IL CICLO DI CHIRONE

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    IL CICLO DI CHIRONE



    Accettare la ferita dell’individuazione

    di Brian Clark

    TRADUZIONE DI ANGELA CASTELLO




    Il ciclo di Chirone come utile strumento di verifica del nostro cammino evolutivo attraverso un processo iniziatico.

    L’orbita estremamente ellittica di Chirone intorno al Sole compie l’intero giro in cinquanta anni circa. Chirone è un appassionato “incrociatore” di orbite, come Plutone, in quanto attraversa l’orbita di Saturno impiegando quasi l’83% del suo percorso orbitale tra Saturno ed Urano, e il resto del tempo tra Giove e Saturno.
    Mitologicamente, Chirone è imparentato con ciascuno dei tre pianeti, essendo il figlio di Saturno (Crono), il nipote di Urano e il fratellastro di Giove (Zeus). Mentre la sua nascita è divina, il suo fato non lo è. Si trova ai margini del mondo degli dei olimpici: un centauro, un ibrido tra la bestia e l’uomo. Il suo destino ci riporta alla sofferenza dello spirito eterno quando si trova confinato nella sfera fisica.
    Il ciclo di Chirone rappresenta il processo di individuazione, il viaggio umano verso l’autenticità del sé. Perciò, i punti chiave del suo ciclo sono il simbolo del cammino per raggiungere la totalità.
    A causa dell’orbita ellittica, il moto di Chirone attraverso lo zodiaco risulta irregolare con una durata di tempo diversa in ogni segno, dove il periodo più lungo è in Ariete e il più breve in Bilancia.
    Secondo il segno in cui la fase ciclica si colloca alla nascita, le iniziazioni prospettate dai quadrati e dalle opposizioni del pianeta alla sua posizione natale assumono una scansione particolare. Al contrario di Saturno od Urano, i cui transiti sulla posizione natale avvengono generalmente in periodi prevedibili, quelli di Chirone variano. Ogni generazione avrà il suo specifico timing nel confrontarsi con l’influenza archetipica di Chirone.
    Astronomicamente l’orbita di Chirone viene ‘inghiottita’ da Saturno per più di otto anni. Mentre Chirone non era un dio olimpico e perciò non poteva essere divorato da Saturno (come lo erano stati i suoi fratellastri e le sue sorellastre ad eccezione di Giove) è strano che la sua orbita ci ricordi questa potenzialità. Durante questi otto anni egli orbita tra Giove e Saturno, mediando tra l’idealistica aspirazione di Giove alla supremazia e all’eternità dello spirito e la paura congenita del dominio limitante del padre Saturno: la terra e i suoi cicli rinserrati nel tempo.



    Tempo impiegato da Chirone in ogni Segno, elencato in ordine di velocità
    (Basato sulla media degli ultimi due cicli)



    A causa della sua orbita, il rapporto di Chirone con i pianeti esterni riveste un certo interesse. Quando si avvicina all’orbita di Urano il pianeta incomincia a vagare attraverso lo zodiaco sintonizzandosi con la velocità di Urano, rimanendo così in aspetto ad esso per lunghi periodi. Tra il 1952 il 1989 ci furono quasi 40 opposizioni con Urano mentre Chirone transitava dal Capricorno al Cancro. Tuttavia, durante il secolo precedente non c’erano state congiunzioni tra i due pianeti, che si sono messi in quadrato tra loro soltanto per due volte (1943 e 1997). Durante la seconda metà del secolo, il rapporto Chirone/Urano mette in rilievo nell’oroscopo natale l’opposizione. Negli ultimi due decenni Chirone si è maggiormente avvicinato alla velocità di Saturno ed ha formato una serie di opposizioni con lo stesso. Questo simboleggia non soltanto le ferite mondiali (Chirone) inerenti al principio di autorità (Saturno) e all’espressione dell’individualità (Urano), ma enfatizza anche i tentativi generazionali di guarire tali forze contrastanti. E’ un altro esempio dell’aspetto di intermediario di Chirone tra le energie archetipiche di Saturno e quelle di Urano. La preponderanza delle opposizioni Chirone/Urano e Chirone/Saturno indica, inoltre, la consapevolezza della ferita individuale (Urano) nell’ambito di una cultura patriarcale (Saturno) dominante. Pertanto, l’enfasi di Chirone nel suo passaggio attraverso i segni non è soltanto personale ma collettiva, e lascia la sua impronta sulle generazioni nate mentre si trovava in aspetto con i pianeti esterni.


