Il MITO DELLE 12 FATICHE DI ERCOLE E I 12 SEGNI ZODIACALI

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    IL MITO DELLE 12 FATICHE DI ERCOLE E I 12 SEGNI ZODIACALI


    Possiamo dare alle 12 fatiche di Ercole un'interpretazione mistica.
    Infatti le 12 prove altro non sono se non le prove che l'anima deve affrontare per liberarsi dal corpo carnale, per non essere più succube delle passioni, del bene e del male e del ciclo eterno della reincarnazione.
    E' un percorso iniziatico dell'individuo in cerca di sè stesso e ciascuna di queste prove è in relazione con uno dei 12 segni zodiacali, ciascuno ha quindi il suo specifico punto da raggiungere e lo stesso Zodiaco da percorrere.
    La dottrina della Reincarnazione ci insegna che, prima di poterci liberare dalla rinascita sulla Terra, dovremo aver superate tutte e 12 le prove dello Zodiaco; bisognerà quindi essere nati almeno una volta in ciascuno dei segni che compongono l'intero Zodiaco.
    Ogni fatica ha tre aspetti: la prova fisica, quella emotiva e quella mentale.
    Lo studio delle fatiche di Ercole ci insegna quindi come superare i problemi della vita quotidiana, che ci mettono sovente in crisi e non ci fanno vedere la ragione delle cose e le risoluzioni, che esistono sempre.
    Pima di iniziare le sue prove, vengono forniti dagli Dei gli strumenti essenziali per poter ottenere il successo: Minerva gli donò una veste tessuta da lei stessa, in grado di proteggerlo contro le influenze negative; Vulcano forgiò per lui una corazza dorata, simbolo delle energie più alte e sottili; Nettuno gli consegnò una coppia di cavalli, che esprimono la natura emozionale, per dominare i quali ci vuole una mano ferma e una mente sgombra; Mercurio gli diede una spada in una guaina d'argento, simbolo della mente, e infine Apollo un arco di luce, simbolo dell'illuminazione.
    All'inizio del suo cammino solare, però, Ercole non ha ancora la padronanza degli strumenti ricevuti, perciò si costruisce una clava di legno, il cui uso conosce bene.


    PRIMA PROVA IN ARIETE

    Ercole, nella sua prima prova, nel segno dell'Ariete, deve catturare delle giumente "antropofaghe", ma causa la morte del suo migliore amico Abderis per impulsività e troppa fiducia in sé stesso. Ha sopravvalutato la propria forza e non ha capito che non si trattava di usare forza fisica, bensì quella della mente. Fallendo in questo suo primo tentativo, deve apprestarsi alla stessa prova per un'altra volta, e ripeterla fin quando non avrà raggiunto il controllo della mente, fin quando non avrà capito il potere del pensiero.
    Il nativo dell'Ariete avrà, quindi, il compito di combattere l'imprudenza e l'impulsività (Marte), l'esagerata sicurezza di sé e sviluppare invece il potere della mente con il controllo.


    LA CATTURA DEL TORO

    Ercole, nella sua seconda prova, deve catturare il Toro Sacro rinchiuso nel labirinto costruito da Minosse, Re di Creta, e poi condurlo sano e salvo nella città dei Ciclopi sul continente. Nulla gli viene detto di più: né il perché dell'impresa, né come potrà portarla a termine. Solo e triste, ancora addolorato per la perdita del suo migliore amico, Ercole porta però a buon fine questa prova, cattura e cavalca il Toro e lo conduce sul continente affidandolo ai Ciclopi, che rappresentano la sua natura superiore.
    La prova fisica sta nella forza per catturarlo, quella emotiva nel comprendere che non vi è nulla di male nei propri istinti naturali, ma che non si deve lasciarsene sopraffare. Il Labirinto rappresenta il disorientamento e l'illusione, mentre il continente simboleggia il gruppo, la gente che ci attornia e tra lo quale siamo nati. L' occhio del Toro, nell'omonima Costellazione, possiede una magnifica stella fissa Aldebaran e gli esoteristi credono che tale costellazione conferisca appunto l'illuminazione.
    Il nativo del Toro deve quindi lottare contro lo sua natura passionale, contro lo tendenza a voler vivere agiatamente con il giusto uso e controllo della materia.


