Le Tre Carte di Base

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    Le Tre Carte di Base


    In perfetto linguaggio kabbalistico, possiamo dire che ognuno di noi è come una "pietra di zaffiro", tagliata in modo unico, e che quindi rifrange la luce della conoscenza in modo assolutamente originale e irripetibile. Proprio per conoscere questa specificità della nostra sfaccettatura, nei Tarocchi si utilizza una sorta di individuazione simbolica, che viene ottenuta grazie alla scelta di tre carte personali, di base, che si scelgono una prima e unica volta e mai più.
    Infatti, come per la Carta del Cielo di nascita (che viene appunto redatta sull'istante preciso della nostra venuta al mondo), anche l'analisi delle Tre Carte di Base coincide con l'attimo della nostra "nascita" rispetto al sistema simbolico dei Tarocchi. A questo proposito è interessante far notare, ai cultori ed estimatori dell'Astrologia, come l'interpretazione di un quadro astrologico natale risulti assolutamente corrispondente (sia per contenuti che per finalità) alla lettura di queste Tre Carte di Base. Ovviamente, in quest'ultime, i concetti risulteranno maggiormente concentrati rispetto alla Carta del Cielo di nascita, ma la "misura" delle specificità personali non sarà alterata, esattamente come quando si misura la distanza tra due città in chilometri o in miglia. Cambia il sistema simbolico di riferimento ma non la Materia Prima da analizzare. Ed è proprio sull'identificazione di questa Materia Prima (cioè il "nostro essere" di base) attraverso la scelta delle prime Tre Carte che, come vedremo in seguito, si conforma e si "modella" tutta la nostra progettualità e, a ben vedere, anche le nostre scelte conseguenti. Non a caso queste Tre Carte individuali sono talmente importanti che ogni utilizzo dei Tarocchi successivo, sia in senso speculare, oggettivo, attraverso una lettura "esterna", che in senso soggettivo, con una lettura diretta, oppure con la meditazione simbolica, non potrà non fare riferimento a esse. Infatti, questa individuazione personale è così pregnante che tutte le volte che incontreremo in una "lettura" uno di questi tre Arcani (dei ventidue del mazzo), questi assumeranno un valore speciale, come se fossero segnati con un evidenziatore, poiché indicheranno il nostro speciale e "unico" modo di essere rispetto a quel personale quesito. Ognuno di noi è un simbolo vivente particolare... e i Tarocchi non solo rispettano tale evenienza, ma anzi ne fanno una cifra interpretativa propria.
    Nei Tarocchi, per esempio, il simbolo dell' Acqua non ha un significato univoco, generale, bensì contestualizzato nell'insieme simbolico personale, ne assume circa sette miliardi...uno diverso per ognuno di noi. Ciò è facilmente comprensibile poiché, esprimendo queste Tre Carte Base le nostre caratteristiche salienti (ivi compresi pregi e difetti, potenzialità e limiti), giocoforza davanti alla stessa situazione ognuno di noi avrà tendenzialmente una reazione diversa...e unica. Come altrettanto differente sarà un consiglio di merito, poiché ciò che per me potrebbe essere una "disgrazia" (ad esempio una scelta di vita che non mi appartiene) , per un altro potrebbe essere la cosa più desiderabile del mondo. In questo modo il "gioco" dei Tarocchi sa rispondere in modo sorprendentemente efficace alla necessità di "indossare" l'interpretazione simbolica in modo assolutamente originale e personale.
    Inoltre, queste Tre Carte sovvertono il nostro consueto pensare il tempo in modo solo lineare , consecutivo, storico. Vi è infatti un tempo che scorre dalla Prima alla Terza Carta, come la vita, inanellando esperienze, prove, conquiste e disfatte…costruendoci (o distruggendoci) pezzo dopo pezzo, facendo crescere o deperire il potenziale che ci eravamo ritrovati alla nascita (c'è chi con un frigo pieno di cibo non produce che pessime cene, oppure fa marcire tristemente gli alimenti senza utilizzarli mai, e chi invece con solo due uova e un po' di latte riesce a far miracoli) fino ad arrivare , nell'ultima carta, a tirare le somme di quanto fatto fino a quel momento. Ma vi è anche un tempo ascendente che precede il tempo lineare , il quale, per propria natura intrinseca, "chiama" a esistenza ciò che ancora non è. È la spiga matura che "chiama" il seme a "diventarla"…è il nostro “Oro perfettissimo” (Filosofale), che richiama il nostro Piombo, il nostro essere natale (di base), a perfezionarsi fino a diventare il NOSTRO MEGLIO POSSIBILE. Questo Oro Filosofale, rappresentato dalla nostra Terza Carta, non va interpretato tuttavia come il solo coronamento, raggiungimento finale di una vita, ma piuttosto, rispettando la logica simbolica del tempo "spirale" invece che lineare , il riconoscimento del nostro vero essere potenziale e del nostro compito, personale e unico. Vera meta di raggiungimento che coincide quindi non tanto (e non solo) con la pienezza di una vita appagante e felice, ma anche con il ritrovamento del nostro "senso" di esistere: in pratica, il "perché" siamo qui e ora a vivere.
