Abele e Caino: erano costellazioni zodiacali?

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  1. Giuseppe Galeota Al Rami
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    Il Grande astrologo André Barbault sarebbe contento di constatare che già l'immenso Keplero si occupò dei cicli planetari raccogliendo le testimonianze provenienti dall'antica Babilonia, soprattutto a proposito della congiunzione tra Giove e Saturno che, stando alle interpretazioni dei racconti di quei popoli, dava le misure per i calcoli di tempo più lunghi. Non sorprendiamoci se, come ci raccontano De Santillana e Von Dechend nel loro "Il mulino di Amleto", quei passaggi planetari finivano per essere raccontati con il linguaggio del mito, e che col passare del tempo Marduk sia diventato Giove, Jahwé Geova, prova schiacciante che la divinità aveva un corrispettivo planetario o siderale.

    Mi si conceda, perciò, di procedere a leggere ogni fatto mitico e religioso con la stessa chiave di lettura, anche l'episodio che mi appresto a commentare; e proviamo tutti insieme a calarci nei panni di quegli uomini, come se potessimo reincarnarci in essi.

    Tanto per iniziare, per quel di cui parleremo oggi, conviene tornare a Keplero, quando notò che gli antichi avevano posto attorno al 4000 a.C. una congiunzione Giove Saturno che doveva avere a che fare con la nascita di Adamo. Non sorprendiamoci, perciò, se Adamo non sia altro che un fenomeno astronomico.

    Per farci persuasi di tale cosa, a mio parere conviene dare uno sguardo all'apocrifo di Giovanni evangelista naturalmente non tenuto in considerazione dalla Chiesa Cattolica, (CLICCA QUI o QUI)
    e farne una parafrasi traduttiva secondo il mio punto di vista.

    Eccone alcuni stralci a mio parere molto interessanti:

