dio “mitra” ed il dio di stato mesopotamico[40] del 1400 a.C. e queste conoscenze astrologiche e lo stesso mondo cristiano?
    Milano, 3/3/2001 Enrico Campagnoli


    ________________________________________
    [1] RISL 1-4 Dicembre-Gennaio 1982 :La necropoli ligure di Chiavari: analisi della composizione dei corredi personali di M.P. Martini e P. Zucchi. Dei 124 arredi funebri ritrovati, in particolare nella parte A, più ricca ed antica, su 41 arredi funebri ben 32 sono femminili e solo 9 maschili .
    [2] Queste placche sono di circa otto centimetri di diametro.
    [3] E’ presente in 21 tombe, in 17 è di bronzo ed in quattro è di "argento". In due tombe se ne trovano perfino due, quindi ve ne sono 23
    [4] Proprio come era successo in Cina. L’ing. Francesco Casaretto ha trovato questo particolare precedente nel libro di Rene’ R.J. Rohr: “Le cadrans solairs”- Ed. Oberlin Strasburgo – 1986: pag 159 e pag 163 n.215, ove appunto si cita al proposito che Henri Michel nel Traite’ del’astrolabe- Paris 1947 aveva rilevato che che queste placche antiche cinesi erano state ritenute sino ad allora degli oggetti ornamentali, invece erano veri e propri strumenti astronomici ed astrologici: di dimensioni simili alle nostre di materiale pregiato (giada), avevano anche loro un buco centrale da traguardare sulla stella polare.
    [5] Anche se di questo testo e di quello della ricerca mi assumo personalmente la responsabilità, la ricerca e’ frutto di in gruppo di lavoro, composto dall’ing. Francesco Casaretto e da altri come l’ing. Alberto Bauda’, l’ing. Giorgio Guastini ed il Geom. Mastromarino. La ricerca, tuttora in corso, era stata presentata alla Societa’ Economica in una riunione organizzata dal Lyon Club Chiavari Castello il 14 Aprile 2000, allo stato di avanzamento di tale data. E’ visibile su CD od, aggiornata al 10-10-2000, al sito: <o:p></o:p>
    http://groups.msn.com/chiavarileguardianedelcielo
    [6] Tuttavia, nonostante l’identificazione di un’isola nella laguna della piana del Rupinaro, nessuno ha ipotizzato che la “Circe ligustica” abitasse questi luoghi.
    [7] Per la precisione nella ricostruzione citata sono riportati solo 25 pallini, ma nella stessa pagina dove è riportata la ricostruzione, a pag. 175 de “La Necropoli ligure di Chiavari” di Nino Lamboglia si contano nella fotografia del reperto t 23 non 25 pallini, ma 27 pallini ed un buco.
    [8] Le tabelle oggi facilmente acquistabili con le posizione degli astri in un determinato momento.
    [9] L’immagine è ripresa da un testo: The fine flower of histories” di Logman del 1583, che si trova presso l’archivio turco-islamico di Instanbul e per quanto citato da Al-Biruni (“Gli astri, il tempo, il mondo” ed. Xenia. Pag 203 e seguenti) potrebbe essere di provenienza mesopotamica.
    [10] Con tutta probabilità è l’oroscopo o comunque è connesso con l’oroscopo della fondazione della “città rotonda” , Bagdad . cfr rivista “Medioevo” Giugno 2000, pag. 53.
    [11] In particolare si ringraziano il prof. Maggi ed i suoi collaboratori.
    [12] Martedì, 18 Luglio 2000, ore 10,30, previa autorizzazione ed appuntamento dell’ing Francesco Casaretto con la Sovrintendenza , ci siamo trovati il Casaretto il Mastromarino ed io ed abbiamo esaminato ad una ad una, con molta cautela per la loro fragilità gran parte delle piastre. <o:p></o:p>
    Il geom. Mastromarino ha scattato le prime fotografie e successivamente il Signor Angelo Bianchetti ed altri.
    [13] Dodici su ventitre. In proposito una precisa classificazione è stata fatta dall’ing. Francesco Casaretto ed una precisa identificazione della loro collocazione nelle tombe è stata effettuata dal Geom. Mastromarino.
    [14] Le “placche perlate” delle tombe femminili della necropoli chiavarese sono di due diverse tipologie. La tipologia più presente è quella indicata dalla ricostruzione del Lamboglia. Vi è una seconda tipologia a croce con doppie ramificazioni, probabilmente più antica.
    [15] Debbono essere oggetto di ulteriori analisi.
    [16] Sembrerebbe uno scorpione