    Il ciclo di individuazione

    “non è una ferita limitante, ma una ferita attraverso cui scorre la vita divina, una garanzia che dopo tale esperienza una persona non potrà mai essere inconsapevole della realtà spirituale”.
    - John Sandford da L’Uomo che ha combattuto contro Dio

    Abbiamo detto che l’orbita di Chirone è approssimativamente di 50 anni. Il ritorno di Chirone alla sua posizione natale segna l’età dell’iniziazione. Inserendosi tra l’opposizione di Saturno a 44 anni e il suo ritorno a 58, esso indica il periodo critico di accettazione di se stessi. Verso i 50 sperimentiamo lo spostamento del nostro modello di vita verso il punto in cui il mondo invisibile dello spirito incrocia il mondo conosciuto della forma e del reale. Si tratta di una profonda esperienza che avviene dopo la mezza età, e prima della fase finale alla quale il percorso di Chirone attraverso il nostro oroscopo ci ha preparato. Durante tale transito l’invecchiamento e la morte diventano fonte di preoccupazione. Si riapre di nuovo la ferita del vivere e l’individuo si trova consapevolmente di fronte alla necessità di adattarsi ad una forma di vita che contiene spirito e materia. La ferita della separazione dalla nostra vita istintuale ha bisogno di riconciliarsi senza il compromesso rappresentato dalla razionalità, dall’intelletto o dalla teoria. Deve essere rispettato il sentimento autentico della vita. Mentre durante gli anni ‘40 avvengono i cambiamenti fisici, con gli anni ‘50 essi giungono al culmine spingendo l’individuo ad incontrarsi con il problema della morte e la ferita dell’incarnazione. I due mondi, spirito e materia, si scontrano fino a richiedere un nuovo mito che li contenga entrambi, rispetti gli opposti e tolleri la sofferenza che ne deriva.
    In qualsiasi ciclo planetario, i momenti di crisi sono generalmente quattro:
    il primo avviene con il primo quadrato crescente del pianeta a se stesso; il secondo con l’opposizione; il terzo con il quadrato finale e calante del ciclo.
    Il ritorno del pianeta completa il ciclo con l’ultimo e quarto punto di crisi.
    Ognuno di essi segna un punto di svolta nell’esperienza archetipica vitale. Le crisi del ciclo chironiano non avvengono per tutti gli individui alla stessa età come per gli altri cicli planetari (ad eccezione di Plutone, anch’esso dotato di orbita ellittica).

    La tavola seguente mostra i punti di crisi del ciclo:



    Età approssimative durante Ciclo di Chirone
    Questa tavola indica le età in cui di solito un individuo sperimenta i momenti di crisi sollecitati da
    Chirone nel segno in cui si trova alla nascita. Per esempio, se una persona ha Chirone in Ariete alla
    nascita avrà Chirone in quadrato crescente alla posizione natale tra i 16 anni e 1/2 e i 19 e 3/4.



