21 modi per leggere i tarocchi - cap. 4

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  1. La Fee Verte
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    Capitolo 4 - Storia


    La via dell’apprendista

    Il capitolo quattro tratta il raccontare una storia. Usando la vostra carta come un’illustrazione, arriverete a costruire qualcosa che somiglia ad una fiaba. Facendo questo, vi accorgerete di quanto le vostre storie riflettano una verità interiore.
    Molto di ciò che un lettore di carte fa riguarda proprio il raccontare una storia. Molte di queste letture sono introdotte da “Questo è come quando...”, o “Questo potrebbe essere...” oppure “E se questo fosse...”. Alcune delle scene descritte vengono dalla vita e dalle osservazioni dello stesso lettore, ed altre sono storie che i creatori e autori del mazzo hanno costruito per spiegare una carta. Per esempio, Waite ci dice che il Due di Bastoni è “la tristezza di Alessandro Magno in mezzo alla grandiosità della ricchezza del mondo”.
    Questo passo tratta il mito come più reale degli eventi mondani, e prepara il campo per il magico, trasformativo lavoro che ci sarà dopo.
    Nel raccontare la vostra storia, è meglio essere spontanei, selvaggi e un po’ pazzi. Non abbiate paura di esagerare un po’ - anzi, mirate a quello. Visto che è una fiaba, gli animali possono parlare e nulla è ciò che sembra essere. Riuscite ad immaginare l’eroe o l’eroina fare tre cose impossibili prima di colazione?
    Ecco un esempio, fatto sulla carta del Matto (chiamata 0, Iniziazione), dal mazzo Shapeshifter Tarot, illustarto da Lisa Hunt:

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    “C’era una volta un giovane che viveva su un’isola in cui c’era un villaggio di pescatori. Girovagava intorno alle cale e alle insenature, in cerca di un uovo di drago da portare a casa e crescere come se fosse suo. Ma questa era solo una fantasia perché, nonostante ci fossero ancora draghi nel suo mondo, nessuno era mai riuscito a trovare delle uova”.
    “Sua madre disse: “Perché vuoi avere a che fare con i draghi? Sono bestie spaventose con desideri strani, e vagabondano lontani dalle loro case, senza nemmeno un pensiero per le loro famiglie. Lasciali stare ora! Mi senti, ragazzo?”
    “Un giorno, quando il ragazzo era estremamente affamato, vide una mela solitaria e perfetta, ma che era troppo in alto perché riuscisse a raggiungerla. Si allungò e si sforzò così tanto per farlo, ma senza risultato. Prese un lungo bastone e provò a farla cadere, e quando anche questo non funzionò, divenne molto frustrato e arrabbiato. Ma poi vide che la sua mano appariva molto diversa. Stava diventando verde e con delle scaglie. Sentì che la sua schiena si allungava ed improvvisamente dalla sua bocca stava uscendo un suono selvaggio, e delle ali spuntarono dalle sue spalle e volò fino alla cima dell’albero e prese la mela. Le farfalle e le libellule fecero capriole nei mulinelli di vento che le sue ali avevano creato, ed il bastone che impugnava nella sua verde e artigliata mano iniziò ad emanare potere.
    Improvvisamente seppe che questo era il suo diritto di nascita, che sua madre aveva tentato di nascondergli. Poiché i draghi non nascevano da delle uova, ma da giovani ragazzi del villaggio che si trasformavano quando stavano crescendo. Una volta che lasciavano il paese, tornavano solo per incontrarsi con una delle ragazze del villaggio, prima di ripartire verso avventure ed esplorazioni.”


    La vostra storia non deve essere coerente e non deve per forza avere un senso, visto che potreste realizzare solo alla fine qualcosa di importante per l’inizio (in questo caso, il villaggio non dovrebbe avere uomini), il ché va bene comunque. E’ meglio rendere la vostra storia un po’ sciocca (un attributo del Folle) invece che renderla logica, compassata e priva di immaginazione. Questo è il momento per fare tutte le ipotesi che volete, per dare il via libera a voli di immaginazione, per rendere veri tutti i vostri desideri, e tirar fuori un elefante da un cappello.

    Esercizio 1


    Calatevi in un’atmosfera giocosa. Danzate, cantate o dimenatevi intorno. Immaginate di stare mettendo i bambini a letto e che loro si rifiutino di dormire a meno che non raccontiate loro una storia. L’unica cosa che potete usare come illustrazione è la carta con cui state lavorando. Prendetela e tenetela in alto, così che i bambini possano vederla. Ora raccontate loro la più strampalata, pazza storia che riuscite ad immaginare, usando il maggior numero di dettagli che trovate sulla carta. Potete, ovviamente, muovervi oltre i confini della carta in qualsiasi direzione la storia vi porti. Ed è utile avere in effetti qualcuno a cui poter realmente raccontarla, anche solo il cane di famiglia o il gatto. Altrimenti, potete darvi un tempo limite di dieci minuti per scriverla, senza fermarvi a pensare che cosa dovete dire. Fate che la penna (o le vostre dita sulla tastiera) si muovano per tutto il tempo.
    Iniziate ora con “C’era una volta...”