    A questo riguardo abbiamo un'immagine simbolica molto potente, mutuata sempre dall'ambito della mistica ebraica: quella del tuffatore, il quale, tranquillamente assiso in Cielo nella Camera delle Anime, prima di tuffarsi nel vortice della discesa incarnativa aspetta solo di veder formarsi davanti a sé il giusto "colore" di richiamo. Colore che si forma dalla fusione di due spirali colorate, proprie di un maschile e un femminile che, nella loro unione, producendo un preciso bagaglio genetico, "invitano" in modo ineffabile e incoercibile la coscienza di luce del tuffatore ad “abitarlo”. In realtà è un richiamo in assonanza, poiché il codice genetico prodotto risponde esattamente alle specifiche necessità esperienziali ed evolutive di quel solo tuffatore. Così questi, riconoscendo la propria rifrazione colorata, scenderà in un corpo adeguato alle proprie esigenze (la pietra di zaffiro) che per tutta la vita continuerà a rifrangere la luce (conoscenza e volontà del tuffatore) superna, facendola diventare intelletto, capacità creativa e volitiva, emozioni e sentimento, Libero Arbitrio e possibilità d'errore. Preciso è il compito che il tuffatore si dà nella sua discesa, come preciso sarà, se riconosciuto (vedi il simbolo della Terza Carta Base), il senso che noi sapremo darci e dare alla nostra vita... a meno che non preferiamo "tradire".
    Nell'esoterismo di tutto il mondo non si fa che ribadire e ribadire lo stesso assioma: il senso "ultimo", ontologico, profondo della nostra vita è cosa d'uomo, e dobbiamo trovarlo dentro noi stessi. Ma, proprio per questo motivo, non avendo natura esterna, trascendente, ogni motivazione che possiamo darci (sia per il nostro modo di essere che per il nostro comportamento conseguente) è quanto di più labile, estemporaneo e soggettivo vi possa essere. Certo nel corso della nostra vita potremo riconoscere, evocativamente, delle suggestioni che ci faranno vibrare l'anima, ci sazieranno la mente e ci scalderanno il cuore; potremo seguire un percorso evolutivo prettamente laico o religioso, potremo innamorarci di qualche ideologia e seguirla tenacemente. Potremo creare e distruggere dèi e sistemi filosofici, sicurezze scientifiche e bastioni di paradigmi inattaccabili, potremo aderire a sistemi di pensiero egualitari, politicamente correttissimi, credendoci sinceri, adeguati, conformi. Oppure potremo scegliere la via del "contrario", cercare a tutti i costi lo scandalo (in senso etimologico, dal greco: scàndalon , pietra d'inciampo, insidia), l'avversione, la contrapposizione, l'odio verso ogni "ordine" (o anche, più semplicemente, il pensiero consueto) costituito, fino a raggiungere la distruzione e l'autodistruzione... qualunque cosa, per almeno un istante, prima di cessare di esistere, per poter sentire di esistere. Però che tristezza spegnere il nostro piccolo Sole interiore in identificazioni inappaganti e innaturali…perché se anche noi possiamo non sapere perché esistiamo, il nostro "piccolo Sole" invece "sa" benissimo perché esiste: per poter emanare la propria luce, donando e donandosi, parimenti al Sole tangibile, in calore e possibilità di vita. Ne deriva un concetto che risulta essere sia alla base del "gioco" iniziatico dei Tarocchi, che alla base di ogni vero percorso evolutivo di matrice esoterica (cioè interiore): l'essere umano ha il compito di "creare" il proprio senso esistenziale e, dilatando il concetto, di trovare anche, in un certo senso, un significato all'esistenza stessa del cosmo. Si potrebbe quasi dire che se Dio ha trovato il proprio "senso" di esistenza creando l'immanenza dell'universo fisico, per similitudine, in somiglianza divina, l'essere umano sente la necessità di trovare un senso anche trascendente al proprio esistere. E ciò non vale solo per allontanare da sé lo spettro della morte, ma anche per non sentire l'eventuale inutilità della propria vita quotidiana.
    Come abbiamo visto le Tre Carte di Base svolgono un ruolo essenziale: l'identificazione della specificità personale di riferimento. La Prima Carta è il nostro hardware, la nostra "macchina", il nostro "essere" fisico avente un proprio bagaglio genetico (comprese eventuali tare e limiti), mentre la Seconda Carta è il nostro software, il "programma" che possiamo eseguire (se lo permettiamo) agevolmente con la macchina dataci in dotazione. La Terza Carta , in questa visione, diventa lo scopo prefissato, la tipologia di obiettivo a cui lo svolgimento del "programma" mira.