    Chirone si mette per la prima volta in quadrato alla sua posizione natale a 5 anni (Cancro - Vergine) o al più tardi a 23 anni (Aquario - Pesci). Il quadrato va dall’infanzia alla seconda adolescenza, comprendendo una gran parte del periodo di sviluppo. L’opposizione può verificarsi in qualsiasi momento dai 13 ai 37 anni, e si estende dalla pubertà all’inizio della mezza età. Il quadrato decrescente finale avviene tra i 27 e i 44 anni e mezzo, cioè dal primo periodo della vita adulta fino all’età matura.. Si noti che la tavola mostra soltanto l’arco di tempo approssimato di età durante transito di Chirone alla sua posizione natale.
    A causa dell’irregolarità dell’orbita e della retrogradazione, le età possono variare.
    Per comprendere l’impatto del ciclo di sviluppo individuale è importante tener conto di Chirone nell’oroscopo. La natura archetipica del ciclo di Chirone mescola le esperienze del ferire e del curare nelle nostre vite. Durante i suoi passaggi importanti le risposte istintive sono spesso sacrificate a favore di quelle più accettabili ed appropriate per il mondo esterno. Spesso Chirone simboleggia i sentimenti di alienazione dal nostro clan, e tuttavia suggerisce anche come siamo alienati da noi stessi a causa delle nostre scelte. Perciò, nei momenti chiave della nostra esistenza, esso ci spinge al bisogno imperioso di guarire attraverso l’accettazione della nostra umanità e mortalità. In quei momenti, il tema più ampio di Chirone come ‘non allineato’ si intreccia con la nostra realtà individuale. Sperimentiamo, cioè, il nostro senso di vulnerabilità insieme allo sforzo di risanare e riscattare la ferita che ci portiamo dietro. Come per tutti i transiti, dobbiamo prima comprendere la natura del pianeta all’interno del nostro oroscopo per vedere la potenzialità del suo filo che si intreccia con il tessuto della nostra vita.
    Spesso, durante tali svolte ci confrontiamo con la crisi di guarigione attraverso sensazioni di ferite fisiche o psicologiche. Questi periodi possono anche accompagnarsi ad esperienze sciamaniche, come l’essere chiamati a qualcosa di più grande attraverso l’enormità della sofferenza che spesso ci dilania. Sono momenti in cui si verifica uno spostamento psichico che permette al transpersonale di intercettare il nostro io individuale. C’è l’eventualità di lottare per riequilibrare la nostra natura istintiva, la nostra sessualità, ed i nostri sentimenti più autentici sintonizzati con la nostra famiglia o le nostre tradizioni culturali. Infine, questi transiti possono corrispondere a periodi alienanti che si rivelano attraverso separazioni, perdite, oppure esclusioni dal nostro clan. E’ allora che ricordiamo con pena il nostro senso di non appartenenza.
    Anche alcune delle mie crisi sono avvenute attraverso l’ incontro con il Centauro, il metaforico uomo (o donna) selvaggio. I Centauri erano creature emarginate: incontrollabili, imprevedibili e barbare, che brandivano clave, macigni e tizzoni come armi. Si trovavano in bilico tra il passato primitivo e il presente civile. Erano creature di frontiera, estranee alle città, situate ‘ai confini del diverso’. Erano ibridi, istintivi, intolleranti verso la cultura e senza rispetto per le leggi e le regole.
    Chirone porta con sé qualcosa del mondo selvaggio dei Centauri insieme alla grezza vita dell’istinto e, generalmente, è possibile incontrarlo nei momenti cruciali di passaggio. L’incontro può materializzarsi nell’impatto con emozioni violente e non ancora vissute, spesso proiettate su individui reali. Questa istintualità primordiale che sorge dall’interno e dall’atmosfera intorno a noi, può manifestarsi in un incidente, una malattia o una perdita, che vengono a costellare gli strati più profondi della nostra psiche. Di frequente, tali sentimenti incontrollabili irrompono quando sta per incominciare il processo di guarigione. Tuttavia, di solito li percepiamo come distruttivi e penosi.