    I POMI AUREI DEI GEMELLI

    E' nel segno dei Gemelli che Ercole compie lo sua terza fatica, consistente nella raccolta dei Pomi Aurei delle Esperidi. Ercole riceve l'ordine di cercare l'Albero Sacro della Saggezza e di coglierne i frutti. Gli viene detto unicamente che lo via è lunga e che in quella fatica l'attendono cinque grandi prove, ognuna delle quali gli può offrire la saggezza, la comprensione, l'abilità e l'opportunità. Ercole parte verso Nord, cerca e ricerca l'Albero Sacro senza esito, torna scoraggiato sui propri passi e punta ora verso il Sud, imbattendosi in Anteo, il serpente, che non riesce a vincere con lo sola forza fisica, ma dopo aver pensato lo solleva da terra e lo rende innocuo. Riparte quindi per l'Ovest e incontra Busiride che lo inganna con false promesse e perde solo tempo. Ercole rimane sotto il giogo del mistificatore per un anno, poi si libera, lega Busiride al proprio posto e passa oltre. Si rivolge verso Est, sente un grido di angoscia e trova Prometeo incatenato mentre degli uccelli gli strappano brandelli di fegato. Ercole libera Prometeo e lo cura finché è guarito, e compie così lo quarta prova.
    Di nuovo s'incammina, dopo tanto tempo scorge Atlante che barcolla sotto il peso del mondo, si lancia in suo aiuto, liberandolo. Vede allora che il gigante ha tra le mani dei pomi dorati che gli offre con amore. La terza fatica è compiuta.
    L'insegnamento per voi, nativi dei Gemelli, è che non dovete farvi attrarre dalle apparenze, né farvi portare in giro qua e là, ma elevarvi sopra le lusinghe della forma.


    IL CANCRO E LA CERVA DI CERINEA

    Nel segno del Cancro Ercole si accinge a compiere lo sua quarta fatica, consistente nella cattura della Cerva di Cerinea. All'eroe viene solo ordinato di catturare e portare al Tempio Sacro una giovane cerbiatta dalle corna d'oro. Ercole va alla ricerca della cerbiatta, ma non riesce a raggiungerla, anche perché le Dee fanno di tutto per sviarlo. Dopo un anno finalmente la trova e dice "ho superato lo prova, non è difficile, anche se mi è costata tempo e pazienza". Allora risuona una voce: "Non è così, Ercole; devi portare lo cerva al Santuario e colà lasciarvela. Nella vita si deve cercare lo cerva dalle corna d'oro e portarla al Luogo Sacro più e più volte". Questa fatica di Ercole fu semplice, ma gli fu di grande insegnamento, come lo è per il nativo del Cancro.
    Non a caso, infatti, questa impresa viene imposta all'eroe nel segno del Cancro: attraverso il Cancro l'anima discende sulla terra, il mondo della forma. La cerva rappresenta l'intuizione spirituale, che porta all' ampliamento della coscienza dal piano umano a quello divino. Per voi del Cancro sarà importante imparare a sostituire l'istinto, l'emotività, con l'intenzione cosciente che vi permetterà di migliorare sempre di più voi stessi e di percorrere lo via che porta alla Conoscenza.


    L'UCCISIONE DEL LEONE

    La quinta fatica di Ercole consiste nell' uccisione di un feroce leone che devasta la terra di Nemea. Per giorni e notti l'eroe cerca lo belva, quando finalmente lo vede scocca le sue frecce, ma non riesce a ferirla e d'improvviso lo perde di vista.
    Ritrovatola poi in una caverna, la fiera gli sfugge da un' altra uscita. Ercole riesce a chiudere entrambe le aperture dell'antro, dove, rimasto solo con il leone, lo soffoca con la sola forza delle sue mani, senza usare le armi.
    In questa fatica si nasconde un insegnamento molto profondo, cioè che il successo dipende dalla forza fisica, solo se messa al servizio dell' anima.
    Quando l'animale-leone muore, nasce contemporaneamente l'uomo-leone, che sacrifica la propria personalità inferiore e si fortifica in quella superiore, e questo è l'insegnamento per tutti i nati nel segno del Leone.