    "Il Primo Uomo (Questo è l'unico che apparve a essi. Egli apparve sotto forma umana).Tutto il regno del Capo Sovrano tremò! Le fondamenta dell‟abisso si spostarono! Egli illuminò le acque sopra il mondo della materia, la sua immagine si mostrava in quelle acque".
    Di quale abisso si parla? E perché le sue fondamenta tremarono? Si parla del cielo: gli antichi spesso usavavano dire che il cielo fosse il mare e che le costellazioni fossero isole. Insomma, avevano costruito una geografia del cielo trasportando la terra in alto. Tant'è che i 4 angoli della terra non erano altro che i solstizi e gli equinozi, fenomeni astronomici. Le fondamenta di questo cielo non possono che riferirsi al centro, a quella che un tempo fu la stella polare, il "pilastro" su cui si reggeva tutto il sistema della volta celeste. E cosa poteva scardinare quelle fondamenta se non la precessione degli equinozi? Lentamente, il centro del "gorgo celeste" diventa un'altra stella, e ciò segna un'altra era, qualcosa di nuovo, che scombussola i calendari, i ritmi agricoli, le feste, i riti.
    E a quanto pare Caino e Abele non furono gli unici figli di Adamo ed Eva; ma resistendo alla tentazione di leggere le cose secondo la lente prospettica di chi sostiene la teoria degli antichi astronauti:
    "Yadabaoth Egli, auto proclamatosi autorità, generò dei regni, ispirandosi così agli incorruttibili regni superiori. Il primo è Athoth. Il secondo è Harmas, chiamato l'Occhio Fiammengiante. Il terzo è Kalilaumbri. Il quarto è Yabel. Il quinto è Adonaiu, chiamato anche Sabaoth. Il sesto è Caino, chiamato Il Sole. Il settimo è Abele. L'ottavo è Abrisene. Il nono è Yobel. Il decimo è Armupiel. L'undicesimo è Melcheir-adonein. Il dodicesimo è Belias, che governa la parte più profonda degli inferi, l'Ade".
    Gli incorruttibili regni superiori ovviamente sono le sette sfere celesti, ossia le orbite dei sette pianeti visibili a occhio nudo: Sole, Luna, Mercurio, Venere, Marte, Giove, Saturno. Lo comprendiamo da questo passo:
    "I suoi Arconti crearono sette Arconti per se stessi. Ognuno di questi Arconti creò sei demoni ciascuno, arrivando a essere complessivamente 365 demoni. Ecco i nomi dei sette Arconti e le forme fisiche: Primo, Athoth con la faccia di una pecora; Secondo, Eloaios con la faccia d'asino; Terzo, Astaphaios con la faccia da iena; Quarto, Yao con il volto di un bambino a sette teste di serpente; Quinto, Sabaoth, che ha la faccia di un drago; Sesto, Adonin il cui volto è quello di una scimmia; Settimo, Sabbataios con una faccia di fiamme e fuoco. Queste sono i sette della settimana".
    Il 7 è un numero assai ricorrente in tutta la Bibbia, anche nei testi apocrifi, ma non solo: qualsiasi mito e religione mette in evidenza il numero 7, chiaramente i pianeti della tradizione astrologica Babilonese, Caldea, Egiziana. Ma tornando al passo precedente, abbiamo 12 regni che corrispondono ai 12 segni zodiacali. Non vi è dubbio che quando compaiono assieme il numero 12 e il numero 7 ci si riferisce a questioni astrologiche.
    In realtà non è chiaro se Adamo ed Eva ebbero 12 figli; ma è evidente che gli arconti (figure della mitologia che giudicano il mondo materiale) crearono dodici regni chiamati in altrettanti modi diversi. Tra essi abbiamo quelli di Abele e Caino.
    Se parliamo di regni, ovviamente parliamo di segni zodiacali (Le cosiddette Case astrologiche non sono altro che un termine derivato dall'idea antica di concepire le costellazioni zodiacali come dimore). Per la nostra ricerca sono fondamentali quattro dettagli:
    1)il primo regno è quello di Athot;
    2)l'ultimo regno è quello di Belias che governa gli inferi;
    3)il sesto regno è quello di Caino che è chiamato il Sole;
    4)il settimo è quello di Abele.
    Per quale motivo Caino dovrebbe esser chiamato il Sole? Forse perché in effetti potrebbe riguardare la costellazione eclittica dove sorgeva il Sole durante un periodo cruciale dell'anno: l'equinozio di primavera. E il fatto che Caino uccida Abele significa che il Sole uccide un'era, che è il Sole che determina il passaggio da un'era all'altra. Ancora un ulteriore rimando alla precessione degli equinozi. Tra l'altro Abele è il pastore, quindi immagine legata alla pastorizia, ai buoi, alle pecore, agli "Arieti" o ai "Tori". Non dobbiamo meravigliarci delle uccisioni perché le ritroviamo in ogni mito: per esempio è ipotesi accreditata quella che la costellazione di Perseo sia sopra quella del Toro e che lo trafigga uccidendolo, proprio perché per passare da un'era all'altra occorreva, evidentemente, un episodio distruttivo: vi fu un tempo in cui dal sorgere eliaco della costellazione del Toro, si passò al sorgere dell'Ariete all'equinozio di primavera (ora sorgono i Pesci, simbolo dell'era cristiana).
    Non è un caso che Caino sia precedente ad Abele in ordine zodiacale, visto che il primo uccide il secondo. Esiste un ordine cronologico e un ordine di posizione nei diversi "regni". Resta da capire a quali costellazioni zodiacali corrispondono. Possiamo supporre che Abele venga identificato con la costellazione del Toro mentre Caino con quella dell'Ariete. Il motivo è semplice e logico: il dodicesimo regno ha a che fare con la morte. In antichità gli uomini pensavano che esistesse un sentiero che conduceva le anime nel mondo dei morti. E questo era la via lattea. Essa divide in due lo zodiaco e nasce nella via di mezzo tra la costellazione del Sagittario e dello Scorpione. Tant'è che secondo l'astrologia lo Scorpione è il segno legato alla morte e alla resurrezione.
    Se lo Scorpione è il 12° regno della lista, vorrà dire che nel senso della precessione degli equinozi il primo regno doveva essere la Bilancia, poi la Vergine, poi il Leone, il Cancro, i Gemelli, sino al sesto contrassegnato dall Toro e il settimo dall'Ariete.

    Non risulta difficile comprendere, dunque, che l'Ariete Caino uccide il Toro Abele: dall'era del Toro si passa a quella dell'Ariete. Ma esistono altri miti biblici che parlano di questo passaggio: quando Mosé discese dal monte con le tavole delle leggi, portava con sé un corno d'Ariete, mentre a valle si venerava una divinità dalle sembianze di Toro.