    [17] Si tratta della piastra trovata nella tomba T64 della necropoli chiavarese. Era in condizioni discrete, anche se per il mantenimento si era necessario usare prodotti che ne impedissero il deterioramento e che hanno coperto di una patina lucida la superficie, rendendo meno incisive le fotografie dei particolari.
    [18] Planetario: Ed : Mondatori - Pag. 346 : “L’Idra..è uno dei tre rettili che popolano il cielo, simboli del caos primordiale da cui il demiurgo creò il mondo. I Sumeri narravano che il dio solare Marduk aveva vinto la dea-drago Tiamat, creando con il suo corpo il cielo. Aveva collocato metà del suo corpo nella costellazione del Drago, situata nella zona polare e l’altra metà nell’Idra (MUS in sunerico), all’equatore, centrandola sul meridiano del solstizio d’estate in modo che ogni anno il Sole vincesse la sua battaglia contro le forze del caos. Ed effettivamente, se consideriamo il cielo del 4000 a.C., quando probabilmente si cominciò a narrare questo mito, si vede la serpe distendersi lungo l’equatore, centrata proprio sul meridiano del solstizio.”
    [19] Taluno fa riferimento ad un simbolo di "Janus" bifronte: Rene' Guenon :-"L'archeometra"- ed. Atanor.
    [20] Un esperto di astroarcheologia, Ken Bowser , consultabile www.edgenews.com/Sideral.html, precisa che prima della prima parte del primo millennio i Babilonesi avevano 17 segni zodiacali e diseguali fra loro; solo dopo questa data divisero lo zodiaco in dodici parti uguali, come usano oggi.
    [21] Nella concezione mesopotamica vi era una sorta di identità fra spazio e tempo: l’”anullus”, l’anno di 360 giorni, corrispondeva a l’angolo giro di 360 gradi.
    [22] Il segno zodiacale è rappresentato, come nel caso dello Scorpione e del Sagittario, nell’angolo interno di ogni ramificazione.
    [23] Presumibilmente all’esterno vi erano 216 file di punti ed all’interno 108. Alcune curiosità: l’angolo al centro fra due punti della cordonatura esterna sarebbe di gradi 1,6 periodico; quello della “cordonatura” interna è di 3,3 periodico, ovvero esattamente del doppio. I punti delle “cordonature” esterne non sembrano allineati con il centro della placca. Questo fatto potrebbe consentire di apprezzare fino ad 1/6 dell’intervallo, cioè meno di venti primi di grado. La precisione dei punti della “cordonatura” delle ramificazioni è misurabile nel piccolo pezzo della placca di argento, dove i punti appaiono disposti in blocchi di nove (tre per tre), distanziati fra di loro in modo difficilmente apprezzabile ad occhio nudo. Ciò avvalora l’uso della placche come strumenti.
    [24]In tutti gli scritti sumerici che ci sono pervenuti il tema natale viene affrontato descrivendo la posizione dei “pianeti” in questo ordine: luna, venere,mercurio, sole, marte, giove, saturno, in cerchi concentrici, ciascuno indicanti il cielo di ciascun pianeta. Da quest’ordine inverso dipende l’ordine dei giorni della nostra settimana. Vedi nota successiva.
    [25] Il fatto che ogni divinita' fosse il "governatore" di ciascuna delle ventiquattro ore terrestri e che la divinita' che governava la prima ora del giorno determinasse il nome della giornata, ha determinato il succedersi del lunedi', marted', mercoledi', giovedi', venerdi', sabato (Satur-day o giorno di saturno), domenica (Sun-day o giorno del sole) Questa sequenza che e' giunta fino a noi merita una semplice spiegazione. Le divinita' sumeriche erano sette e, secondo le loro conoscenze astronomiche, le divinita', i pianeti, erano in quest'ordine: Saturno, Giove, Marte, Sole, Venere, Mercurio, Luna. Se si parte da qualsivoglia prima ora del giorno, che determina il nome dell'intera giornata, e si attribuiscono in quest'ordine alle ore successive le divinita' ecco che si trovera' che la venticinquesima ora, la prima del giono successivo, corrisponde proprio al successivo giono della settimana. Per esempio, se partiamo da lunedi' e la prima ora e' dedicata percio' alla luna e' facile vedere che seguendo l'ordine predetto la venticinquesima ora e' dedicata a marte. Da qui il nome di martedi'. E via dicendo per i giorni successivi.
    [26] Come appare in reperti mesopotamici: cfr La Scrittura Celeste di Giovanni Pettinato pag 182
    [27] Ibidem