    LA VERGINE E LA REGINA

    E' nel segno della Vergine che Ercole si accinge a compiere lo sua sesta fatica, consistente nel farsi consegnare dalla regina delle Amazzoni il cinto che lei porta, datole dalla dea Venere. Ippolita, la regina, decide di offrire tale cinto con amore ad Ercole, ma egli non comprende il suo gesto e le si lancia addosso, uccidendola.
    Ercole fugge sconvolto e lungo il viaggio incontra una fanciulla che chiede aiuto presa tra le fauci di un mostro marino. Ercole si getta nelle acque, incurante del pericolo e salva la giovane.
    Uccidendo lo regina, Ercole fallisce inizialmente lo sua prova, però salvando la fanciulla si riscatta del suo errore. Ha ucciso chi lo amava, ma ha salvato una sconosciuta.
    Da sempre esiste antagonismo tra i due sessi, che non avrebbe ragione di essere, poiché entrambi sono indispensabili e dovrebbero completarsi e non annullarsi a vicenda.
    Il nativo della Vergine racchiude in sé il mistero della triplicità: materia-animo-spirito, si parla anche delle tre Madri: Miriam, lside e Maria, espressi nel geroglifico della Vergine.


    IL CINGHIALE NELLA BILANCIA

    Nel segno della Bilancia Ercole si accinge a compiere la sua settima fatica, consistente nella cattura del cinghiale di Erimanto. In questa ricerca l'eroe sale disarmato sulla montagna, ripromettendosi di non uccidere, come era accaduto nell'ultima sua prova. Dopo lungo cammino incontra l'amico Iolo e per lo gioia dimentica il compito affidatogli. Insieme chiamano Chirone, il saggio centauro, e si abbandonano all'allegria. Gli altri centauri, richiamati dal baccano, si offendono perché è stato aperto il barile di vino donato loro dagli Dei. Scoppia una violenta lite e nella confusione Ercole uccide i centauri gemelli, suoi amici.
    Desolato, riprende lo ricerca salendo sulle cime innevate, ma senza trovare il cinghiale. Dopo aver riflettuto Ercole ricorre all'astuzia: decide di tendere un laccio ben celato e di attendere nell'oscurità. All'alba, finalmente, l'animale esce in cerca di cibo e cade nella trappola. Ercole lo libera lentamente per addomesticarlo e, riuscitovi, lo conduce giù nella valle e poi dai Ciclopi.
    Questa fatica è molto significativa essendo lo Bilancia il segno dell'equilibrio e giustamente Ercole dovette imparare a non abbandonarsi agli eccessi e a servire l'umanità.
    L'insegnamento per i nativi della Bilancia consiste nella scelta se salire verso una
    conoscenza superiore o sprofondare nella vita agiata, nei beni materiali. In altre parole lo ricerca dell' equilibrio tra due opposti.
    Inizialmente Ercole non comprende la prova e si fa trascinare in una rissa, finendo con l'uccidere due amici, poi fa di tutto per non uccidere il cinghiale. In questa fatica viene anche messa in evidenza lo diplomazia del segno, che non ama lo forza bruta, infatti
    Ercole lascia che l'animale si intrappoli da solo.