    In Grecia, la Centauromachia descriveva miticamente la lotta con il Centauro che rappresentava le forze istintuali. E ricordava agli ateniesi le loro battaglie con i barbari, esemplificate dalla guerra contro i persiani. La battaglia con i Centauri costituiva anche l’eterno conflitto degli opposti: cultura/natura, uomo civile/selvaggio, uomo/bestia, ecc. Dal 5° secolo a.C., il contatto con i barbari aveva influenzato il modo in cui gli ateniesi percepivano ‘ l’altro’. Il principio di polarità tipico del 5° secolo viene spesso dimostrato mettendo a confronto gli estremi di sophrosyne e hybris.
    La moderazione e l’autocontrollo (sophrosyne), una qualità degli ateniesi, costituiva il polo opposto della mancanza di moderazione e dell’empietà (hybris) dei loro nemici (cioè i persiani e gli altri barbari). E divenne un tema popolare nella scultura durante il periodo classico quando la razionalità e la moderazione ateniese erano altamente valutate. Nei periodi di transito del ciclo di Chirone noi sperimentiamo la Centauromachia che combatte le forze tumultuose ed irrazionali interne.
    Nei passaggi critici durante il processo di individuazione siamo chiamati a ricomporre gli opposti, dove la forza degli impulsi istintivi è in conflitto con la tendenza a conformarsi alle regole codificate di moderazione e autocontrollo. Talvolta li neghiamo, ferendo noi stessi, e talvolta abbiamo la meglio se ascoltiamo la fonte delle loro frustrazioni.
    Se il primo quadrato di Chirone si presenta prima dei 7/8 anni (il primo quadrato di Saturno), il bambino è ancora relativamente incapace di distinguere i vari livelli del reale, incline com’è a vivere più intensamente nel regno dell’immaginario.
    Pertanto è probabile che la ferita aperta a questa età sia maggiormente sentita, e rimanga fortemente impressa nella psiche.
    Con il primo quadrato è probabile sentirsi davvero tra due mondi. I vissuti affioranti dai dialoghi con clienti suggeriscono che questo stato “intermedio” possa essere la causa di una malattia o di angoscia mentale o di una esperienza al di fuori del corpo, e persino di pre-morte, o semplicemente di dislocazione. Per la prima volta ci sentiamo alienati dalla nostra ‘reale origine’, esperienza archetipica, questa, sulla quale si dilungò Freud nel suo saggio ‘Storie familiari’ . La storia familiare romanzata emerge quando il bambino si sente diminuito nel dover dividere i suoi genitori con i fratelli o addirittura sente di non appartenere ai suoi genitori. Per liberarsi dall’identificazione con i fratelli o i genitori, il bambino idealizza le sue origini. Generalmente pensa di essere stato adottato e che i suoi ‘veri’ genitori siano molto più prestigiosi degli attuali, i quali sono genitori soltanto dei suoi fratelli.
    Oppure è il solo figlio legittimo e i suoi fratelli sono bastardi, nati da avventure amorose della madre. L’autore fa inoltre presente come questa fantasia possa liberare il bambino, attratto sessualmente dalla sorella, dal tabù dell’incesto poiché i due, in fondo, hanno origine diversa. Gli istinti primordiali sono sublimati dai tabù. Freud rimarca come la sensazione di essere adottati sia un’ esperienza piuttosto comune, forse la prima esperienza di estraneità e quindi la prima iniziazione che coincide col primo quadrato.
    Un’altra eventualità che può verificarsi con il primo quadrato è l’incontro con la ferita attraverso una malattia fisica o un incidente, una crisi emotiva o uno sconvolgimento psichico. Potremmo considerare il primo quadrato come l’INCONTRO con la ferita; la prima esperienza consapevole nel confronto con Chirone. Poiché la malattia è di solito la spaccatura tra l’area dello spirito e quella del corpo, dobbiamo ritornare a ciò che ci ha feriti per accostarci al processo di guarigione. Spesso, infatti, ci ritroviamo stranieri, tagliati da ogni comunicazione o emarginati. Malgrado la possibile mancanza di consapevolezza, l’incontro con la ferita contiene un’enormità di emozioni che vengono nascoste in qualche parte della psiche. Tuttavia, il nostro sentirci sopraffatti da tale esperienza può essere razionalizzato nel tentativo di andare avanti.