    PROCEDIMENTO:

    Si prendono i ventidue Arcani Maggiori, coperti, e si pongono a ventaglio davanti al consultante che ne sceglierà tre. Ponete le Tre Carte da sinistra a destra, secondo l'ordine di scelta, e poi giratele.
    La Prima Carta, a sinistra, esattamente come nella costituzione di un profumo, connoterà le note di base, pregnanti e persistenti, che ci accompagneranno (come fondanti) per tutta la nostra vita e che, se anche potremo limarle un pochino, difficilmente potremo cambiare del tutto.
    La Seconda Carta invece (che nel profumo indicherebbe le note di corpo, espressione del suo bouquet caratteristico), in quanto funzionale (come la nostra personalità) alle varie esperienze che ci verranno incontro durante la vita, potrà trovare, strada facendo, vari aggiustamenti operativi.
    Ma sarà la Terza Carta, a destra, a fare da direttore d'orchestra. Come nota di testa (il primo effluvio che ci viene incontro quando annusiamo un profumo), la Terza Carta infatti SA esattamente cosa vogliamo realmente dalla nostra vita, cosa realmente conta di più per noi, e appronta ogni strategia possibile affinché ciò possa avvenire compiutamente. Difficoltà e mancanze, qualità e virtù, tutto viene modulato, si potrebbe dire, a proposito, per permetterci il miglior sviluppo possibile delle potenzialità in nostro possesso. Ovviamente, come abbiamo visto, starà a noi assecondare o meno la nostra piena "fruttificazione", accettando pienamente il "tipo" di Albero (e di frutto relativo) che siamo realmente. In questo modo, ora che abbiamo il nostro unico e personale codice fiscale dell'anima, possiamo cominciare a confrontarci con il "grande gioco" degli Arcani.


    Tratto da "Tarocchi & Kabbalah" di Luciana Pedirota

    Edited by MiraAddams - 5/12/2013, 00:16
     
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    Molto interessante e anche particolare questa scelta delle tre carte!! Non ne avevo mai sentito parlare!

    CITAZIONE
    In perfetto linguaggio kabbalistico, possiamo dire che ognuno di noi è come una "pietra di zaffiro", tagliata in modo unico, e che quindi rifrange la luce della conoscenza in modo assolutamente originale e irripetibile. Proprio per conoscere questa specificità della nostra sfaccettatura, nei Tarocchi si utilizza una sorta di individuazione simbolica, che viene ottenuta grazie alla scelta di tre carte personali, di base, che si scelgono una prima e unica volta e mai più.
    Infatti, come per la Carta del Cielo di nascita (che viene appunto redatta sull'istante preciso della nostra venuta al mondo), anche l'analisi delle Tre Carte di Base coincide con l'attimo della nostra "nascita" rispetto al sistema simbolico dei Tarocchi. A questo proposito è interessante far notare, ai cultori ed estimatori dell'Astrologia, come l'interpretazione di un quadro astrologico natale risulti assolutamente corrispondente (sia per contenuti che per finalità) alla lettura di queste Tre Carte di Base.