    L'IDRA E LO SCORPIONE

    L'ottava fatica consiste nella distruzione della mostruosa Idra a nove teste nella mefitica palude di Lerna. Riuscito a raggiungere lo caverna dove s'annida l'immonda bestia, Ercole ricorre allo stratagemma di immergere le frecce nel catrame infuocato e di lanciarle nell'apertura dell'antro. L'Idra esce all'aperto strepitando e cerca di avvolgersi ai suoi piedi per farlo cadere. Ercole lotta ferocemente, ma quando riesce a staccare una testa due ne ricrescono, allora l'eroe si ricorda di due cose dettegli prima di iniziare lo fatica: "I mezzi comuni non servono e solo inginocchiandosi ci si eleva". Quindi Ercole s'inginocchia e solleva in alto il mostro che, esposto al sole e al vento purificatore, perde a poco a poco tutte le sue forze. Solo allora l'eroe può tagliare la testa immortale e
    seppellirla sotto una roccia.
    Il significato di questa prova è lampante quanto affascinante: superando l'orgoglio si
    comprende che solo l'umiltà apre la porta della Conoscenza. L'insegnamento per voi,
    nativi dello Scorpione, è la trasmutazione dell'orgoglio in umiltà, dalla separazione all'unione. Vincerete e conquisterete quando saprete arrendervi, riuscendo a trasformare le energie negative in positive, creando delle forme-pensiero positive, che generano
    armonia e salute. Con la fatica di Ercole avrete una chiave in più per comprendere la vostra più segreta personalità e capire che la volontà di potere deve diventare volontà di
    crescere, di amare e di cooperare per il bene.


    LE FRECCE DEL SAGITTARIO

    E' nel segno del Sagittario che Ercole compie la sua nona fatica, consistente nella dispersione degli uccelli di Stinfalo. Questi feroci uccelli da preda, dal becco affilato come una spada e le penne come freccia d'acciaio in grado di spaccare un cranio umano, sono radunati nel pantano di Stinfalo. Trovato il luogo infestato, Ercole elimina subito i tre uccelli che gli si avventano contro, poi scocca tutte le sue frecce e mette trappole ovunque, ma tale è la moltitudine di quei mostri orrendi che non gli è possibile sbaragliarli.
    Si ricorda, però, delle parole udite prima d'iniziare la prova: "La fiamma che brilla al di sopra della mente rivela la sicura direzione". Riflettendo, pensa di prendere due grandi piatti di rame e batterli assieme, producendo un fragore talmente assordante che neppure i morti potrebbero sopportarlo. Attende il crepuscolo, quando tutti gli uccelli sono posati, per mettere in atto il suo piano: con un tale penetrante e dissonante rumore lo stormo prende il volo terrorizzato, per non fare più ritorno.
    Si comprende che il pantano di Stinfalo rappresenta la mente e le emozioni mentre gli uccelli simboleggiano i pensieri confusi e le parole avventate, che sono una forza distruttiva; i tre uccelli, gettatisi subito sull'eroe, raffigurano rispettivamente il pettegolezzo, il parlare egoisticamente, il parlare di ciò che getta nella confusione e nell'incertezza.
    L'insegnamento per i nati nel Sagittario è di essere al servizio degli esseri e di sapere
    "pensare" in modo giusto. La prova terrena consiste nell'imparare a dominarvi, parlare poco e riflettere, cercare di portare armonia e di elevarvi pensando chiaramente
    e agendo rettamente.


    IL CANE A 3 TESTE E IL CAPRICORNO

    L'istruttore spirituale di Ercole gli consente di vedere Teseo, straziato dalla sofferenza, incatenato nell'Ade, dicendogli: "Devi riportare Teseo alla luce e toglierlo dai suoi tormenti, di cui non può liberarsi, né può morire, essendo immortale". Ercole si appresta a scendere nell' Ade addentrandosi nell'oscurità: anche se l'atmosfera diventa sempre più insopportabile l'eroe non desiste, deciso a compiere anche questa fatica. Dopo aver sconfitto la Medusa, giunge dove risiede il re dei mondi sotterranei che gli domanda: "Che cosa cerchi in questo luogo, o mortale vivente?". Ercole risponde: "Cerco Teseo". Allora il re replica: "Cerbero, il cane a tre teste, ognuna delle quali avvolta da un serpente, custodisce il sentiero che porta da lui e, se saprai vincerlo solo con le tue mani nude, potrai liberarlo". Sconfitto anche Cerbero, Ercole raggiunge Teseo, spezza le catene che lo avvingono e lo porta fuori dall'Ade, alla Luce. Metaforicamente, nella sua decima fatica Ercole scende dentro di sé, scoprendo i propri difetti per portarli alla luce e trasformarli nel loro opposto.
    l'insegnamento per voi, nativi del Capricorno, è di conoscere prima l'amore individuale umano per imparare cosa significa l'amore universale e, quando vi sarete riusciti, avrete superato il vostro Karma. Se saprete non solo sembrare, ma essere, sarete molto più felici, sereni e appagati, vi sentirete un tutt'uno con il tutto, sarete un faro per coloro che soffrono.