    Esercizio 2

    Togliete il “C’era una volta” e ripetete cosa avete detto o scritto in precedenza, parlando però in prima persona, tempo presente, come se steste vivendo la vostra storia in questo stesso momento. Ricordate che potete impersonare più di un soggetto della carta. Qui un esempio:

    “Sono un giovane ragazzo che vive in un villaggio di pescatori. Girovago intorno alle cale e alle insenature, in cerca di un uovo di drago da portare a casa e crescere come se fosse mio. Ma è un’idea strampalata. Mia madre vuole sapere perché sono ossessionato con questi draghi. Mi dice che sono bestie spaventose con desideri strani, e vagabondano lontani dalle loro case, senza nemmeno un pensiero per le loro famiglie. Mi dice che devo ascoltare e lasciarli stare.
    Sono affamato e su di un albero vedo una mela perfetta che è troppo alta perché riesca a raggiungerla. Mi allungo e mi sforzo, ma senza risultato. Provo a colpirla con un lungo bastone, ma anche questo non funziona. Divento sempre più arrabbiato. Poi noto che la mia mano sta diventando verde e con delle scaglie. Sento che la mia schiena si allunga e dalla mia bocca esce un suono selvaggio. Delle ali spuntano dalle mie spalle e volo fino alla cima dell’albero. Prendo la mela. Le mie ali creano dei mulinelli che travolgono altri esserini, ed il bastone che impugno emana potere.
    So che questo è il mio diritto di nascita, che mia madre tentava di nascondermi. Da giovane ragazzo, mi trasformo in drago. Volo via e tornerò solo per incontrare delle giovani ragazze del villaggio, per poi ripartire alla volta di avventure ed esplorazioni.”



    Storia personale

    In questo esercizio passate dalla semplice descrizione alla creazione di una storia personale. Una storia come quella riportata qui sopra solleva diverse domande utili per la contemplazione. Avete perseguito un sogno solo per sentirvi dire che era una fantasia? Come è successo? Cosa sentite che vi è stato tenuto nascosto? Che cosa vi porta a lasciare la vostra casa? Qual è il vostro diritto di nascita? Come cambiate quando vi arrabbiate? Che cosa vi spinge a cercare di raggiungere l’impossibile? Se esprimeste il vostro pieno potenziale, cosa potrebbe succedere? Una qualsiasi di queste domande potrebbe sbloccare uno scenario personale o uno schema di comportamento che avete ripetuto più e più volte.
    Quando questo passo è preceduto da una descrizione delle emozioni e degli atteggiamenti espressi nella carta, l’energia emozionale sarà vicina alla superficie e aggiungerà profondità alle immagini evocate. Per esempio, se nel passo precedente questa persona ha descritto emozioni di meraviglia e gioia, allora avremo un ricco mix di che mostrerà come la rabbia porti ad un punto di rottura che, a sua volta, aprirà nuove, positive possibilità.

    Esercizio 3

    Prendendo la nuova versione del racconto e le precedenti descrizioni della carta, come queste possono avere riscontro nelle vostre vite? In che ambito qualcosa di simile è accaduto? Parlate o scrivete per qualche minuto riguardo alle connessioni che riuscite a trovare. Alcune di esse possono essere letterali, ma lasciate voi stessi giocare con qualsiasi possibilità vi venga in mente.