    [28] Nella placca: rispetto al Sole in Bilancia, che poniamo a 0 gradi, Luna a circa –105 in Capricorno, Venerea circa –4 in Bilancia , Mercurio a circa +37 in Vergine , Marte a circa –89 in Capricorno, Giove a circa –84 in Capricorno.
    [29] Vedesi situazione astrale di quella data allegata.
    [30] Sono stati realizzati dal Prof. Alberto Baudà, che ha anche in corso un approfondimento sui diversi segni astrali eventualmente presenti, come la testa del Drago ( Tiamat) ed altri, di grande valore per la mitologia sumerica.
    [31] Il sole in Bilancia 0 gradi, Luna a –103 in Capricorno, Venere a –2 in Bilancia, Mercurio a +18 in Vergine, Marte a - 95 in Capricorno, Giove a - 68 in Capricorno. Saturno a - 160 sarebbe nella parte distrutta della piastra.
    [32] Secondo una ricerca del Prof. Alberto Baudà in via di approfondimento, che tuttavia data intorno al 660 a. C. il più antico oroscopo oggi conosciuto.
    [33] Come si vede nell’allegato A della ricerca sul sito: <o:p></o:p>
    http://groups.msn.com/chiavarileguardianedelcielo
    [34] Ingrandendo la piastra e misurando, ovviamente nel raggio non accartocciato, la distanza tra il centro della piastra e quello centrale dei tre puntini che formano in cerchio esterno, prima delle lune, ho rilevato 99 mm. Il cerchio interno di 14 mm. Il rapporto è uguale a 7.07, che, nel grafico dell’allegato A, consente di identificare la latitudine di circa 37 gradi e trenta primi. Se si tiene conto che la prima misura è indicata per difetto, per delle ondulazioni della superficie della piastra dovute al fuoco, e che nell’ingrandimento dovrebbe risultare di un paio di millimetri più grande, la latitudine risultante è sotto i 37 gradi di latitudine.
    [35] Anch’essi semitici, erano di diversa cultura e religione ( per esempio non adoravano il dio Sole, Marduk o Giove Belo). Per maggiori sommarie informazioni: www.realshades.com/history/ap-assyrians-001.html
    [36] Notoriamente il vate caldeo Berosso, che si ritiene unanimemente abbia introdotto l' astrologia in Grecia, e' giunto a Chio intorno al V Sec.a.C.: quindi l'attivita' astrologica chiavarese avrebbe anticipato l'arrivo dello stesso Berosso. Se queste ipotesi fossero verificate si anticiperebbe di oltre due secoli la presenza di queste conoscenze nell'area mediterranea rispetto a quanto era dato di conoscere con ricadute che dovrebbero essere oggetto di riflessione. L'ipotesi di conoscenze astrologiche mediorientali nell'ottavo-sesto secolo a.C. nel mediterraneo porrebbe, fra l'altro, serie pregiudiziali su alcune teorie relative ai primordi della cultura "greca".
    [37] La saggezza dell’occidente : B.Russell - ed. Longanesi – Milano-1978 . Vi è anche da precisare che l’aggettivo “sumerico” è stato usato da me impropriamente nella ricerca: senza le necessarie note distinzioni fra le varie culture mesopotamiche, comprendenti molte diversi popoli dai Caldei, agli Amoriti, ai Sumeri, agli Aramaici, ai Cassiti, etc. etc., che dovrebbero essere oggetto di precisi approfondimenti e differenziazioni.
    [38] Gli antichi liguri nel golfo della Spezia - Valerio Marco Botto -Luna Editore – Gennaio 2000; in questo libro si delinea una cultura ed una religione ligure orientale che ha impressionanti analogie con quella “chiavarese”: ad es. pag. 71:” La visione cosmogonia degli antichi Liguri era probabilmente ciclica, ovvero: lo spirito nasceva da una costellazione, giungeva sulla terra, si incarnava nell’essere umano, moriva e tornava nella costellazione. Ciò si riscontra anche nella concezione dell’oltretomba dei Sumeri. Ecco, ora è facile capire come, in tempi antichi, presso I cavanei si radunassero le adoratrici, le seguaci, le baccanti o menadi. I riti dionisiaci tendevano ad acquisire il prosieguo della vita dopo la morte, nel regno del buio, del quale il cavaneo era la porta. Le menadi erano probabilmente sciamane…”
    [39] Al museo di Bobbio, una delle piu’ antiche reliquie esposte, una zanna d’avorio con un basso rilevo, del II sec. d.C , riusata da S. Colombano, riporta il ciclo orfico. Il pavimento dell’abside riporta tutti i segni dello zodiaco con grande rilievo.
    [40] La Repubblica 31 Luglio, 8 Agosto, 15 Agosto, 22 Agosto, 29 Agosto 2000 : “ La strana sorte di Mithra.”
     