    Con l’opposizione ci confrontiamo di nuovo con la ferita; questa volta in modo più aperto. La malattia può ritornare, i fantasmi ancestrali potrebbero rifarsi vivi; sorge di nuovo il tema ciclico della ferita. Inizia la fase della CURA quando, spesso per la prima volta, diventiamo pienamente consapevoli dell’inevitabilità di questo tema nella nostra vita. E’ il tempo in cui ci accorgiamo degli aspetti non integrati della nostra personalità. Adesso bisogna trovare il modo di guarirli. Da questo momento in avanti, siamo più consapevoli della parte di noi che è stata colpita o limitata. Possiamo ancora negare o sublimare questa sensazione ma essa rimane prossima al livello di coscienza.
    Il quadrato separante suggerisce l’ACCETTAZIONE della ferita, che non è rassegnazione ma il consapevole tentativo di reinserire gli aspetti emarginati di noi stessi. Ormai riconosciamo il bisogno di accettare in pieno quegli aspetti interiori che non possono far parte della totalità come prima. Di nuovo, il tema torna a ricordarci la natura del nostro sé e le sue limitazioni. Siamo diventati più riflessivi e maggiormente capaci di incasellare queste sensazioni in un contesto più generale.
    Tuttavia la sofferenza è così grande che, ancora una volta, potrebbe essere negata dall’ego. A questo punto può rivelarsi fisicamente e psicologicamente pericoloso negare la ferita mentre cerca (chiede) una collocazione consapevole. Per ironia, l’accettazione della ferita promuove il sentimento dell’interezza e spinge al benessere.
    Con il suo ritorno all’età di 50 anni il tema di Chirone nella nostra vita può teoricamente dirsi concluso.
    Il ritorno a 50 anni offre l’opportunità dell’INTEGRAZIONE perché è possibile riconoscere gli istinti non vissuti, rimpiangerli per lasciarli andare o reintrodurli nella nostra vita. La vita interiore e la sua natura istintiva riescono ad esprimersi maggiormente attraverso la prospettiva di un ego evoluto e maturo. I 50 segnano un mutamento nell’esperienza di una persona, quando gli aspetti culturali ed apollinei (solari) non inibiscono più quelli dell’istinto; ha inizio la liberazione dello spirito imprigionato. Forse, non abbiamo più bisogno di trascinarci le ferite che rivelavano chi eravamo. Potenzialmente, il ritorno di Chirone libera lo spirito sanando la ferita o parte malata. Per fortuna, non continuiamo più a colpire la nostra natura istintuale, ma viviamo comunque un rapporto più equilibrato con i nostri aspetti spirituali.
    In ogni fase possiamo vivere trasformazioni penose che alla fine ci conducono ad una maggiore comprensione spirituale. Siamo costretti a riempire il deserto dentro di noi dove la malattia può degenerare. Spesso, questi passaggi si accompagnano a fenomeni extracorporei, a sogni lucidi, o a periodi di fervida immaginazione la quale si esprime nei sogni, negli eventi esterni, nelle visioni o altre manifestazioni di tipo spirituale. In altre parole, la nostra sofferenza o malattia può sospingerci nel vuoto tra i due mondi, simboleggiati dalla caverna di Chirone che rappresenta lo spazio iniziatico dell’eroe. Un altro luogo metaforico cui possiamo essere chiamati ad accedere in queste situazioni è il tempio di Asclepio. Nei miti greci, Asclepio era il dio della guarigione e l’area circostante il suo tempio offriva rifugio ai pellegrini che cercavano la guarigione. Il sollievo dalla sofferenza era dato dal contatto del paziente con l’immagine del dio. Ai nostri tempi, il sollievo si verifica nei sogni e nelle esperienze sciamaniche quando ci riconciliamo con le immagini della psiche. Il tempio moderno di Asclepio risiede nel mondo interiore delle immagini, e quando veniamo in contatto con questi potenti simboli essi ci offrono la cura per lo spirito.