    La via dell’adepto

    Il potere delle storie

    Le fiabe possono contenere una qualsiasi di queste cose: uno o più eroi, un avversario, un aiutante, una sfida, una missione, utensili magici, esseri fantastici, poteri sovrumani, un linguaggio semplice, un sacco di cliché, e cose che non sono ciò che sembrano. La fiaba vi permette di esplorare cosa è avvenuto prima e cosa avverrà alla fine della scena che abbiamo davanti – come questo personaggio è arrivato lì, che cosa vuole lui/lei, a che cosa porteranno le azioni intraprese? La fiaba mette molta importanza nelle azioni di ogni giorno (come il prendere una mela). Allo stesso modo, i tarocchi rendono importante la nostra storia personale. David Brazier, nel The Feeling Buddha, ci dice, “se la storia che stiamo vivendo non è importante, allora la nostra vita sbiadirà nell'apatia e saremo senza difese contro la tirannia e l’oppressione.”
    Tutto ciò che pensate, fate, desiderate, o vi accade è un altro episodio nella storia della vostra vita. Ma ciascun capitolo è pieno di simboli nascosti e significato che è parte dello svolgimento del vostro viaggio o scopo. Le storie che raccontate a voi stessi sono quelle che recitate personalmente nelle vostre vite.
    In una lettura di tarocchi trasferite il focus da una persona alle immagini sulla carta. Questo vi permette momentaneamente di vedere la situazione e le emozioni come separate da voi. E’ come dare un consiglio ad un amico per poi realizzare che si adatta anche a voi. Attraverso la descrizione e l’aneddoto creiamo quelle che chiamiamo “corrispondenze” in magia e “risonanze isomorfiche” nella scienza, che si riferiscono ai parallelismi tra la scena e i personaggi della carta e le situazioni nella nostra vita reale. In altre parole, intuizioni e azioni in un regno corrispondono ad intuizioni e azioni nell'altro. Ne consegue che potete sempre trovare le risorse di cui avete bisogno all'interno delle immagini e le storie che raccontate. Per esempio, potreste descrivere una sequenza di eventi che risolve un conflitto e raggiunge il risultato sperato. Estrapolando la storia della carta nella vita reale, potete intrattenere nuove possibilità ed esiti.


    Leggere per qualcun altro

    Il successo di una lettura non dipende dai fatti, bensì dal suo effetto sul consultante, dal suo potere di smuovere e cambiare una persona in un modo benefico. Le illustrazioni e i significati delle carte sono usati per raccontare una storia che, quando interpretata metaforicamente, produce intuizioni che possono essere potenti per il consultante.
    Ad ogni modo, se un lettore vuole che il consultante trovi convincente la sua interpretazione, esso deve diventare un persuasore. Ma è davvero questo il compito del lettore? Invece di convincere e persuadere, il lettore può aiutare a capire che cosa può guadagnarci in saggezza dalla sua storia.

    Esercizio 4

    Provate questo con un’altra persona – un estraneo o qualcuno che non conoscete bene, anche un amico di un amico – che capisce che questo è un esperimento.

    1) Prima di tutto, fate sì che la persona (il consultante) faccia la domanda: “A cosa ho bisogno di guardare nella mia vita in questo momento?” Dite al consultante di mischiare le carte e prendere una carta tagliando il mazzo o stendendole a ventaglio e prendendone una a caso. Ponete la carta a faccia in su. Ora voi dovete fare I primi tre esercizi, descrivendo nel dettaglio la carta e le emozioni che suscita. Poi volgete queste informazioni al tempo presente e prendendo il consultante come soggetto. Un breve esempio potrebbe essere, prendendo come riferimento il Tre di Coppe:
    “Questa carta mostra te che danzi con due donne, tenendo in alto la tua coppa, in aria. Ci sono frutti mietuti e verdure ai tuoi piedi. Stai felicemente festeggiando qualcosa e godendo della compagnia dei tuoi amici.”
    Ora, create una storia riguardo la carta che avete davanti, sempre parlando come se il protagonista fosse la persona che c’è lì con voi, descrivendo il tutto come se stesse accadendo nel momento presente. Questa è la base di ciò che viene chiamato “lettura intuitiva”, e funziona spesso molto bene.
    Per ultimo, chiedete al consultante che cosa era giusto e si rispecchiava nella sua vita e che cosa, invece, non sembrava così giusto o appropriato.

    2) Dopo, utilizzando sempre la stessa domanda, chiedete al consultante di prendere una seconda carta. Questa volta, guidate il consultante attraverso i tre passaggi (descrizione, emozioni e racconto) chiedendogli di farlo descrivendo il tutto sempre in prima persona. Il vostro lavoro è quello di ascoltare attivamente e senza giudizi ciò che l’altro dice, senza aggiungere nessuna interpretazione. Prendete nota dei vostri pensieri e opinioni e poi lasciatele semplicemente andare. Se necessario, chiedete al consultante di ripetere ciò che hanno detto. Se vedete le emozioni attivarsi nel consultante, restate ben presenti (respirate) senza dire o fare nulla.
    Una volta finito con i tre passaggi, chiedete a questa persona in che ambito stanno accadendo le cose da lei descritte. Ascoltate. Poi chiedete se qualcosa non sembrava particolarmente rilevante.

    3) Alla fine, discutete insieme di entrambe le stese. Quale delle due ha espresso di più qualcosa di rilevante? Quale processo è stato il più potente per il consultante? Quale, invece, siete stati voi a preferire e perché?


    Da "21 ways to read a tarot card" di Mary K. Greer

    LaFee

    Edited by La Fee Verte - 6/7/2020, 21:40
     
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