LA STESURA DELLA CARTA DEL CIELO

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    La stesura della Carta del Cielo





    Da un punto di vista astronomico, redigere una Carta del Cielo astrologica significa individuare le posizioni
    di tutta una serie di oggetti celesti sulla sfera celeste per proiettarle poi sull’eclittica (collocarle cioè nei segni zodiacali). Il Tema Natale di un individuo è una Carta del Cielo redatta per la sua ora di nascita. Lo
    scenario astronomico viene riguardato da un punto di vista geocentrico (trascurando quindi il raggio terrestre rispetto a quello infinito della SC) e non topocentrico (quello solidale cioè al punto della superficie terrestre per il quale si stende la Carta). Gli errori che ne conseguono sono minimi e del tutto trascurabili.

    Esistono due classi di oggetti celesti:

    a) oggetti le cui posizioni zodiacali dipendono dalle coordinate geografiche terrestri
    b) oggetti le cui posizioni zodiacali non dipendono dalle coordinate geografiche terrestri

    Con riferimento all’orizzonte locale, la prima classe è costituita dai punti di intersezione dei cerchi massimi
    più importanti: Ascendente, Discendente, Imum Coeli, Medium Coeli, Vertex, Antivertex, Punto Est, Punto
    Ovest. Da aggiungere, ovviamente, anche le Cuspidi delle Case non angolari e le parti arabe. Le loro
    posizioni dipendono dalle coordinate geografiche e dall’ora dell’evento. Individuare questi punti vuol dire
    effettuare la Domificazione del Tema.
    La seconda classe comprende i corpi celesti propriamente detti - luminari Sole e Luna, pianeti, asteroidi,
    stelle - e i pianeti fittizi. Le loro posizioni zodiacali non dipendono dal luogo dell’evento ma solo dall’ora.

    L’ora siderale
    Per valutare il moto diurno della Terra rispetto alla Sfera Celeste, è necessario considerare la posizione dei
    punti sulla sua superficie rispetto ad un sistema di riferimento esterno. Come riferimento esterno viene preso il Punto Vernale dell’eclittica (Equinozio di Primavera) e con ottima approssimazione - precessione degli equinozi trascurata – tale riferimento coincide con quello delle stelle “fisse”. Come per il giorno solare, il nostro pianeta compie una rotazione completa rispetto a questo punto “stellare”, o sidereo, in quasi 24 ore.
    Per l’esattezza, e ciò è molto importante ai fini astrologici, la durata di questo giorno siderale è inferiore di
    circa 4 minuti rispetto al giorno solare medio.
    Quando, a seguito del moto di rotazione giornaliero, il Punto Vernale passa sopra un meridiano, per tutti i
    punti che giacciono su quel meridiano si ha l’inizio del giorno siderale (che durerà appunto 23h 56m 4,091s).
    Per tale motivo l’ora siderale, per quel meridiano, sarà in quell’istante quella della mezzanotte (siderale).
    Ovviamente ciò avverrà, in genere, in qualunque momento della giornata, per cui la mezzanotte siderale di
    un luogo potrà verificarsi a qualunque ora solare.
    Se guardiamo il moto apparente diurno della Sfera Celeste si può abbastanza facilmente intuire che,
    ferme restando le coordinate del sistema solidale all’orizzonte locale - primo verticale e cerchio meridiano
    - , la posizione apparente dell’eclittica (segni zodiacali) rispetto a tale sistema dipende unicamente dall’ora
    siderale locale. Ne deriva che tutti i punti della categoria a) di cui al paragrafo precedente, saranno
    subordinati all’ora siderale locale dell’evento per il quale si stende la Carta del Cielo.

    Domificazione della Carta
    1) Si parte dall’ora locale dell’evento e la si decurta dell’eventuale ora legale
    2) In base al fuso orario del luogo si trasforma l’ora locale in ora di Greenwich (GMT)
    3) Si calcola, per differenza, l’intervallo tra l’ora dell’evento in GMT e la mezzanotte in GMT
    (Se le effemeridi sono riferite al mezzogiorno l’intervallo sarà calcolato rispetto a tale momento)
    4) All’ora siderale della mezzanotte GMT di quel giorno, indicata nelle effemeridi, si aggiunge
    algebricamente l’intervallo appena trovato
    5) Si provvede ad effettuare la correzione dovuta al fatto che il giorno siderale è minore di 24 ore esatte
    (Correzione di intervallo, pari a 9.86 sec. /ora, da sottrarsi algebricamente al conto precedente)
    Questa è l’ora siderale di Greenwich al momento dell’evento
    6) In base alla longitudine del luogo si determina l’ora siderale locale al momento dell’evento
    (+ 4 min. per ogni grado di long. est, - 4 min. per ogni grado di long. ovest sul valore precedente)
    Questa è l’ora siderale locale al momento dell’evento.
    7) Si consultano a questo punto le tavole delle case.
    In base all’ora siderale locale e alla latitudine del luogo restano determinate le cuspidi dei campi
    8) Se l’evento è relativo a luoghi con lat. SUD e si fa uso di tavole per lat. NORD c’è un altro passo da
    fare: si aggiungono 12 ore all’ora siderale locale e si invertono di 180° le cuspidi che ne risultano
    Con questo procedimento abbiamo dislocato nella Carta del Cielo tutti quegli oggetti le cui posizioni
    zodiacali differiscono a seconda delle coordinate geografiche. Si sono cioè determinate le posizioni nei
    segni dell’ASC, DIS, IC, MC, ecc.

    Calcolo delle posizioni planetarie
    9) Si parte dall’ora locale dell’evento e la si decurta dell’eventuale ora legale – come al punto 1)
    10) In base al fuso orario del luogo si trasforma l’ora locale in ora di Greenwich (GMT) – come al p.2)
    11) Si calcola, per differenza, l’intervallo tra l’ora di nascita in GMT e la mezzanotte in GMT – come al p.3)
    (Se le effemeridi sono riferite al mezzogiorno l’intervallo sarà calcolato rispetto a tale momento)
    12) Si prende nota delle posizioni planetarie riportate dalle effemeridi, prima e dopo l’ora GMT dell’evento
    13) In base a tali valori si calcola, per ciascun oggetto celeste, il passo diurno (percorso nei segni in gradi,
    primi e secondi)
    14) Si calcola, proporzionalmente, il percorso compiuto dall’oggetto nell’intervallo di tempo 11)
    15) Si aggiunge algebricamente tale percorso alla posizione giornaliera riportata dalle effemeridi

    Con questo secondo procedimento abbiamo dislocato nella Carta del Cielo tutti quegli oggetti le cui
    posizioni zodiacali sono indipendenti dalle coordinate geografiche. Si sono cioè determinate le posizioni nei
    segni del Sole, della Luna, dei vari pianeti, ecc.
    Posizioni celesti e posizioni terrestri
    Tutti gli oggetti celesti - Sole e Luna, pianeti, asteroidi, punti e i pianeti fittizi, le parti arabe – saranno adesso
    collocati con precisione nei dodici campi - o case - (posizioni terrestri) e nei dodici segni zodiacali (posizioni
    celesti) A questo punto termina la tecnica astronomica e inizia l’arte interpretativa e predittiva dell’astrologia.
    Un’arte controversa e irrazionale ma ricca di strabilianti corrispondenze e di un innegabile fascino.

    Lemon

    fonte: Guida alla versione italiana di Astrolog32, a cura di Roberto Luporini

    Edited by ~Lemon~ - 22/11/2013, 12:32
     
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