    Ovviamente qui parliamo di ipotesi ed è possibile che qualcosa sia da rivedere. Ma non è tanto importante stabilire con precisione l'ordine cosmico esistente nelle menti di chi costruì tali miti; ciò che importa è prender coscienza che il linguaggio tecnico dell'astronomo-astrologo dei tempi antichi, era quello del mito: un modo più stimolante e ingegnoso per ricordarsi dei cambiamenti che avvenivano in cielo. Oscar Wilde diceva: "Si, la forma è tutto. È il segreto della vita"; e come dargli torto? La forma che spesso è quel che appare ma che nasconde qualcosa di più...
    La bibliografia completa è QUI
     
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    Salve Prof.,
    la sua ipotesi è bella molto, anche il Mitra uccide il Toro zodiacale ... Mi chiedo se questa interpretazione fosse corretta di quale periodo stiamo parlando perché un ciclo intero di precessione di dodici case sarebbe troppo lungo vero? E non abbiano evidenze di carte astronomiche o logiche con caino e abele come costellazione.
    A mio avviso ancora oggi il linguaggio astrologico è legato al mito imprescindibilmente, ma la mia opinione è certamente opinabile ;) salutissimi!
     
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  3. Giuseppe Galeota Al Rami
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    Infatti Perseo che uccide il toro non sarebbe altro che è il dio Mitra. Secondo il mio punto di vista si tratta di miti nati poco prima dell'era cristiana in pieno periodo ellenistico quindi attorno al 300 o 400 avanti Cristo ma che si rifanno a fenomeni astronomici avvenuti attorno al 3000 avanti Cristo. Però c'è anche l'ipotesi che Abele e Caino non siano l ariete e il toro ma l'Ariete e i pesci e quindi ciò significherebbe che il mito è più tardivo e sicuramente va collocato attorno al primo secolo avanti Cristo.
     
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    Mi scusi, chiedo per capire, magari è mia ignoranza, ma lei quando dice Perseo intende Teseo? Io non ricordo un mito in cui Perseo uccide un toro; ma Teseo e il minotauro (che sì non è un Toro, ma la mia mente fa questo collegamento)... Caino e Abele sono citati per la prima volta nel Talmud no? Forse gli astronomi ebraici usavano queste costellazioni zodiacali in passato ma non sono pervenute fonti? Grazie per le risposte, e buona giornata!
     
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    sì è teseo, mi sa che si sia confuso con il nome
     
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  6. Giuseppe Galeota Al Rami
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    NO, no, proprio Perseo! E non c'entra niente il mito greco!
    È la costellazione di Perseo che imbraccia una spada per trafiggere la costellazione del Toro, subito in basso.
    Dovete sapere che le costellazioni sono spesso sovrapposizioni di miti. I nomi delle costellazioni nascono prima del periodo ellenistico e quindi prima della mitologia Greca. Perciò bisogna leggere la costellazione di Perseo come quella del Dio Mithra, e prima ancora la stessa costellazione incarnava altro eroe o animale. Senza contare che in altre parti del mondo la stessa costellazione rappresenta altro. Allora le costellazioni non sono altro che il risultato dell'integrazione di diversi miti provenienti dalle diverse parti del globo.

    L'idea di pensare che a ogni mito sia stata associata una costellazione è errata.

    All'opposto è in base alla costellazione che è stato inventato un mito! In base al momento in cui spunta, in base ai fenomeni che si sono verificati al suo sorgere, in base a quello che rappresenta in precisi momenti dell'anno. Il nome Perseo deriva dalla Persia per esempio. Rappresentato col copricapo frigio, tipico dei persiani.

    A presciendere dal Talmud bisogna capire che i miti sono tutti molto simili proprio perché si rifanno a fenomeni astronomici simili o identici alle stesse latitudini del globo. La creazione dall'argilla per esempio è Babilonese e sicuramente anche antecedente, forse Sumera e chissà... Quindi noi possiamo datare le opere ritrovate, ma non quando è nato il mito in oggetto e come si è evoluto. Perciò, a prescindere dal primo testo ritrovato in cui se ne parla, il fenomeno astronomico a cui si riferisce è il 3000 a.C. Circa. E attorno al 4000 a.C è ascrivibile il famoso periodo d'oro dell'età di Saturno contemplato da Platone. Ma ne parlerò prossimamente...
     
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  7. Giuseppe Galeota Al Rami
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    Ecco immagini del Dio Mithra (Perseo) che uccide il Toro: www.atopon.it/il-mitraismo/
     
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    QUOTE (Giuseppe Galeota Al Rami @ 9/1/2017, 11:52 AM) 
    NO, no, proprio Perseo! E non c'entra niente il mito greco!
    È la costellazione di Perseo che imbraccia una spada per trafiggere la costellazione del Toro, subito in basso.
    Dovete sapere che le costellazioni sono spesso sovrapposizioni di miti. I nomi delle costellazioni nascono prima del periodo ellenistico e quindi prima della mitologia Greca. Perciò bisogna leggere la costellazione di Perseo come quella del Dio Mithra, e prima ancora la stessa costellazione incarnava altro eroe o animale. Senza contare che in altre parti del mondo la stessa costellazione rappresenta altro. Allora le costellazioni non sono altro che il risultato dell'integrazione di diversi miti provenienti dalle diverse parti del globo.