    Iniziazione: la rivoluzione di Chirone a 50 anni

    “Il ritorno di Chirone fa sorgere la domanda:
    Che cosa farò in questa ultima parte della mia vita?”

    Melanie Reinhart



    Sin dall’epoca della sua scoperta, Chirone ha eluso ogni forma di categorizzazione; è stato chiamato asteroide, planetoide e cometa. Durante gli anni ‘90, Chirone ha trovato la sua nicchia in mezzo agli altri Centauri prevalentemente scoperti oltre Nettuno (10). Anche il passaggio dei 50 anni elude ogni categorizzazione ed ha bisogno di tempo per trovare una sede nel nuovo spazio. Come Chirone, questo periodo è un ibrido: gli ardenti fuochi dell’immortalità sono ora sigillati in un corpo che viene riconosciuto come mortale e finito. L’interiore sensazione di giovinezza si confronta con l’avvertimento fisico del corpo che sta invecchiando.
    Il mitico scambio di Chirone con Prometeo nel mondo sotterraneo è un’immagine da me ritenuta utile per ampliare il significato del ritorno di Chirone. Nel mito, l’immortale Chirone afflitto dalla sua ferita incurabile cambia posto con Prometeo liberando lo spirito imprigionato dell’eroe nella roccia del Tartaro. Egli scambia l’immortalità con la morte per dare sollievo alla sua sofferenza (il destino della sua parte mortale). La sua scelta libera Prometeo dall’Ade sollevando lo spirito spesso incatenato nel sotterraneo dalla giovinezza. Si spera che ciò che si sceglie di far morire in noi durante questi passaggi siano le parti informi e non autentiche del sé ormai incapaci di sostenere la vita. Se è così, l’iniziazione di Chirone potrebbe aiutarci a riordinare le nostre priorità, ad abbandonare ciò che non è più adatto o reale e liberare, così, la parte spirituale non vissuta. Ciò che spinge Chirone ad abbandonare l’immortalità in cambio della morte è la sofferenza della sua parte mortale.
    Chirone tenta di mediare l’antitetico rapporto tra Saturno e Urano spesso in collusione tra di loro, l’uno a scapito dell’altro.La sfera materiale (incarnata) di Saturno rappresenta la polarità opposta del regno celeste di Urano. Il fato di Chirone contiene sia la pena dell’incarnazione sia il fuoco dello spirito. In realtà, tuttavia, lo spirito è spesso incatenato in cantina, sepolto sotto i detriti ancestrali. Quando la ferita del vivere raggiunge il punto di rottura, allora irrompe lo spirito. Di solito, infatti,le parti non autentiche del sé, forgiate dal bisogno di sopravvivere alla sofferenza dell’esclusione, imprigionano i fuochi dello spirito. Esse costituiscono i falsi aspetti, spesso appena intravisti nella mezza età, ormai pronti a morire al ritorno di Chirone.
    A cinquanta anni, la morte non è più soltanto una elucubrazione psicologica o una metafora metafisica; in un certo senso diventa una realtà fisica. I livelli ridotti di energia ci ricordano questa verità. La sofferenza del vivere è al suo culmine. La morte può sembrare ancora lontana, nascosta dietro un orizzonte irraggiungibile, ma nondimeno è più visibile di prima. Il procedere verso tale inevitabilità ci offre, paradossalmente, la chiave per una nuova liberazione dello spirito. Gli autentici aspetti del sé, sepolti sotto le macerie, possono ancora essere vivi. Coloro che sono sopravvissuti alla morte riferiscono la stessa esperienza: la volontà di vivere momento per momento è stata creata dall’incontro con la morte. Quando Jung scrisse al riguardo, suggerì che ‘troppi aspetti della vita, che avrebbero dovuto essere vissuti, giacciono nel ripostiglio tra memorie polverose; ma, talvolta, ci sono ancora i carboni che ardono sotto la cenere’ .
    Quando Chirone ritorna alla sua collocazione natale, si riscoprono i ‘carboni ardenti’ dello spirito imprigionato, e il periodo seguente viene utilizzato per ravvivarli.
    L’età di 50 segna un nuovo modello dotato di immense possibilità, ma la mappa necessaria per navigare nel periodo calante è diversa da quella usata nel periodo crescente della prima metà della vita. Chirone ritorna nel postperiodo della mezza età. La mappa della mezza-età, con i suoi potenti cicli astrologici, guardava indietro; aveva un approccio psicodinamico verso la comprensione del sé. I demoni dell’infanzia erano stati esorcizzati, il fanciullo interiore era stato liberato, l’adolescenza rivisitata, e la strada meno percorsa esplorata. Il decennio dei 50, tuttavia, si orienta già verso un incerto ma eccitante nuovo mondo. Mentre ci volgiamo verso l’orizzonte occidentale della nostra vita lo spirito è libero, e ciò dà un’altra tonalità alla ricerca del significato.
    Ciò che rappresentava una priorità nel mattino della vita non è poi così importante alla sera. Erica Jong ha così espresso tale concetto: ‘ Tutte le cose che avete sofferto quando eravate più giovani diventano meno importanti quando avete 50 anni.’
    Le priorità si spostano; è stato avviato un nuovo processo. Ci si sta gradualmente appressando al ruolo di mentore e di anziano. Chirone era il mentore degli dei solari che si dirigevano verso la sua caverna per essere iniziati ai misteri della vita. Il ritorno di Chirone segna la fine della ricerca mondana dell’eroe con la morte del mentore incarnato, e l’ingresso nella fase più vecchia della vita. Incomincia il processo per diventare nuovi mentori. Per la generazione di Plutone in Leone, che sta adesso sperimentando il ritorno di Chirone, il compito di diventare anziani si confronta con l’esperienza del padre assente, una ferita comune per questa generazione. La ricerca dell’eroe è quella di diventare lui stesso vecchio e di combattere contro il tabù rappresentato dal superare il padre.