    Proverò a farla sicuramente! Grazie Meli!! :smiles-7.GIF:
     
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  3. Meliedes
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    Vero che è interessante? :) A me ha colpito in particolar modo l'immagine del tuffatore...l'ho trovata molto suggestiva ^_^
    Giro il ringraziamento a Mira, perchè l'idea di questo articolo l'ha avuta lei :wub:
     
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    Io l'avevo fatta tempo fa :)
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    Io l'avevo fatta tempo fa :)
    Mi erano uscite: Bagatto - Papessa - Carro

    Io non sono molto ferrata con le carte... l'ho fatto poco fa, mi sono uscite: III-Imperatrice, II-Grande Sacerdotessa, XIV-Temperanza.
    Ho letto i significati sia qui che sul piccolo libricino del mazzo, mi piacciono molto tutte e tre :)
     
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  10. La Fee Verte
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    Belle carte! :) Onestamente, credo che questo sia un esercizio molto introspettivo, a cui i significati che trovi in giro non riescono a dare reale significato. Ti consiglio, un giorno, di prendere le tue tre carte e capire che emozioni ti danno, in cosa ti riconosci in loro, nella loro postura, nell'ambiente in cui si trovano, ecc... Come significati, prendi magari solo delle semplici parole chiave. Ti faccio un esempio con il mio: Bagatto - lo sento mio perché è legato alla creatività e all'azione, rispecchia il mio lato più volitivo, che era pronunciato specialmente nella mia infanzia. Ora, non starò a dirti nel dettaglio tutto ciò che rappresenta la carta per me, farei notte e in più le carte sollevano aspetti anche molto intimi della propria personalità. Però era per farti un esempio: non stare a leggere tutti i significati, seganti giusto qualche parola chiave, ma il grosso del lavoro lo fai semplicemente osservando attentamente la carta, lasciandoti guidare dalle sensazioni che ti fa provare, anche sgradevoli. Alcune potrebbero rimanerti oscure per molto tempo, per esempio io ho capito il perché del Carro solo ultimamente
     
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    CITAZIONE (La Fee Verte @ 10/11/2019, 22:38) 
    Belle carte! :) Onestamente, credo che questo sia un esercizio molto introspettivo, a cui i significati che trovi in giro non riescono a dare reale significato. Ti consiglio, un giorno, di prendere le tue tre carte e capire che emozioni ti danno, in cosa ti riconosci in loro, nella loro postura, nell'ambiente in cui si trovano, ecc... Come significati, prendi magari solo delle semplici parole chiave. Ti faccio un esempio con il mio: Bagatto - lo sento mio perché è legato alla creatività e all'azione, rispecchia il mio lato più volitivo, che era pronunciato specialmente nella mia infanzia. Ora, non starò a dirti nel dettaglio tutto ciò che rappresenta la carta per me, farei notte e in più le carte sollevano aspetti anche molto intimi della propria personalità. Però era per farti un esempio: non stare a leggere tutti i significati, seganti giusto qualche parola chiave, ma il grosso del lavoro lo fai semplicemente osservando attentamente la carta, lasciandoti guidare dalle sensazioni che ti fa provare, anche sgradevoli. Alcune potrebbero rimanerti oscure per molto tempo, per esempio io ho capito il perché del Carro solo ultimamente

    Grazie La Fee per i consigli :) Me le studierò per bene, per ora leggendo anche solo i significati sono rimasta colpita da un po' di cose (nei loro tratti negativi e positivi). Le figure di questo mazzo sono molto suggestive, mi piace che siano uscite delle carte in dei luoghi che amo: una sembra su un lago, un'altra nel buio di un bosco e l'altra sulla riva del mare, con un vulcano dietro (che mi ricorda la mia amata costa calabrese dalla quale vedo l'Etna). Proseguirò da qui...
     
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  13. La Fee Verte
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    Di nulla, figurati :) Tanta acqua, il buio della notte... Un'anima sensibile, mi sa ;)
     
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