    UN FIUME PER L'AQUARIO

    L'undicesima fatica consiste nel risanare le stalle del re Augia. Già vicino al palazzo reale lo assale un fetore tremendo, poiché il re da lunghi anni non ha fatto mai pulire le stalle dal letame, ma ugualmente Ercole si presenta al re e l'informa che vuole ripulirgli le stalle senza ricompensa alcuna. Incredulo e diffidente, Augia gli concede di ripulirle, ma a patto che lo faccia in un sol giorno, convinto che tale impresa sia impossibile. Osservandosi attorno Ercole scorge due fiumi che scorrono nei pressi e decide cosa fare. Abbatte il muro che recinge le stalle e fa due grandi aperture opposte una all'altra, devia con grande fatica i fiumi costringendoli a fluirvi attraverso, in tal modo le acque, con il loro impeto, riescono a spazzare via tutta lo sporcizia in un sol giorno.
    Ercole torna da Augia, il quale sentendo del successo dell'eroe se ne dispiace e lo accusa di non aver fatto il lavoro perché si è servito dei fiumi, poi gli comanda di andarsene subito e di non farsi più vedere. Ercole non reagisce e torna da chi l'ha inviato. Anche nella raffigurazione dell'Aquario vediamo un uomo che rovescia da un vaso dell'acqua che si divide in due rivoli, come i fiumi di Ercole, che rappresentano le forze positive e purificatrici della vita e del!' amore, le acque primordiali.
    L'insegnamento per i nativi dell' Aquario è di lasciare che le forze positive del pensiero circolino liberamente in voi e siano utili sia a voi, sia a chi vi circonda.


    LA MANDRIA NEI PESCI E' nel segno dei Pesci che Ercole compie l'ultima delle sue imprese affinché il ciclo sia completo ed egli sia libero. Ercole deve recarsi a Eristrea, un luogo oscuro dominato dal re Gerione, essere mostruoso con tre corpi, tre teste e sei mani, che tiene presso di sé un armento di buoi che non gli appartiene: compito dell'eroe è di portare la mandria alla Città sacra. Prima Ercole si reca nel tempio del dio Elio ove rimane per sette giorni a meditare, finché ai suoi piedi cade una coppa d'oro, allora l'eroe comprende che l'oggetto lo aiuterà ad attraversare il mare burrascoso e giungere a destinazione. Sbarca così a
    Eristrea e raggiunge il pascolo custodito dal pastore Eurizione e dal cane bicipide Ortra. Ercole abbatte quest'ultimo con un sol colpo, prende possesso del!' armento e si avvia verso lo Città sacra, ma Gerione lo insegue lanciandogli contro un arpione, che egli evita e contrattacca scagliando una freccia nel fianco de!l'awersario trapassando tutti i suoi tre corpi e uccidendolo. Il suo viaggio con i buoi è tutt' altro che facile, lungo il cammino vede che ovunque regna il male: vince anche il lottatore Erice che lo sfida e abbatte il gigante Alcioneo, perde varie volte lo strada, ma sempre ritorna sul proprio cammino e alla fine giunge a destinazione, anche se stanchissimo.
    In quest' ultima fatica l'armento simboleggia gli istinti, custoditi dal pastore che rappresenta la mente e dal cane che indica il lato materiale e la natura psichica umana. Ercole risparmia il pastore, ossia la mente, ma sopprime il cane. I Pesci, essendo l'ultimo segno dello Zodiaco, indicano una fine, la morte della personalità individuale e l'inizio di un nuovo sentiero superiore.



    Tratto da Sirio maggio/giugno 1997

    Edited by °Mirana° - 5/2/2013, 17:24
     
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