    L'idea di pensare che a ogni mito sia stata associata una costellazione è errata.

    All'opposto è in base alla costellazione che è stato inventato un mito! In base al momento in cui spunta, in base ai fenomeni che si sono verificati al suo sorgere, in base a quello che rappresenta in precisi momenti dell'anno. Il nome Perseo deriva dalla Persia per esempio. Rappresentato col copricapo frigio, tipico dei persiani.

    A presciendere dal Talmud bisogna capire che i miti sono tutti molto simili proprio perché si rifanno a fenomeni astronomici simili o identici alle stesse latitudini del globo. La creazione dall'argilla per esempio è Babilonese e sicuramente anche antecedente, forse Sumera e chissà... Quindi noi possiamo datare le opere ritrovate, ma non quando è nato il mito in oggetto e come si è evoluto. Perciò, a prescindere dal primo testo ritrovato in cui se ne parla, il fenomeno astronomico a cui si riferisce è il 3000 a.C. Circa. E attorno al 4000 a.C è ascrivibile il famoso periodo d'oro dell'età di Saturno contemplato da Platone. Ma ne parlerò prossimamente...

    Capito Prof, in effetti il Perseo è sulla Via Lattea sopra il Toro, ho controllato:
    SPOILER (click to view)
    Mappa%2BPerseo

    Ha una spada perchè decolla la Medusa, ma se applico il suo ragionamento quindi prima viene la costellazione e poi il mito puó anche essere per uccidere il Toro!
    Capito, grazie per la spiegazione, è una chiave di lettura da ricordare SEMPRE in mitologia altrimenti il sincretismo cela l'origine iconografica!
    Peccato non avere una macchina del tempo he he
     
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  9. Giuseppe Galeota Al Rami
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    Ovviamente l'immagine collegata è un uomo con o senza spada ma con una testa di Gorgone in mano; in altre immagini Perseo è senza la testa ma solo con la spada. Insomma, l'immagine cambia a seconda di chi la rappresenta, di chi la disegna. In antichità, però, era Perseo che trafiggeva il Toro, per questioni legate alla precessione degli equinozi, secondo l'autorevole parere di Ulansey. Noi condividiamo questa tesi perché appunto gli antichi mischiavano i miti, li usavano e li riadattavano a seconda della "moda". Infatti molto del Cristianesimo deriva da culti astrali. Il Cristianesimo non sarebbe mai sopravvissuto se di punto in bianco si fosse chiesto alla gente di rinunciare alle loro abitudini legate ai culti solari e stellari.

    Tra l'altro a proposito di uccisione sembra presente in molti miti anche la decapitazione: la statua di Marduk (Giove) veniva decapitata in primavera, San Giovanni Battista viene decapitato, chi ha creato la vita decapitò un Dio e dal sangue che sgorgava dalla testa impastò l'argilla per farne un essere umano. Decapitazione, sangue, argilla dovevano avere un corrispettivo astronomico.
     
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    Tutti i nomi di stelle e costellazioni prendono i nomi la maggior parte da miti greci e dai nomi dei loro personaggi ❤
    Però prendono il nome anche da parole che derivano dalle lingue delle grandi popolazioni dell'antichità ❤

    Già che parlate del Toro mi viene a esempio il nome della stella principale Aldebaran che è arabo e significa "colui che segue da lontano."

    Perdonatemi ma quando si parla di queste cose non posso fare a meno di esibire il mio background scolastico ahahahahahah
     
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  11. Giuseppe Galeota Al Rami
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    E infatti il suo intervento è assai importante per introdurre proprio il concetto che i nomi delle stelle hanno a che fare con qualcosa di arcano ancora da decifrare nella maggior parte dei casi. Basti pensare che la famosa V di stelle nel Toro, (tra cui c'è Aldebaran) per molti popoli è la mascella...
     
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    Le costellazioni richiamano figure,animali,oggetti e forme geometriche. Comunque sulla sua domande non ho notizie,non ho mai sentito dire che Caino e Abele sono costellazioni :ph34r:

    Non mi basterebbe il post per affrontare l'argomento,ce ne sarebbe da dire un sacco! Una marea di costellazioni derivano dai nomi dei miti antichi,e ognuna ha una storia dietro

    È interessante però collegare la vita di questi due personaggi all'Astronomia e al fenomeno dell'osservazione astrologica nell'antichità,i grandi popoli erano grandi osservatori e non mi stupirebbe che abbiano raccolto informazioni a riguardo.