    Il ritorno di Chirone è seguito dal secondo quadrato calante di Saturno all’età di 52 anni, quindi dalla quarta opposizione di Giove a 53 anni, quando il processo di reinvenzione sta incominciando a stabilizzarsi. Sebbene dopo gli anni 50 si avvicendino una gran quantità di rifacimenti e riscoperte, le persone possono avere la sensazione di trovarsi sospesi in uno stato liminale. Eppure, stanno iniziando ad orientarsi verso una nuova vita. Durante i cinquanta, le domande sull’al di là non diminuiscono; tuttavia, le risposte sorgono da una zona più profonda e più riflessiva. Il simbolismo di Chirone ripete in modo consistente il tema del contatto con ‘l’altro’mondo.
    Quando il pianeta ritorna alla sua collocazione iniziale, si solleva il velo tra il mondo terreno e quello dello spirito ed appare un nuovo orizzonte. Nello spazio tra questi mondi di spirito e forma si scopre il balsamo della guarigione che indica la strada per proseguire.
    La svolta dei 50 rappresenta un eccezionale spartiacque. Davanti a noi si snoda il prossimo decennio, un decennio che ci introduce in una nuova fase del ciclo vitale. In questo periodo sembra dominante il tema della ricerca di nuovi significati per affrontare il viaggio che ci aspetta. Il ritorno di Chirone e gli anni che seguono presentano gli aspetti deformi di noi stessi, che il corpo e la psiche sono costretti a riequilibrare. Ciò che è stato sacrificato per trovare una collocazione nel mondo e adeguarci alle aspettative della società ci sfida a riconsiderare le scelte precedenti. Il ritorno di Chirone ci apre l’ingresso alla nuova era in cui il viaggio a venire richiede una nuova mappa, come indicava Jung: “non possiamo vivere nel pomeriggio della vita secondo il programma del mattino; poiché ciò che era meraviglioso al mattino sarà insignificante la sera, e ciò che era vero al mattino, diventerà una bugia la sera”.
    Quando la generazione che sta entrando nei cinquanta si volgerà a guardare retrospettivamente i suoi genitori cinquantenni, si accorgerà che i cambiamenti avvenuti sono sorprendenti. Le aspettative, la tecnologia tecnica, lo stile di vita, il ciclo familiare e le opzioni pensionistiche hanno ridisegnato il paesaggio della terza età. La psicologia popolare sta etichettando i quaranta come ‘nuovi trenta’, la mezza età come mezza giovinezza e il decennio dei cinquanta è diventato ‘il decennio invisibile’.
    Erik Erikson, uno dei più importanti studiosi della vita familiare, suggeriva che i cinquanta erano l’inizio della maturità. Durante tale periodo l’obiettivo deve essere quello di preoccuparsi di ciò che per noi è significativo, non di quello che gli altri giudicano importante ma di ciò che è creativo e corroborante per l’individuo.
    Il potere curativo di Chirone ci aiuta a riordinare le nostre priorità in modo da vivere maggiormente in armonia con il nostro sé autentico e consentire al nostro processo di individuazione di rispecchiare tutto ciò.
    Con i 50, entriamo anche nel secondo ciclo di Chirone. Con il prolungarsi della durata della vita, sembra che molti più esseri umani siano in grado di usufruire in pieno, o quasi, di un altro ciclo chironiano. I punti chiave del ciclo saranno nuovamente legati al precedente giro zodiacale di Chirone. Il processo di individuazione non ha mai fine e il viaggio della scoperta di sé è un compito che dura tutta la vita.
    Tuttavia, in questi periodi chiave veniamo iniziati al processo in modo più coinvolgente, legato molto spesso alla sofferenza. Il testamento di Chirone è quello di riarmonizzare e curare. Nel suo passaggio attraverso il nostro oroscopo esso indica i periodi in cui è più probabile sperimentare la potenzialità della riconciliazione con le parti non immunizzate e ferite del sé. Chirone ci insegna che ciò si realizza attraverso l’eroica accettazione della fragilità del nostro essere mortali.

    Brian Clark è il co-fondatore del Centro Chironiano, un centro multidisciplinare di Melbourne (fondato nel 1989) dove è uno dei maggiori tutor di un programma quadriennale di astrologia applicata chiamato Astro*Synthesis. Fa anche conferenze sulla mitologia per il Programma Nexus, come pure guida i tour ai sacri luoghi della Grecia antica con Odissea, rivisitando i Luoghi Sacri dell’Antica Grecia.
    I suoi articoli sono apparsi in tutte le più importanti pubblicazioni astrologiche e sono stati tradotti in tedesco, spagnolo, francese e giapponese. E’ l’autore di Sibling Constellations (Penguin Arcana) ed ha collaborato per l’antologia Intimate Relationship (Llewellyn).



    www.dantevalente.it/biblio/la-133.pdf

    Edited by Gea° - 11/5/2013, 22:17
     
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    Molto bello questo post!!! :woot: Caspita non lo avevo visto!!! Grazie Lisi!!!

    Ora non riesco ma me lo leggo con calma....!
     
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