Mitologia Africana

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    Buco nero 🕳
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    MITO DI ANANSI, L'UOMO RAGNO


    Alcune storie narrano di come Anansi provò ad accumulare tutta la saggezza del mondo in un calabash (Cucurbita lagenaria o zucca ornamentale). Alla fine realizzò quanto fosse futile il suo proposito di tenere per sé tutta la saggezza e così la lasciò andare.

    Anansi è uno dei più importanti e conosciuti dei appartenenti alla mitologia delle popolazioni originarie della zona ovest dell'Africa.
    La tradizione lo pone a metà strada tra l'essere un dio ingannatore e un eroe culturale. Suo padre è Nyame, il dio del cielo, e per suo conto Anansi porta la pioggia che spegne gli incendi e svolge altri compiti diversi. Sua madre è Asase Ya. Ci sono anche diverse menzioni di figli che avrebbe procreato. Secondo alcuni miti sua moglie è conosciuta come Miss Anansi o la strega Anansi, anche se solitamente viene chiamata Aso.
    Le forme con cui viene descritto il dio sono quelle di un ragno, di un uomo o di una combinazione dei due. Per questo motivo viene spesso chiamato il ragno o il dio ragno.
    La sua origine viene fatta derivare dalla tribù degli Ashanti. Successivamente il mito si è diffuso presso altri gruppi Akan e più tardi, con le deportazioni degli schiavi, nei Caraibi, in Suriname e nelle Antille olandesi. A Curaçao, Aruba e Bonaire è conosciuto come Nanzi e sua moglie come Shi Maria.

    Le storie relative ad Anansi sono conosciute come Anansesem presso gli Ashanti e come Anansi-Tori in Suriname.

    Secondo alcune versioni Anansi avrebbe creato il sole, le stelle e la luna. Avrebbe inoltre insegnato agli uomini le tecniche dell'agricoltura.

    Anansi diventa il Re di tutte le storie

    Una delle leggende più ricorrenti è quella in cui Anansi diventa il Re di tutte le storie. Nella versione Ashanti, Anansi va da suo padre Nyame, il dio del cielo, e gli chiede di diventare appunto il Re di tutte le storie. Nyame gli dice che se riuscirà a catturare il Giaguaro con i denti come pugnali, la Vespa che punge come il fuoco e la Fata che nessun uomo ha visto diventerà ciò che desidera. Anansi decide di impegnarsi nelle difficili prove nonostante i dubbi di Nyame. Riesce quindi ad ingannare il Giaguaro, che voleva mangiarlo, proponendogli un gioco che permette ad Anansi di legarlo. Inganna anche la Vespa fingendo di essere la pioggia ed invitando l'insetto a nascondersi in un calabash dove la cattura. Infine riesce a prendere la fata con il trucco del bambino di pece che è spiegato sotto. Terminati i suoi sforzi porta i trofei a Nyame e diventa il Re delle storie.
    L'unica volta in cui Anansi stesso fu ingannato avvenne quando provò a combattere contro un bambino di pece dopo aver tentato di rubare del cibo. In sostanza di trattava di una bambola ricoperta di pece che alla fine resta tanto più attaccata al suo aggressore tanto più questo si dimena per colpirla.
    Il bambino di pece appartiene ad una grande varietà di contesti folkloristici africani. Anche negli Stati Uniti, specialmente nel sud, è molto nota una variante denominata Brer Rabbit che fu utilizzata in un vecchio film di Walt Disney Song of the South del 1946. Fonte Wikipedia

    IL RAGNO
    di Cristina Allegretti


    "La creazione cosmogonica è rappresentata dall'atto del tessere ed il tessere presuppone un tessitore che resta continuamente in rapporto con la sua opera, che ne dipende e ne viene continuamente rinnovata".

    Il ragno è un artropode che appartiene all'ordine più vasto degli Aracnidi. Ha il corpo costituito da due parti, unite da un sottile peduncolo: la parte anteriore, detta cefalotorace, è fornita di sei paia di appendici, mentre quella posteriore è sempre priva di arti e contiene le ghiandole serigene dalle quali fuoriesce una secrezione liquida che all'aria si solidifica formando un resistentissimo filo di seta.
    La simbologia del ragno è ricca e polivalente.
    Il ragno è la Grande Madre nel suo aspetto di determinare e tessere il destino; simboleggia le dee lunari, detiene i segreti del passato e dell'avvenire, ma al centro della tela rappresenta il sole circondato dai suoi raggi.
    La ragnatela rappresenta un piano cosmico le cui componenti spaziali si irradiano dal centro: i raggi sono l'essenziale, mentre i cerchi sono l'esistenziale e l'analogo.
    Il simbolo del ragno si incontra in molte religioni e culture del mondo.
    Per i cristiani è simbolo del male ed è contrapposto alla "buona ape".
    In Giobbe (27,18) la casa del ragno è simbolo dell'instabilità e fa parte del retaggio di maledizioni che gravano sul maledetto.
    Nella mitologia greca rappresenta la punizione divina contro l'arroganza umana (Aracne).
    Nella religione egizia il ragno è un attributo di Neth: la tessitrice del mondo.
    Per i Romani ed i Cinesi il ragno è un segno positivo:
    per i primi è simbolo di acume e buona fortuna, per i secondi è associato all'arrivo di buone notizie.
    Se per gli Amerindi rappresenta il vento e il tuono (proteggeva dai malanni), gli Incas dell'antico Perù praticavano, attraverso il ragno, la mantica. L'indovino scopre un vaso nel quale è racchiuso il ragno divinatorio: se nessuna zampa si piega l'auspicio è negativo.
    Il ragno ha un ruolo demiurgico per molti popoli: in alcune isole oceaniche è considerato il creatore dell'universo; nei miti dell'India si parla del tessitore primordiale e del ragno cosmico.
    Anonse (il ragno) in Africa occidentale ha preparato la materia di cui è fatto il primo uomo, ha creato il sole, la luna e le stelle.
    Il Grande Ragno per gli Ashanti è il creatore dell'uomo, mentre per le popolazioni del Camerun il ragno ha ricevuto il privilegio di decifrare l'avvenire.
    Animale psicopompo, per i popoli dell'Asia Centrale e in Siberia rappresenta l'anima liberata dal corpo. Fonte La tela del ragno
     
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    Il fotografo James C. Lewis ha ritratto gli Orisha con l'Arte digitale.










































    www.buzzfeed.com/donnad/these-afric...-never-heard-of

    Edited by MiraAddams - 30/9/2015, 15:22
     
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    Perse le fotografie con tiny pic 👋🏼
    Posto il video per ricordarle.
    Troppo belle queste fotografie.

     
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  4. La Fee Verte
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    Che belle queste foto!
     
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