    Mah,sul fatto che i miti siano stati inventati dalle costellazioni non sono pienamente d'accordo,in quanto i miti sono nati per spiegare ogni genere di fenomeno. Sono più propensa a credere che i nomi siano venuti fuori in seguito a degli eventi particolari,oppure che osservando abbiano ricordato determinate forme.
    Qui l'argomento diventa complesso perché andando indietro nel tempo troviamo che viene intrecciata anche la religione,ci sono tante ragioni per cui le costellazioni e le loro stelle hanno il nome che conosciamo oggi.
     
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  13. Giuseppe Galeota Al Rami
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    Esattamente come dice lei esistono tanti motivi. Ma seguendo il ragionamento di De Santillana, il più autorevole al mondo circa lo studio dei miti ricollegati al cielo, la stragrande maggioranza dei miti ha a che fare con fenomeni astronomici, esattamente come spiega nel suo "il mulino di Amleto", ossia la "bibbia" per chi decida di affrontare questi studi. Mi sembra chiaro che lei non abbia mai sentito da nessuna parte che Caino e Abele in realtà sono costellazioni! Infatti l'ho dedotto io, appunto dopo aver appreso da De Santillana come gli antichi procedevano nella costruzione dei miti. In sostanza non si trattava altro che di modificare, trasformare miti precedenti, ovviamente nati dall'osservazione della natura. In pratica miti come quelli greci non sono altro che rivisitazioni di miti più antichi nato D all'osservazione del cielo.
     
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    No,non ne ho mai sentito parlare,nè a scuola nè quando vado ad approfondire gli argomenti per conto mio. Soprattutto perché durante le osservazioni non ho mai visto sulle mappe celesti due costellazioni con tali nomi :ph34r:

    Mi sa che dovrò andare ad informarmi in merito :P

    Scusi la domanda ma è un argomento uscito di recente? Seguo gli aggiornamenti in un sacco di campi e puó succedere che qualcosa ogni tanto mi sfugga :)
     
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  15. Giuseppe Galeota Al Rami
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    Il testo è del 1969 ma viene continuamente ristampato per la sua attualità. Naturalmente si tratta di un autore conosciuto da qualsiasi studioso di archeologia; ma come spesso accade, nelle scuole spesso parlano solo in maniera superficiale di certi argomenti, proprio perché poi dovranno essere più approfonditi alle università.

    Per esempio si sente parlare poco di Piajet, eminente studioso di psicologia, al pari di Freud o Jung; ma è un autore che ha fatto la storia. O Winnicot, Bowlby, Clein... Insomma, una volta che si approfondisce l'argomento si scopre che ci sono mille altri autori autorevoli e degni di considerazione.

    Nelle mappe di stelle non troverà mai nomi risalenti al mito cristiano. Perché un conto è come ogni popolo vedeva il cielo, e un conto sono i nomi giunti sino a noi. Per esempio, la costellazione dell'Ariete prima si chiamava "l'uomo salariato" mentre quella dei Pesci "le code di rondine". Poi per diversi motivi, anche errori di trascrizione, i nomi sono cambiati ma sono sempre gli stessi della tradizione Babilonese. Ma ciò non toglie che pur usando gli stessi nomi ogni popolo ci mettesse il proprio mito in quel che vedeva in cielo. Voglio dire: i nomi delle costellazioni erano sempre li stessi per tutti, ma ogni popolo ci metteva dentro il proprio mito. E il proprio mito, spesso era una sintesi derivante da altri.

    Il mito della creazione di Adamo ed Eva, infatti, deriva da quello Babilonese. Cambiano i personaggi, cambia un po' la storia, ma alla fine i fatti sono quelli: Dio crea l'uomo dall'argilla o dal fango.

    Quindi, tutto nasce dall'osservazione del cielo. I racconti vengono tramandati di generazione in generazione. Col tempo mutano, cambiano forma, cambiano un po' le storie a seconda dei popoli. Ma la fonte è sempre una: per esempio Sumera o precedente. Quindi, è plausibile che la storia di Abele e Caino sia la trasformazione di altri miti che a loro volta derivano da altri miti che a loro volta derivano dall'osservazione della precessione degli equinozi.
     
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15 replies since 28/8/2017, 01:44   276 views
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