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    CITAZIONE (pierlalla @ 21/6/2013, 17:26) 
    Quando c’era un siffatto cielo?
    Si è ricercato un cielo simile a quello “indicato” dalla placca[28]; inutile dire che poteva capitare che in uno o due millenni non si realizzasse mai un cielo simile. Invece è stato calcolato che un cielo simile esisteva intorno al giorno 13 Ottobre dell’anno 887 a.C.[29].Con un ulteriore approfondimento, grazie a più complessi calcoli[30] , si è potuto indicare il cielo delle ore 17 del giorno 11 Ottobre del 887 a.C. come quello piu’ corrispondente.[31] Probabile data natale della defunta seppellita nella tomba 64 della necropoli chiavarese. Sarebbe l’oroscopo più antico al mondo.

    Che cosa affascinante! Ricorda un po' il disco di Nebra.

    Grazie Pier!

    Sposto la discussione in Astro Cursiosity? che ne dite?
     
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  3. chimigra
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    Caspita, interessante! Abito a Genova, possibile vedere questa necropoli ed eventualmente gli oggetti ritrovati?
     
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    Che cosa affascinante, mi piacerebbe molto vedere questo posto!!!

    Ma son troppo distante, però ne prendo nota e se mi troverò un giorno da quelle parti sicuramente ci farò una capatina.

    Grazie Pier

    :) :P ;)

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    Sì Mira, meglio in Astro Curiosity, così la discussione rimane sempre in evidenza.
     
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  5. pierlalla
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    Con un amico orafo abbiamo realizzato una riproduzione della placca che ho applicato su un quadretto ( riprodotto più sotto) nello sfondo del quale ho inserito anche il cielo di più di 2000 anni fa . Ho inserito pure alcune piccole immagini del sito di Chiavari .
    Buona serata a tutto il gentil sesso
    Pier

     
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    E' stupendo Pier, proprio bello!!!!

    Grazie mille :) ;)


    Buona serata a te :wub: :)
     
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